Mendrisiotto

Su il sipario, la Compagnia comica torna in scena

Dal 22 al 24 ottobre il palco del Plaza di Mendrisio ospiterà la commedia ‘Una cà da gabul’. Ne parliamo con l’ideatore Diego Bernasconi

Scene ‘rubate’ durante le prove
18 ottobre 2021
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«Ho proprio voglia di sentire il pubblico ridere». I motori della Compagnia comica di Mendrisio sono caldi in vista del ritorno sulle scene del 22, 23 e 24 ottobre. Sul palco del Plaza di Mendrisio verrà presentata ‘Una cà da gabul’, commedia dialettale scritta e realizzata da Diego Bernasconi. Il testo è ormai pronto dal 2019. «Prima delle prima ondata della pandemia abbiamo fatto delle letture e due prova, ma poi abbiamo dovuto smettere – racconta Bernasconi –. L’anno scorso abbiamo fatto delle prove sul palco e fissato le date... ma non siamo potuti andare in scena. Quest’anno abbiamo ripreso a luglio e ci siamo detti che, in caso di riapertura delle strutture, eravamo pronti. Non appena c’è stata la riapertura, abbiamo bloccato le date». La Compagnia comica andrà in scena venerdì 22 e sabato 23 ottobre alle 20.30 e domenica 24 ottobre alle 17. I biglietti possono essere acquistati in prevendita sul sito www.mendrisiocinema.ch. Eventuali altre date, a Mendrisio come nel resto del Cantone, verranno comunicate nelle prossime settimane.

Dentro la commedia (no spoiler)

Da dove nasce la commedia? «Ho visto dei film di humour francese, un genere che mi piace – continua Diego Bernasconi –. In parallelo mi sono detto che dovevamo proporre qualcosa dove le persone potessero riconoscersi, presentando situazioni di vita quotidiana che possono generare discussioni come il taglio di una siepe o i turni in lavanderia. Il tutto messo all’interno di una famiglia». La famiglia può essere percepita come un luogo protetto dove trovare sicurezza, serenità e amore. Un nido dove il mondo esterno non può entrare. Enrico, capostipite della famiglia protagonista, questo concetto lo ha purtroppo perso da tempo. Padre di tre splendide figlie, ha dovuto subire l’entrata in famiglia di due generi. Generi diversi tra loro, ma anche dal resto dell’umanità. E quando tutto sembra procedere con una quotidianità, anche se zoppicante, l’equilibrio sta per essere intaccato da un ulteriore ‘colpo’ al povero suocero: all’orizzonte si profila l’arrivo del terzo genero. La domanda, che allo stato attuale non ha ovviamente risposta, sorge spontanea: potrà Enrico sopportare questa notizia?

Il terzo spettacolo

Come è stato tenere unita la Compagnia in questi due anni di stop forzato? «È stata dura come lo è stato per tutti – aggiunge Bernasconi –. Gli scenari sono pronti da due anni... Noi ci siamo incontrati quando si ‘vedeva la luce’ e sono stati momenti belli, perché quando si sale sul palco è un bel momento e il Covid non esiste». Quando, nel corso dei mesi, la paura di contagiarsi ha fatto salire la preoccupazione «ho preferito fermare tutto». Quella che sarà presentata il prossimo finesettimana sarà la terza commedia della nuova Compagnia comica. «Il nome che portiamo è importante e continua a essere seguito: abbiamo tenuto lo spirito della Palmira (il celebre personaggio interpretato da Rodolfo Bernasconi, ndr), adattandolo ai ritmi di oggi: la commedia durerà un’ora e mezza... con la pausa e se gli attori parlano lentamente», assicura il nostro interlocutore. Quello della Palmira è stato un addio al palcoscenico, ma non al mondo della commedia dialettale. «Mio papà continua a collaborare con noi dietro le quinte, per cui siamo ancora tutti insieme». L’ambiente, e non potrebbe essere altrimenti in vista del debutto, è carico. «Ho notato la crescita dei miei nuovi attori, che adesso sono proprio bravi – sottolinea Diego Bernasconi –. La parte che recitano è stata scritta loro su misura e, durante le prove, rido ancora adesso dopo due anni. Sono curioso di sentire la reazione del pubblico». Oltre alla crescita degli attori «vedo anche una mia crescita personale nella scrittura. Se mi dovessero chiedere un testo per la fine dell’anno ce la farei».

Il cassetto dei sogni e dei progetti

Tra gli obiettivi di Diego Bernasconi e della Comica c’è quello di riuscire a coinvolgere anche altro pubblico. Come? «Oggi i giovani hanno il dialetto nelle orecchie – ci dice –. Il problema è che non vanno a teatro. Se riusciremo a ripartire bene, come tutti auspichiamo, vorrei realizzare dei piccoli sketch, con anche un po’ di italiano, da presentare su youtube per farli appassionare e, perché no, riportare questi giovani a teatro. E chissà che magari non riusciremo a coinvolgerne anche qualcuno». Entro la fine dell’anno Diego Bernasconi pubblicherà anche il suo terzo romanzo. Mentre per la prossima estate «ci sarà un progetto importante». Dopo Guglielmo Tell a Villa Argentina e ‘Sacra terra del Ticino’, «presenteremo un progetto legato a Mendrisio». Di più, per intanto, non ci viene anticipato.

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