Mendrisiotto

I conti in rosso portano Chiasso a un bivio

Il consuntivo 2021 ha chiuso con un disavanzo di 278’970 franchi. Il sindaco Bruno Arrigoni confida nel progetto aggregativo del Basso Mendrisiotto

Ci sono indicatori finanziari da tenere sotto controllo
(archivio Ti-Press)
20 aprile 2022
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Chiasso è a «un bivio». Il sindaco Bruno Arrigoni lo ha affermato questa mattina nel corso della presentazione dei conti consuntivi del 2021, chiusi con un disavanzo di 278’970 franchi (a fronte di un preventivo che stimava un passivo di 188’700 franchi). A caratterizzare i conti della cittadina ci sono una serie di indicatori – uno su tutti il debito pubblico procapite che, complice il calo della popolazione, è arrivato a 6’592 franchi e quindi ‘eccessivo’ – che in futuro dovranno necessariamente essere tenuti sotto controllo. Il bivio citato dal sindaco è quello relativo al progetto aggregativo del Basso Mendrisiotto: a inizio giugno ci saranno due workshop dove verrà effettuato un pre-studio sulle opportunità aggregative, mentre entro fine estate i Comuni interessati dovranno indicare se continuare o meno con lo studio. «Per Chiasso e la regione sarà fondamentale per avere una visione futura del Basso Mendrisiotto – annota il sindaco –. Ognuno può sopravvivere, ma la domanda da porsi è se vogliamo solo questo o se vogliamo dare un futuro alla nostra regione». Un altro bivio è legato alle attività economiche e Fintech che hanno raggiunto Chiasso negli ultimi anni. «Sono attività che, come ha dimostrato la pandemia, possono essere svolte ovunque – aggiunge Arrigoni –. Bisognerà capire come evolverà il tutto anche se abbiamo avuto altre conferme che la posizione di Chiasso è interessante: siamo in Svizzera ma vicini all’Italia e all’aeroporto della Malpensa e non abbiamo i problemi di traffico che possono esserci a Lugano». Caratteristiche, queste, che rappresentano «un valore aggiunto: l’involucro è ottimo e se ci sono attività che da altre parti del cantone decidono di trasferirsi a Chiasso, questo è un punto su cui dovremo investire».

Il ‘peso’ della pandemia

A contribuire al peggioramento dei conti, e al conseguente aumento dei costi in dicasteri come Sport e tempo libero e Sicurezza pubblica, sono state le spese legate alla pandemia, che hanno avuto un’influenza negativa sui conti di circa 800mila franchi. A essere mancate sono state «varie entrate». Gli esempi portati da Bruno Arrigoni sono legati alle rette della Perfetta (incassati 103mila franchi a fronte dei 240mila messi a preventivo), le entrate della pista del ghiaccio (23mila invece che 35mila), della piscina estiva (166mila invece che 250mila) e di quella invernale (18mila a fronte dei 50mila preventivati). «La decisione politica del Comune è stata quella di tenere aperte le strutture nonostante la situazione complicata. Sempre a livello politico – aggiunge ancora il sindaco – il Municipio ha deciso di mantenere il moltiplicatore al 90 per cento, quindi abbastanza elevato, ma di fornire alla popolazione servizi di svago e culturali di ottimo livello». Nell’analisi dei conti emerge che lo scorso anno il contributo versato dal Comune di Chiasso al Cantone per l’assistenza è stato di 1’556’533 franchi (a preventivo 1’650’000). «Speriamo diventi un trend e che non sia un caso».

Le sfide del futuro

Un altro trend sul quale chinarsi – «è comunque un dato che si riscontra anche in qualche altra città» – è il calo della popolazione. «Da due-tre anni registriamo un saldo negativo tra nascite e decessi – spiega ancora il sindaco –. Dobbiamo anche confrontarci con le persone che, pur lavorando a Chiasso, scelgono di vivere nei comuni limitrofi e con parecchio sfitto che riguarda in particolare le abitazioni non moderne». A questo, Arrigoni aggiunge «una politica sui permessi B che ci ha danneggiato negli ultimi anni con persone che, dopo essersi viste negare il permesso, sono tornate a fare i frontalieri». Da monitorare ci sarà anche l’evoluzione del telelavoro, visto che «rispetto a prima della pandemia, durante il giorno si vedono meno persone». Chiasso guarda ovviamente al futuro. Tra i progetti citati ci sono lo sviluppo del Gleis 4 e del comparto ferroviario e il Centro Ovale. Per la struttura situata all’entrata di Chiasso «ci sono sempre interessati ma non si riesce a concretizzare – sottolinea Arrigoni –. Anche se si tratta di un edificio privato, riuscire a rilanciarlo e riempirlo ci garantirebbe imposte e darebbe un indotto a tutto il Comune».

A2 sotto il Penz, parte la lettera

Guardando a un futuro più lontano, nei prossimi giorni verrà compiuto un passo avanti anche per l’idea di spostare l’autostrada A2 sotto al Penz. Entro fine mese, infatti, verrà imbucata la lettera – diretta a Berna e a Roma – che chiede alle autorità elvetiche e italiane di effettuare uno studio di fattibilità. «La gestione della lettera è stata lunga – ammette in conclusione Bruno Arrigoni –. Quello che succederà dopo l’invio esula da noi».

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