Mendrisiotto

Terza corsia A2: ‘Siamo pronti a bloccare il progetto’

Cittadini per il territorio e Ata contro il potenziamento. E AlternativA, Plr e Lista civica di Mendrisio sollecitano una strategia diversa

‘Serve più qualità di vita’
(Ti-Press)
4 febbraio 2022
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Nel Mendrisiotto e Basso Ceresio non si resterà a guardare. Non davanti alla decisione del Consiglio federale di potenziare, e con dieci anni di anticipo – l‘orizzonte oggi è quello del 2030 –, il tratto autostradale fra Lugano sud e Mendrisio, iscritto in veste ufficiale nel Programma di sviluppo strategico delle strade nazionali (Prostra). Già la bozza dei piani, il cosiddetto PoLuMe, il maggio scorso, aveva convinto 6’300 cittadini a mettersi di traverso. Adesso i Cittadini per il territorio e Ata, l’Associazione traffico e ambiente, hanno una ragione in più per dire di ’no’, e in modo convinto. L’avvertimento rivolto a Berna è inequivocabile: “Non lasceremo niente di intentato per bloccare il progetto”, fanno sapere le due associazioni. Insomma, ormai è ‘guerra’ aperta. Del resto, anche a Mendrisio, ‘capolinea’ della terza corsia dinamica, l’annuncio calato la settimana scorsa dal Consiglio federale per bocca di Simonetta Sommaruga, ha suscitato “sorpresa e sconcerto”, e non solo tra la popolazione e, appunto, le associazioni, ma pure tra i gruppi politici. Tanto che l’AlternativA - Verdi e Sinistra insieme, Plr e Lista civica hanno rivolto al governo centrale una richiesta precisa. Ovvero che si rinunci al PoLuMe, dando la precedenza a “un nuovo concetto strategico” per la regione. Affrontando così i problemi quotidiani sottocenerini “con visioni lungimiranti e non con nuove strade”.

‘Ignorate 6’300 firme’

Il messaggio dal Sud del Ticino, quindi, è forte e chiaro. L’appello ad abbandonare la strada del potenziamento dell’A2, d’altro canto, è stato lanciato in tutti i modi dal territorio. Gli stessi ‘Cittadini’ e Ata nel febbraio di un anno fa avevano scritto in tal senso a Sommaruga. E la risposta ricevuta da Palazzo federale letta ora, alla luce degli ultimi atti ufficiali, lascia ancor più interdetti. In quella occasione si era ribadito che “un requisito per l’approvazione del progetto da parte del Consiglio federale è che la regione sostenga il progetto e che le esigenze ambientali possano essere soddisfatte”. Intendimento che appare smentito dai fatti. Quanto basta ai ‘Cittadini’ e ad Ata per stigmatizzare e biasimare la “fuga in avanti” di Berna. Non solo, fanno presente, il governo federale “non ha tenuto minimamente conto” della petizione, “ignorando” altresì le sue stesse parole.

I prezzi da pagare

Eppure, insistono ancora ‘Cittadini per il territorio’ e Ata, “la reazione di delusione e irritazione di cittadine e cittadini, gruppi politici, associazioni, sta a dimostrare che il sostegno è tutt’altro che unanime”. E allora alle tre forze politiche della Città viene da chiedersi come abbia misurato il consenso l’autorità federale. Detto altrimenti, a chi si è fatto riferimento? “Alla Commissione regionale dei trasporti? Ai Comuni, nemmeno loro tutti favorevoli al progetto? Al Consiglio di Stato?”. D’altra parte, sui due piatti della bilancia ci sono, da un lato, un’opera da quasi due miliardi di franchi – ben più del miliardo e 53 milioni inserito nella scheda Prostra –, e dall’altro il prezzo “molto alto” pagato dalla regione, richiamano ‘Cittadini’ e Ata, “in termini di inquinamento dell’aria e di utilizzo disordinato del suolo”. Di conseguenza, “aumentare la capacità della A2 significa facilitare il transito negli orari di punta del traffico dei pendolari (frontalieri e residenti) invece di scoraggiarlo”.

Il nodo della circonvallazione di Stabio

Le due associazioni hanno, però, individuato un’altra incongruenza nella strategia federale. “In una serata pubblica avevamo fatto notare agli ingegneri di Ustra (Ufficio federale delle strade, ndr) che un traffico più fluido avrebbe portato a un accumulo di veicoli all’uscita di Lugano sud la mattina, a quelle di Chiasso, Mendrisio e Stabio la sera. Ci avevano risposto che a Grancia sarà realizzato un nuovo svincolo (povero Pian Scairolo!), mentre la superstrada Stabio-Gaggiolo avrebbe risolto i problemi a sud”. Spazio per la circonvallazione di Stabio, però, in Prostra non c’è: il collegamento è stato archiviato in via definitiva a vent’anni dalla progettazione. Scelta, questa, salutata con soddisfazione da ‘Cittadini’ e Ata, “ma la soluzione dell’Ufficio federale delle strade – fanno notare – viene a cadere”. E qui si apre un altro fronte viario.

‘Qualità di vita, non più corsie’

C’è poi un altro aspetto per nulla trascurabile agli occhi dei contrari. PoLuMe, un progetto “gigantesco”, mette in cantiere “interventi invasivi e costosi”. E a ricevere qualche beneficio, osservano tanto le due associazioni che i tre gruppi politici mendrisiensi, saranno, di fatto, due Comuni tra i più toccati – Bissone e Maroggia –, per tutti gli altri le cose non miglioreranno. E il pensiero corre a Melano, Capolago, Mendrisio, Stabio e Chiasso. In altre parole, l’ambiente e il territorio della regione “non hanno davvero bisogno di sei corsie autostradali, né di una corsia-posteggio per i Tir”.

A questo punto per ‘Cittadini’ e Ata “l’unica proposta ragionevole è mantenere la A2 com’è e agire su altri versanti per migliorare la situazione”. I campi d’azione non mancano. “Perché – rilanciano – non investire i soldi a disposizione in interventi mirati di sistemazione paesaggistica, in ripari fonici, migliorie sulla cantonale, piste ciclabili, ulteriore sostegno al trasporto pubblico, una vera politica del trasporto aziendale, incentivi reali al car pooling e al telelavoro?” (senza trascurare AlpTransit). Del resto, in questa terra, rincarano AlternativA, Plr e Lista civica, “chi vive in località attraversate dalla A2 – nel Mendrisiotto, ricordano, “la maggioranza della popolazione ha votato contro il raddoppio del tunnel del San Gottardo” – ha bisogno ora di interventi volti a migliorare la propria qualità di vita, non tra 10, 20 o 30 anni”.

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