Mendrisiotto

Roberto Cattaneo lascia (in polemica) il Municipio di Balerna

L‘esponente del Plr ha rassegnato le dimissioni. E spiega: ’Non mi riconosco nel modus operandi di questo esecutivo’

Passaggio di testimone a Palazzo civico
(Ti Press)
20 dicembre 2022
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La legislatura sarà corta: tre anni in tutto. Per alcuni municipali del Mendrisiotto, però, l’esperienza si è rivelata più breve del previsto. Giunti ormai a metà del cammino istituzionale, sono quattro infatti i Comuni che, per ragioni diverse, hanno registrato sin qui un passaggio di testimone. L’ultimo in ordine di tempo, dopo Riva San Vitale, Morbio Inferiore e Breggia (dove a lasciare è anche il sindaco), è Balerna. Roberto Cattaneo, che al tavolo dell’esecutivo ci è tornato nell’aprile del 2021 dopo oltre vent’anni, ha deciso farsi da parte. Anzi, per usare le sue stesse parole, di «pensionarsi a tutti gli effetti», dopo l’attività lavorativa anche dalla politica. Il rappresentante del Plr se ne va senza sbattere la porta (non è nel suo stile), ma togliendosi qualche sassolino dalla scarpa. Perché, ci dice, ha compreso di essere «incompatibile con il collegio di cui fa parte». O meglio con il modo di gestire il Comune. Eppure, ribadisce, quando si è candidato lo ha fatto «con le migliori intenzioni», memore dei passati anni di esecutivo (dal 1992 al 2000) e di quelli trascorsi sui banchi del Consiglio comunale (dal 2016 al 2021).

‘Caro Municipio, detto francamente...’

Poi ha toccato con mano la realtà. E a un certo punto, a quanto pare, qualcosa si è rotto, e senza rimedio. Certo prendere questa decisione, confessa, «non è stato facile. Si ha l’impressione di lasciare qualcosa a metà. Ma fare politica deve essere un piacere, se non è più così è arduo restare al proprio posto». E questo sebbene Cattaneo non fosse orientato a ripresentarsi nel 2024. Non venendo meno alla sua schiettezza, quindi, ha affidato il suo sentire a una lettera, imbucata con le sue dimissioni alla fine di novembre all’indirizzo del Municipio. E adesso si prepara altresì a lasciare il suo posto in eredità a un giovane, Sergio Trabattoni, classe 1994, secondo subentrante nell’aprile del 2021 sulla lista del Plr: sarà lui ad affiancare dal 2023 il collega di partito Diego Vassena.

Con il nuovo anno, Cattaneo dal canto suo si lascia alle spalle sedute municipali fiume e una modalità di declinare il concetto di collegialità nel quale non sempre si è riconosciuto. Al principio di collegialità, «spesso usato e abusato per far passare il messaggio che certe decisioni sono prese unanimemente», preferisce dare la precedenza, ammette, alla massima trasparenza, almeno su alcuni temi chiave; e qui il riferimento nemmeno troppo velato è all’aggregazione nel Basso Mendrisiotto.

‘Quei temi troppo popolari’

I vero nodi, però, sono altri agli occhi di Roberto Cattaneo. Come detto, la critica del municipale va dritta al ‘modus operandi’ di questo Municipio: «Da subito ho avuto la sensazione, poi divenuta convincimento, di essere parte di un esecutivo che predilige porre l’attenzione su temi ‘popolari’, spesso non rilevanti e non prioritari, rispettivamente che vi sia la tendenza a prendere decisioni ’comode’ e talvolta accondiscendenti». Con il risultato, ribadisce, che diverse tematiche rimangano in «sospeso». E il pensiero, ci conferma l’esponente Plr, va all’ampliamento del Centro degli anziani, ancora solo sulla carta. Altri dossier, poi, meriterebbero, annota ancora, di essere «considerati e approfonditi maggiormente».

Ad esempio? «Ho sentito lamentare la troppa presenza di posti di lavoro per frontalieri sul nostro territorio, ma non ricordo sedute in cui si è discusso di quale potrebbe essere il modo per ovviare almeno in parte alla situazione – ci risponde –. Al riguardo, senza farmi o creare illusioni, resto convinto delle potenzialità del Pian Faloppia e non posso astenermi dal rimarcare che non se ne è mai parlato concretamente, salvo per qualche ragguaglio sui lavori di urbanizzazione in corso».

E l’aggregazione...

E a proposito dell’aggregazione nel Basso Mendrisiotto? Mai come ora a Balerna è al centro di un confronto, che potrebbe divenire serrato dopo il lancio della raccolta firme a sostegno dell’istanza appena depositata. «Da noi si ragiona in termini di microcosmo, che sembra essere circoscritto allo spazio che va da Mezzana al Largo Kennedy o viceversa. Personalmente – chiarisce –, in questo momento, non sono favorevole, né sono contrario a un’aggregazione dei Comuni del Basso Mendrisiotto, ma ritenevo e tuttora ritengo giusto approfondire il tema, come ero e resto fermamente convinto che sarebbe doveroso dare modo alla popolazione tutta di esprimersi sulla questione».

Poi c‘è ’l’uso dei bilanci’

Vi è poi una modalità operativa che davvero Cattaneo, da capo dicastero Finanze, fa fatica a digerire. Ed è, come lui stesso spiega, «l’uso pressoché strumentale dei conti Preventivi e del Piano finanziario. E stiamo parlando di documenti programmatici importanti, essenziali per tradurre in cifre le scelte politiche, gli intendimenti e le priorità. Una sorta di bussola per non andare fuori rotta».

Dove sta il punto? «Ho potuto constatare che il ruolo di tali documenti, almeno per alcuni, pare soprattutto quello di enunciare e propagandare tutta una serie di interventi o comunque di intenzioni, così da accontentare un po’ tutti. In altre parole – esplicita –, il Piano finanziario 2022-2028, che contempla investimenti per circa 46 milioni di franchi, è francamente irrealistico per Balerna. Al di là delle implicazioni finanziarie – una spesa al netto di oltre 32 milioni per investimenti in 7 anni –, è illusorio pensare che una tale mole di investimenti possa essere gestita con le attuali capacità operative del nostro Comune, che non dispone in effetti delle risorse umane necessarie per farvi fronte».

Per Cattaneo, insomma, ci fa capire, «si imponevano delle scelte. Sarebbe stato opportuno ridimensionare dei progetti e rimandarne altri, definendo delle priorità, ma è più facile prospettare la volontà di fare tutto e soddisfare le attese di tutti. Per finire, invece, qualcosa si farà, quindi alcuni degli investimenti previsti saranno realizzati e per altri resterà l’aspettativa».

Giunto sin qui, per dichiarata coerenza, il rappresentante del Plr ha quindi preferito passare la mano. E restare a guardare, ma fuori dal Palazzo.

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