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Beach volley sotto casa, è polemica a Riva S.Vitale

Il Municipio intende installare al lido campo, luci, bar e impianto multimediale. I residenti insorgono

(Ti-Press)
20 dicembre 2021
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Luci, musica, sport, e un baretto. Prospettiva allettante di ‘seratone’ per i giovani della zona, un incubo per i residenti del quartiere Molinetto-Lido a Riva San Vitale, piccolo angolo di paradiso dove, come dice il nome, si trova pure la spiaggia. Abitanti che sono in allarme da un paio di settimane, da quando cioè si è materializzato il progetto, sotto forma di un messaggio municipale che chiede 170mila franchi “da destinare al miglioramento delle infrastrutture, degli spazi e delle proposte di utilizzazione al lido comunale”. Pezzo forte dell’intervento, un campo per la pratica del beach volley (la pallavolo da spiaggia) di misure regolamentari, 22 metri per 14, recintato e illuminato, adatto pure a ospitare partite internazionali. Il messaggio prevede pure la costruzione di una mescita e di “infrastrutture multimediali a scopo ricreativo”.

Ban e topi morti

L’inserimento di campi per il beach volley non è una novità nei lidi ticinesi. A Riva San Vitale quello che spaventa è l’estrema vicinanza alle case: il campo si incuneerebbe a ridosso delle proprietà private con l’immaginabile danno alla quiete del posto. I residenti hanno così deciso di non subire in silenzio. Hanno iniziato con la diffusione di un volantino e con l’intervenire sui social, incontrando qualche consenso ma anche parecchia ostilità. “Abbiamo postato le nostre ragioni sul gruppo Facebook “Sei di Riva San Vitale” (ndr, non sappiamo quale, ne esistono due) e siamo stati bannati... Poi ho trovato un topo morto davanti a casa” ci dice Anastassia Golferini, del Comitato che sta cercando di opporsi al progetto.

Stress ambientale

Ma sentiamo le loro ragioni, esposte in una bozza di petizione. “Non sembra utile né necessario inserire ‘a sbalzo’ una struttura dedicata a uno sport che certo non vanta una radicata tradizione alle nostre latitudini e che, notoriamente, comporta affollamento, rumori, grida, senza soffermarci sulla presenza di un ennesimo bar, come se bevute, birra e aperitivi fossero l’unica soluzione per realizzare quartieri sostenibili e promuovere la crescita socioculturale. La popolazione ritiene che la priorità sia preservare e favorire una buona qualità della vita per gli abitanti, risparmiando le risorse, rafforzando i legami sociali, proteggendo gli spazi verdi. Con una soluzione promettente che si adatti al contesto e presenti una visione a lungo termine”. “Un approccio che tuteli la qualità della vita e che integri i principi dello sviluppo sostenibile deve tener conto in modo equilibrato delle esigenze economiche, sociali e ambientali e, nel caso, inserire in modo adeguato nuove iniziative nel contesto storico, culturale e reale di un quartiere sinora caratterizzato da un ambiente calmo, rasserenante e sano”. Un progetto simile, sostengono, andrebbe ad alterare l’equilibrio ambientale. “L’inquinamento fonico e luminoso proveniente da manifestazioni sportive all’aperto, spazi pubblici rumorosi e affollamento da mescolanza funzionale e sociale vanno sempre a scapito, a lungo andare, della vegetazione, del consumo delle risorse e della conservazione della biodiversità e, da subito, minano pesantemente la salute psichica e fisica, causando in particolare stress, tensione, affaticamento generale, disturbi del sonno”. Vi sarebbe per giunta un rischio di natura idraulica. “A Riva San Vitale le acque del lago hanno più volte raggiunto l’area del piazzale antistante il golfo, con 272 m registrati che rappresentano il livello più alto degli ultimi decenni, e si teme che in futuro possa giungere allo stesso devastante livello del 1951. Con quale logica e prudenza si vorrebbe ora costruire una struttura sportiva proprio nella zona più a rischio spendendo una cifra colossale e inutile?”.

‘Nessuno ci ha chiesto nulla’

Al di là di tutto, gli abitanti si sentono traditi dalle autorità, nemmeno interpellati su un tema che li tocca da vicino. «Abbiamo saputo per caso del progetto, presentato, senza chiederci nulla – spiega Anastassia Golferini –. A Riva il Lido è circondato dalle abitazioni, non ci sono vie di accesso, non c’è un parcheggio, non ci sono i bagni. Già prima facevano i loro bisogni sui muri delle case... E poi ci sono le papere, i cigni, non capiamo per quale motivo togliere questa biodiversità, e non capiamo perché rovinare la tranquillità delle persone, sarebbe di gran lunga superato quello che sarebbe il limite per le zone residenziali. La vicinanza del beach volley sarebbe da due a dieci metri dalle abitazioni. A 120 metri al centro sportivo ci sono tutti i campi che vogliono. Magari non capiamo questa cosa, fatta quasi di nascosto, per questo chiediamo delle spiegazioni». Anastassia ci spiega che il testo che verrà presentato è oggi in consultazione tra le famiglie maggiormente toccate, e non nasconde il disappunto nei confronti delle autorità, in particolare del nuovo sindaco di Riva Antonio Guidali plebiscitato nelle recenti elezioni comunali. La lotta continua però. “Abbiamo preso contatto con altri politici, poi inoltreremo la petizione”. Nel frattempo esiste un nuovo gruppo Fb alternativo, “Riva San Vitale”.

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