Mendrisiotto

Colpo grosso del Plr a Mendrisio: sindacato e tre seggi

In Città si ribalta il rapporto con il Ppd, che perde la maggioranza relativa. Plebiscito per Cavadini sindaco. E a Maffi si aggiunge Cerutti

Ecco il nuovo Municipio di Mendrisio. Lo guida Samuele Cavadini (Ti-Press)

Le ambizioni a Mendrisio a questa tornata elettorale erano tante (al pari delle incognite). E più persino dei seggi, sette, a disposizione al tavolo del Municipio. A fare gola in particolare c'era il terzo posto dei popolari democratici, che, come si è visto lunedì in tarda mattinata, avevano più di una ragione per preoccuparsi. A fare il botto questa volta, e dopo quasi mezzo secolo, sono stati, infatti, i liberali radicali. Per loro si è avverato quello che, solo qualche settimana fa, era un sogno: conquistare tre poltrone e consolidare un cambiamento annunciato, nel maggio del 2018, dall'elezione a sindaco di Samuele Cavadini dopo l'uscita di scena di Carlo Croci (Ppd). Un risultato, quello ottenuto dal Plr - cresciuto di quasi 8 punti percentuali -, che non solo ha letteralmente blindato il sindacato, ma gli ha permesso altresì di diventare partito di maggioranza relativa, 'scippando' così il primato al Ppd.

Confermati i sei settimi del Municipio

I veterani del partito forse non ci speravano nemmeno più: in fondo era dai tempi di Giulio Guglielmetti (municipale e sindaco, fra il 1941 il 1973) che aspettavano. Invece è successo. Merito di Cavadini, che si è rivelato un vero trascinatore, conquistando una fiducia che vale 5'404 voti personali. Un risultato tal da evocare quelli centrati da Croci nel corso del suo mandato. Sono bastati quasi tre anni da sindaco, quindi, per convincere la popolazione della Città che è l'uomo giusto al posto giusto. Al suo fianco ci sarà, una volta di più, Samuel Maffi (3’698 voti), che può dunque festeggiare il suo decennio in Municipio. Il terzo uomo che, un po' a sorpresa, va a occupare il terzo seggio che si è accaparrato il Plr è Massimo Cerutti (2’898 voti), il quale entra in Municipio a scapito del Ppd Manuel Aostalli, uscente, che resta fuori dalla stanza dell'esecutivo. Per i popolari democratici ce la fanno, per contro, Francesca Luisoni (2’909 voti) e Paolo Danielli (2’782 voti). Niente da fare per le ambizioni della Lega, che flette anche a Mendrisio (e perde 2 punti percentuali). Riconfermato, però, Daniele Caverzasio con 2’323 voti personali per il gruppo Lega-Udc-Udf. L’AltetnativA, che unisce per la prima volta Sinistra e Verdi, mantiene a sua volta un seggio (niente raddoppio come auspicato) e riconferma Françoise Gehring con 1’968 voti. Un successo anche la presenza di due donne in Municipio: Luisoni e Gehring adesso sono espressione di una chiara volontà della cittadinanza. Piccolo ma significativo il dato della Lista civica Per Mendrisio: con il suo 3.1% non entra in Municipio ma potrebbe dire la sua in Consiglio comunale.

Cavadini: 'Riscontro inaspettato'

Il neo sindaco (di quindicina, per forma) Samuele Cavadini è quasi frastornato (ma felice) dal risultato ottenuto. Giunto, confessa a 'laRegione', «inaspettato». C'eano le ambizioni, più che le rivendicazioni, annota: «Poi, in realtà, in politica non bisogna mai dare nulla per scontato. Qui fra i due litiganti è capitato a noi di centrare l'obiettivo». Per lei è stato un plebiscito. «E fa piacere. Sono grato alla cittadinanza per questo riconoscimento e per l'apprezzamento». A fare la differenza è stato il suo attaccamento al territorio? «Faccio fatica a trovare delle motivazioni. Ho sempre cercato di fare del mio meglio, ponendomi nella maniera più confacente. Del resto, non ne saprei trovare un'altra. Aggiungo che ho sempre contato su concordanza e dialogo, sul gioco di squadra. Atteggiamento che manterrò pure in futuro».

Dal sindaco al terzo uomo del Plr: è emozionato e commosso Massimo Cerutti quando lo raggiungiamo al telefono poco dopo l'ufficializzazione del responso delle urne. A dirla tutta, ci confida, «ci credevo fino in fondo». Con la consapevolezza che si tratta di un risultato storico. «La popolazione - commenta a 'laRegione' - mi ha affidato un compito importante». Un mandato che declinerà, ci spiega, ispirandosi tanto alla sua esperienza da «imprenditore puro», tanto «rimanendo in ascolto della popolazione». Come ha trascorso la lunga attesa? «Con serenità: stanotte (riferito a domenica, ndr) ho dormito bene. La simpatia che mi hanno dimostrato nelle ultime ore della campagna e ai seggi era ben augurante». Adesso si dice «fiducioso» e pronto a mostrare il suo attaccamento al territorio, «senza dimenticare i Quartieri».

Danielli: 'Un forte smacco'

Curiosando in casa Ppd, la prima impressione è che a Mendrisio il partito dovrà metabolizzare la sconfitta, coincisa con la perdita del 7% sui voti di lista, del terzo seggio e della maggioranza relativa: tutto in una volta. Paolo Danielli, vice sindaco uscente, è comprensibilmente soddisfatto per la sua rielezione e la riconferma della collega Francesca Luisoni; e rammaricato al contempo per l’uscita di scena di Manuel Aostalli. Rammarico peraltro condiviso anche da colleghi di Municipio di altre forze politiche. Sentimenti contrastanti, insomma. «Lo smacco del partito è stato forte - ammette -. Vuol dire che ricominceremo da capo, facendo leva su una squadra nuova e con tanta voglia di fare». Ora occorrerà riconquistare, ribadisce, una nuova stabilità. Il risultato del Plr? «Di sicuro con Samuele Cavadini il partito si è ritrovato - riconosce -. Adesso vedremo come affrontare questo triennio».

Caverzasio: 'Raddoppio, obiettivo mancato'

Per Daniele Caverzasio il traguardo che si era prefissato, la riconferma, è stato centrato. E di questo, dice a laRegione, ne è «contento». Diverso il discorso relativo alle ambizioni di raddoppio del gruppo Lega-Udc-Udf. In quel caso, ammette, «l’obiettivo non è stato raggiunto». La flessione registrata a Mendrisio, richiama, è leggera e simile a quella dell’AlternativA. E sull’exploit del Plr e la sconfitta del Ppd? «Guardando alla composizione dell’esecutivo, essa è confermata per i suoi sei settimi, con un nuovo ingresso nelle file del Plr, quindi penso continueremo a lavorare bene come prima. Sul Ppd c’è da capire, una volta visti i risultati del legislativo, se andrà un po’ più all’opposizione. Il che complicherebbe le cose. Vedremo come si riposizionerà».

AlternativA, una ma donna

Anche per Françoise Gehring - soddisfatta della sua rielezione; lei che ha puntato sulla concretezza del lavoro quotidiano più che sui social - adesso la vera misura delle forze in campo la si avrà con i numeri del Consiglio comunale. Certo il sogno di raddoppiare e portare la terza donna (Claudia Crivelli Barella) in Municipio non si è avverato. Di rado, però, annota ancora, un'alleanza (tra Sinistra e Verdi) restituisce la somma matematica delle liste. «In ogni caso - commenta - sono strafelice della possibilità di continuare a lavorare con Francesca Luisoni».

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