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‘In futuro Chiasso saprà far valere le sue potenzialità’

Quattro chiacchiere con Francesca Cola Colombo, dallo scorso mese di maggio responsabile marketing della cittadina di confine

Francesca Cola Colombo
(Ti-Press/Massimo Piccoli)
27 giugno 2022
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Chiasso è una «realtà molto stimolante» e per il suo futuro «sarà importante trovare delle strategie». Da due mesi la cittadina di confine ha introdotto una nuova figura nel suo organigramma: Francesca Cola Colombo è infatti stata scelta come responsabile della promozione e del marketing, ruolo che occupa con una percentuale del 50 per cento. Un passato da atleta professionista (nei 100 metri), collaboratrice del Comitato olimpico italiano e docente, Francesca ha due figli e vive a Vacallo. L’abbiamo incontrata per capire come ha trovato quello che la commissione della Gestione ha definito il ‘prodotto Chiasso’ e quali saranno le prossime mosse per il rilancio della cittadina. «Quando mi trovo in una realtà un po’ complessa, esce il mio agonismo – ammette –. Il primo mese è stato un turbinio: in due giorni abbiamo deciso di fare l’Agenda Chiasso anche se non avevamo sponsor. Ne abbiamo raccolti trenta in una settimana: questo dimostra quanto le realtà chiassesi tengano alla loro città e mi ha fatto capire che ci sono tanto margine e possibilità di fare veramente bene».

L’impronta futura di Chiasso

Francesca Cola Colombo ha iniziato a lavorare due mesi fa. Che ‘prodotto Chiasso’ ha trovato? «Preferisco definirlo ‘progetto Chiasso’ – ci dice subito –. Il tutto deve comunque avere un’accezione positiva. Quello che devo ancora capire è il vero obiettivo di questa città: implementare gli abitanti? Portare investitori dall’Italia o promuovere il territorio? Le sfaccettature, così come le sfide, sono tantissime: bisogna solo identificare gli obiettivi». A breve è prevista una riunione con sindaco e capidicastero «proprio per pensare a una progettualità, a un’impronta futura, prendendo il tempo per fare degli studi appositi sul territorio e capire cosa vogliamo da Chiasso». Nel lavoro della responsabile marketing un punto fermo è già stato identificato. «La forza di questa città sono le associazioni: nel mio ruolo il primo passo è sempre ascoltare quello che loro hanno da proporre, e poi magari andare a integrare con attività e dare supporto, senza dimenticare quello che è stato fatto prima perché la storia è la base del futuro di tutte le associazioni. Il mio è un lavoro super partes. Non sono arrivata per stravolgere, ma per portare le mie competenze: chi ha bisogno di un consiglio o anche solo di un aiuto materiale, può contattarmi». Le prime settimane di lavoro sono servite anche a «studiare tutto lo storico di Chiasso per capire cosa è piaciuto, perché tantissime cose hanno funzionato, e magari pensarlo in una chiave più adatta al 2022». La fama che precede Chiasso, però, non è sempre positiva. «È una questione di comunicazione – risponde Cola Colombo –. In realtà può essere una fama positiva perché Chiasso offre un’accoglienza a 360 gradi, è sempre in prima linea quando c’è da mettersi in gioco per gli altri, ci sono integrazione, multietnicità e disponibilità ad accogliere. Se questo fosse il primo messaggio a passare, darebbe un valore aggiunto alla società. Poter lavorare su una situazione del genere, senza ovviamente dimenticare e trascurare commercianti, spedizionieri o l’Apec, crea molti stimoli».

La valorizzazione passa dalla pianificazione

Come intende muoversi per valorizzare il prodotto, o progetto, Chiasso? «La valorizzazione può passare da tante strade – risponde ancora la nostra interlocutrice –. Non è necessario avere la bacchetta magica, bisogna solo fare una pianificazione». Nei prossimi mesi «verranno portati avanti degli studi per analizzare la qualità di vita e come può funzionare l’accoglienza di altri investitori». Anche in questo caso con un punto di partenza chiaro. «Non possiamo restare con l’immagine di una Chiasso degli anni 70 con il traffico sul Corso, il cioccolato e i dadi. Da nessuna parte è più così: Como, per esempio, era la città della seta, oggi è la città del turismo». Per arrivare a identificare quello che Francesca Cola Colombo definisce «il modus operandi che ci porti in un’altra dimensione», entro fine agosto i rappresentanti di categoria riceveranno un formulario di gradimento delle attività, dove potranno indicare le loro desiderata. «L’abilità di un buon manager è la duttilità, il sapersi muovere sulle situazioni: se resti rigido sulla tua idea, cadendo ti rompi». Ha trovato apertura nei primi colloqui? «L’ho trovata: ci sono situazioni che vedo in divenire, mentre altre sono più restie».

La sfida si chiama Centro Ovale

Terminata la programmazione estiva – con eventi che dureranno fino a settembre – Francesca Cola Colombo sta gettando le basi per la festa d’autunno di ottobre e il programma natalizio, che si svolgerà in concomitanza con i Mondiali di calcio in Qatar. Questo per l’immediato. Ma se dovessimo parlare di un progetto che, prima o poi, vorrebbe sviluppare a Chiasso? «La sfida è il Centro Ovale – risponde senza esitazioni –. Doveva essere l’immagine bella della città nel punto più strategico e visibile, ma il progetto si è arenato. L’investimento è privato e ho poca possibilità d’incidere, a meno che non riesca a trovare a priori delle soluzioni da proporre alla proprietà. Il fatto che la struttura sia così in decadenza dà proprio un’immagine sbagliata della città. È un sogno nel cassetto, ma io il cassetto lo apro tutti i giorni». Tra i vari progetti c’è anche la valorizzazione del territorio e il potenziamento delle piste ciclabili.

Pensando alla Chiasso di domani

Guardando al futuro, la responsabile marketing non ha dubbi. «Ci metterà qualche tempo, ma Chiasso saprà far valere quelle che sono le sue potenzialità – conclude Francesca Cola Colombo –. Bisogna prendere coscienza del fatto che ovunque tutto è cambiato e bisogna continuamente cercare nuove strategie, non per tornare alla Chiasso che fu, ma per creare una Chiasso 2.0. Nei prossimi anni l’arrivo dell’istituto della moda potrà anche stravolgere gli equilibri della città: ci sono paesi piccolissimi, come Oxford o Cambridge, che vivono sugli studenti offrendo cose meravigliose. L’importante sarà semplicemente trovare delle strategie».

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