Mendrisiotto

Destino di Valera a Mendrisio, siamo (quasi) al dunque

La bozza del rapporto della Commissione parlamentare è annunciato a 'breve'. L'obiettivo? 'Trovare l'adesione di tutte le forze politiche'

L'attesa cresce (Ti-Press)
10 aprile 2021
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Da tempo attorno a Valera le aspettative crescono. E la campagna elettorale per le Comunali del 18 aprile non ha fatto altro che alimentarle. Tant'è che in molti speravano di veder sciogliere il nodo del Puc - il Piano di utilizzazione cantonale disegnato su misura per il comparto da 190mila metri quadrati fra Rancate, Genestrerio e Ligornetto (Città di Mendrisio) - entro la fatidica data dell'appuntamento con le urne. Ma non è stato così. Anche se ormai il dibattito parlamentare appare alle porte. Alla prova del voto, del resto, c'è una scelta cruciale per il Mendrisiotto: si deciderà lì in Gran consiglio se imprimere o meno una svolta verde a quel triangolo di Distretto. Il voto parlamentare sarà, a sua volta, un test per le forze politiche. Valera si è rivelato, in effetti, un tema divisivo, sullo sfondo le richieste di indennizzo plurimilionarie (non solo sul piano espropriativo) avanzate dai due maggiori proprietari presenti nell'area. Sta di fatto che se oggi parliamo di Valera e di un destino diverso da quello conosciuto sin qui, lo dobbiamo alle 6'800 firme raccolte nel 2012 da ambientalisti e agricoltori (e meglio 'Cittadini per il territorio', Società agricola del Mendrisiotto e Unione contadini ticinesi). Un lascito importante, quella della petizione, anche per i deputati che siedono oggi in parlamento. Una ragione in più per chiedere a Stefano Tonini (lega), co-relatore del rapporto con il collega Giovanni Berardi (Ppd), a che punto siamo. Sul tavolo, con il Puc, un investimento di 17milioni di franchi, 6 dei quali riservati agli espropri. Alle spalle un esame attento (anche sul campo), audizioni di tutti gli attori sul terreno e il verdetto di più di un Tribunale.

Alla fine del 2020 l’obiettivo dichiarato della Commissione ambiente, territorio ed energia del parlamento era quello di tirare le somme a inizio 2021, con l'intento di approdare, appunto, in parlamento ad aprile. Siamo in primavera e, a prima vista, i tempi si sono allungati: siete riusciti a venire a capo del Puc? Il rapporto, insomma, è in dirittura d’arrivo?

«Il messaggio sul Piano di utilizzazione cantonale di Valera è stato oggetto di diverse audizioni, sopralluoghi e di diverse discussioni all’interno della Commissione. L’idea era appunto quella di portare questo importante messaggio sui tavoli del Gran consiglio durante la prima metà del 2021, proprio per fornire un riscontro ai cittadini del Mendrisiotto, che si aspettano una risposta dalla politica riguardo a questo famoso 'polmone verde' in un territorio ormai martoriato dalle colonne in entrata e uscita dai valichi doganali e dall’inquinamento. Credo di potermi sbilanciare dicendo che a breve una bozza di rapporto sarà in Commissione. E a quel punto ci conteremo.

Ce la si farà a presentarsi in Gran consiglio con un unico rapporto? E quale potrebbe essere la tempistica?

«L’idea mia e del collega Giovanni Berardi, in qualità di relatori del messaggio, è di riuscire a trovare una linea che possa 'accontentare' tutte le parti coinvolte, cercando così di trovare l’adesione di tutte le forze politiche. Anche perché a Mendrisio, seppure con sfumature diverse, tutti i gruppi politici, compreso il Municipio, si sono detti favorevoli. Per quanto concerne le tempistiche, una volta che il rapporto è giunto in Commissione, oserei dire che il processo richiederà un mese prima di poterlo portare in Gran consiglio, ovviamente sperando che tutte le forze politiche abbiano la volontà di lavorare con le stesse sinergie; se così non fosse, purtroppo i tempi si allungherebbero».

A dicembre, concluse le audizioni con le istituzioni da un lato, e ambientalisti, contadini e proprietari dall’altro, l’intenzione era quella di definire il quadro giuridico, su decisione dei due co-relatori, lei e Berardi: oggi la situazione è più chiara? Quali ostacoli resistono, al di là della vertenza con i proprietari?

«Sì, la situazione è più chiara, anche a fronte di alcune sentenze del Tribunale federale che riguardano situazioni analoghe, tuttavia al momento non ritengo opportuno, esprimermi. Non prima che il rapporto sia stato discusso e approvato daI parlamento».

La questione finanziaria, o meglio l’indennizzo rivendicato dai due maggiori proprietari, è ancora un tema divisivo?

«Come per la domanda precedente, non posso esprimermi nel merito prima di averne discusso in Commissione, ma per quanto mi riguarda le questioni ora sono state chiarite».

In buona sostanza, la Commissione è riuscita ad aprire la strada al recupero a verde del comparto di Valera?

«È prematuro ora esprimersi in questo senso. Personalmente credo, però, che la politica cantonale non può e non deve essere sorda di fronte alla forte volontà della popolazione e del sostegno di tutte le forze politiche di Mendrisio davanti a questa idea. Il Mendrisiotto tutto, la sua popolazione, merita di ricevere questo regalo, quest’angolo di verde per noi e per le future generazioni».

 

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