Mendrisiotto

Salvataggio Mendrisiotto, ‘rischi dell’acqua sottovalutati’

Il vicepresidente Maurizio Maghetti mette l’accento sull’importanza dei corsi di formazione e ricorda come comportarsi vicino all’acqua

Il gruppo di picchetto
(Società Salvataggio Mendrisiotto)
3 agosto 2022
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«I rischi che si riscontrano in acqua passano spesso in secondo piano» è questo l’appello che il vicepresidente della Società salvataggio Mendrisiotto (Ssm) Maurizio Maghetti lancia a tutti i bagnanti, che in questa torrida estate stanno frequentando assiduamente le strutture balneari del distretto, e non solo. La pandemia ha portato tanta assenza dai beni d’acqua e, di conseguenza, adesso si nota la tanta voglia delle persone di tornare a divertirsi presso laghi, fiumi e piscine. Una frenesia che risulta però pericolosa. «Un’altra problematica legata al periodo Covid è stata la chiusura delle piscine. Questo ha reso impossibile praticare sport acquatici e mantenersi in allenamento».

Un gruppo di picchetto sempre pronto in caso di necessità

Ormai siamo nel pieno della stagione estiva e l’affluenza verso i bacini d’acqua è, come detto, considerevole. Come ci si muove in questi casi per garantire la miglior sicurezza? È bene precisare che il coordinamento della prevenzione è di competenza della Commissione acque sicure. Tuttavia, la Società salvataggio Mendrisiotto durante l’estate è sempre presente con «un gruppo di picchetto al weekend formato da un pilota, almeno due sub e almeno un operatore di superficie. Partiamo dal lido di Riva San Vitale e in questo modo il tempo d’intervento è veramente ridotto». Tutto il resto dell’anno il picchetto è garantito ogni giorno, 24 ore su 24, e si attiva mediante allarme tramite cercapersone.

‘C’è voglia di sicurezza e formazione’

Il tipo di formazione seguito è quello della Società svizzera di Salvataggio. In media all’anno vengono rilasciati tra i 250 e i 300 brevetti, che richiedono un aggiornamento obbligatorio ogni due anni per rimanere attivi. Si tratta di un’attività necessaria perché permette «di aggiungere particolari fondamentali, in base a ciò che si è riscontrato in precedenza». Anche nell’ambito della formazione e del rilascio dei brevetti, il Covid ha portato rogne: fino a marzo dello scorso anno, infatti, tutto era bloccato. Ciononostante, il vicepresidente è molto fiducioso: «Siamo partiti con il botto. Nell’arco di circa nove mesi siamo riusciti a fare ciò che solitamente facciamo nel corso di un anno, e stiamo recuperando tutto quello che abbiamo perso». Si tratta senza dubbio di un segnale positivo e di buon auspicio perché significa che «c’è voglia di sicurezza e formazione, richieste da parte di utenti ma non solo. Molte persone, infatti, decidono di formarsi su base volontaria, o perché hanno dei figli, o praticano sport acquatici».

‘L’acqua è sì un gioco, ma anche un pericolo’

Lo scorso mese di giugno la Società salvataggio e il Servizio autoambulanza del Mendrisiotto hanno preso parte insieme all’iniziativa ‘prevenzione annegamento’ alla piscina comunale di Mendrisio, al lido Riva San Vitale e alla piscina comunale di Chiasso. È stata un’attività di prevenzione a 360 gradi, che ha visto coinvolti grandi e piccini. «Lo scopo – spiega ancora Maurizio Maghetti – era quello di far capire ai bambini, attraverso dei messaggi semplici, che l’acqua è sì un gioco, ma anche un pericolo. Per di più, l’intento era di andare oltre alla formazione del solo genitore, ma rendere consapevoli anche i bambini di limiti e rischi». I due enti non si sono trovati a lavorare insieme solamente in questa occasione, infatti «da almeno dieci anni è in corso una fantastica collaborazione».

Le regole d’oro del bagnante

Il vicepresidente della Ssm tiene a ricordare a tutti le sei regole del bagnante. Non lasciare i bambini incustoditi vicino all’acqua, ma averli sempre sotto controllo e a portata di mano; non entrare mai in acqua dopo l’assunzione di bevande alcoliche o altre droghe, e non nuotare mai a stomaco pieno o completamente vuoto; non tuffarsi sudati in acqua, perché il corpo si deve abituare gradualmente alla temperatura; non tuffarsi in acque torbide o sconosciute in quanto riserbano molti pericoli; tenere a mente che materassini e oggetti gonfiabili non sono dei salvagente poiché non danno alcuna sicurezza; e non nuotare distanze lunghe da solo perché anche il corpo più allenato può andare in contro a delle debolezze. «Seguendo queste semplici raccomandazioni – conclude Maurizio Maghetti – non si va incontro al 99% dei rischi ai quali ci si potrebbe confrontare in acqua».

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