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La pandemia ci ha anche insegnato l'autoproduzione

In tempi di coronavirus è aumentata la consapevolezza dell’agricoltura locale nonché del riguardo dell’ambiente e della biodiversità

20 aprile 2021
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C'è aria di primavera, seppur frizzantina come in questi ultimi giorni. E lo si nota soprattutto guardando a finestre e balconi delle case dove hanno ricominciato a fare capolino, come sempre avviene con le temperature più calde, piante e fiori. Scorgendo poi in molti giardini, anche di città, è possibile avvistare orti e piccoli appezzamenti di terreno che prima della pandemia non esistevano. Senza dimenticare le coltivazioni e gli orti sui terrazzi, tanto che, a cominciare dalla vicina penisola, qualcuno ha parlato di un vero e proprio boom di ortaggi e frutta 'a metro 0'. Insalata, melanzane, pomodori, zucchine, rigorosamente ‘home made’, insieme agli immancabili 'odori' come il rosmarino, la salvia, il basilico, il timo e la menta, fondamentali e utilissimi per insaporire moltissimi menu. “L'emergenza sanitaria non solo ha fatto esplodere la creatività – ha evidenziato la Coldiretti, la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell'agricoltura italiana – ma soprattutto la passione per l’orto realizzato in giardino, in terrazza e addirittura in casa con piccole vaschette di piante aromatiche. Le vendite di semi e piantine si sono impennate. Ma se il Covid ha fatto esplodere il fenomeno, la voglia di verde, di natura, di ‘veder crescere’ c’era prima e sarà un’esigenza anche nel post pandemia”.

Alle nostre latitudini lo sa bene ProSpecieRara, la fondazione svizzera per la diversità socioculturale e genetica dei vegetali e degli animali: "Dall’avvento della pandemia nel 2020, con anche i negozi di giardinaggio chiusi, è aumentata notevolmente – ci spiega Valerio Schauwecker, responsabile media per la Svizzera italiana – la consapevolezza dell’importanza dell’autoproduzione, dell’agricoltura locale nonché del riguardo dell’ambiente e della biodiversità. Di conseguenza è aumentata anche la richiesta di piantine da piantare nel proprio orto o balcone. Dall’altro lato ci sono poi le condizioni climatiche e i relativi cambiamenti in atto, se negli ultimi mesi si sono per esempio lasciate desiderare le precipitazioni, le gelate tardive non hanno, invece, mancato di intimorire orticoltori professionisti e hobbisti". 

Appuntamenti a Stabio e a Lugano

ProSpecieRara, quindi, prende la palla al balzo e ammette che "acquistare piantine di ortaggi della nostra varietà sono una risposta ideale a tutto questo! Non significa infatti solo portare nell’orto e nel piatto colori e sapori diversi: si tratta di varietà locali e/o antiche che con le loro molteplici caratteristiche sono ideali a far fronte anche a avversità e sfide di diverso tipo. Più una coltivazione è differenziata, meno è vulnerabile nel suo complesso e rimarrà quindi in ogni caso qualcosa da raccogliere. Con i propri acquisiti si può inoltre contribuire direttamente e durevolmente a garantire la conservazione dell’agrobiodiversità in pericolo". Percorrendo queste ideali anche quest’anno diversi attori locali stanno producendo in modo sostenibile numerose piantine ProSpecieRara per gli interessati nella Svizzera italiana. Saranno quindi presto disponibili piantine di parecchie varietà di pomodori e naturalmente anche molti altri ortaggi rari e particolari come ad esempio le coste gialle o rosse, le zucchine tonde, fiori commestibili o anche semenza di mais rosso. 

Sabato prossimo, 24 aprile, dalle 8.30 alle 12.30 a San Pietro di Stabio si terrà così il tradizionale mercatino, questa volta con una speciale novità: la prima occasione cioè di  comperare piantine ProSpecieRara al Sud delle Alpi. Per cornice una masseria dell’Ottocento, sede di ProSpecieRara nella Svizzera italiana. "Pur essendo una versione ridotta rispetto ai tempi senza Covid per rispettare le necessarie misure sanitarie, sarà un’occasione unica per le persone sensibili alla salvaguardia delle varietà dimenticate ma anche un momento di diffusione della biodiversità agricola, di sostegno ai piccoli produttori locali, di sensibilizzazione alla ricchezza della natura e del territorio e di contagioso piacere dello stare nell’orto" non ha mancato di ricordare la fondazione che anticipa anche il secondo appuntamento che si terrà all’interno del Parco Ciani di Lugano sabato 1° maggio
dalle 10 alle 16.

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