Mendrisiotto

Le montagne ticinesi, gioielli che creano identità

Incontro con Claudia Frigerio, orafa diplomata che, partendo dal Monte Generoso, ha creato una linea di ciondoli dedicata alle vette ticinesi

Claudia Frigerio con la sua collezione legata alle montagne (Ti-Press/Davide Agosta)
6 febbraio 2021
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Lavora tutti i giorni a contatto con il lusso. Un bene che nella sua percezione deve essere inteso come «nutrimento per l'anima». Claudia Frigerio ha 32 anni ed è un'orafa diplomata. Appassionata di lavori manuali e creazioni artigianali sin dall'infanzia, dopo aver ottenuto la maturità al Liceo di Mendrisio, Claudia si è formata alla Bottega dell'Orafo di Mendrisio, oggi chiusa, con Ivan Inauen e Anna Melcon. «Nei quattro anni di apprendistato – racconta – ho imparato tutte le tecniche dell'oreficeria per poter lavorare il metallo» e, al termine degli studi, è arrivata anche la specializzazione in altre tecniche, come l'incastonatura. Quello dell'orafo è un mestiere che non sembra più attirare molto i giovani. «In Ticino molti orafi che formavano apprendisti hanno terminato la loro attività – spiega Claudia Frigerio –. Quest'anno, per esempio c'è un solo apprendista in tutti quattro gli anni di formazione. Quando studiavo io eravamo in 8 su 4 anni». Senza dimenticare che, anche per i giovani che vogliono aprire bottega, non è facile farsi conoscere e formare a loro volta apprendisti. In generale, chi esce dall'apprendistato va in Svizzera interna o cambia lavoro».

I ciondoli con le montagne ticinesi

Claudia ha deciso di continuare il suo percorso in Ticino e, in attesa di avere il suo laboratorio a Melano, lavora in condivisione con un collega a Balerna. «Collaboro con altri orafi, una professione dove ci conosciamo tutti, e cerco di crearmi una clientela – continua nel suo racconto –. Sto anche creando dei miei gioielli, qualcosa che mi dia un'identità». L'ultima sua creazione segna anche un grande legame con il territorio. Dall'inventiva dell'orafa sono infatti nati i ciondoli delle montagne ticinesi. «Ho avviato questo progetto con lo scopo di creare un gioiello speciale e identificativo. E visto che mi piace anche scolpire, e quello che amo del Ticino sono i paesaggi e le montagne, ho deciso di provare proprio con i paesaggi». Il primo ciondolo a essere creato è stato quello del Monte Generoso, «la montagna di casa mia». Chiediamo a Claudia Frigerio di spiegarci come nascono i suoi ciondoli. Per prima cosa, l'orafa ha scolpito in bassorilievo le creste del Monte Generoso, lavorando la cera dura per l'oreficeria, cercando di rimanere il più fedele possibile alle immagini di riferimento. «Si rubano anche gli strumenti agli altri per crearne dei propri – ci spiega –. Utilizzo delle piccole frese o ferretti del dentista ai quali faccio una punta particolare e tagliente di modo che posso utilizzarli per incidere dei solchi». Il tutto, dopo una giornata di lavoro, fino ad arrivare alla forma che si desidera. La cera viene poi spedita a una ditta specializzata «che ci cola sopra il gesso e inserisce il metallo fuso». Il pezzo di metallo che torna nel laboratorio dell'orafa – «la madre» – altro non è che «l'esatta riproduzione di quello che ho fatto in cera, che lavorerò ulteriormente fino a renderlo rifinito, preciso e lucido come se dovesse essere il pezzo finale». A questo punto il «ciondolo lucido è unico. Si può però creare lo stampo: con il silicone si fa una gomma che va attorno a questo gioiello, lo si estrae e, all'interno di questa gomma, utilizzando materiali particolari, viene inserita della cera fusa, in modo da avere tante copie in cera del ciondolo, che potrà essere fuso in qualunque metallo prezioso, per poi ripetere il processo descritto».

Le altre cime e il Mulino

Dopo aver realizzato il primo gioiello, Claudia ha creato una serie di vette famose in Ticino. «Ho pensato che come a me sta a cuore la montagna di casa mia, altre persone avrebbero potuto trovare tra le mie creazioni la vetta del loro cuore». Attualmente le vette scolpite sono il Monte San Giorgio, il Monte Tamaro, il San Salvatore, il Pizzo di Claro e il Passo del San Gottardo. Il legame con il territorio potrebbe continuare anche in futuro. «Mi piacerebbe – ammette l'orafa –. Sto per esempio valutando di creare qualcosa legato al Mulino di Maroggia».

La visibilità del mercatino online

Nella sua professione Claudia Frigerio ha vissuto le conseguenze del Covid-19. «Non avendo ancora tanti clienti – ammette – non ho fortunatamente avuto troppi problemi, ma il calo nelle richieste, soprattutto legato ai matrimoni, si è visto». A compensare questa mancanza ci hanno pensato i mercatini online organizzati per ‘compensare’ l'assenza di quelli annullati dalla pandemia. «Nonostante la situazione, mi hanno aiutato molto a farmi conoscere. Avevo già partecipato ad altri mercatini di Natale, ma grazie a questo ho avuto più feedback. Pur non essendo in presenza, sembra quasi di essere più visibile». Tutte le creazioni di Claudia Frigerio possono essere ammirate sul sito www.silveralchemist.ch.

‘Peccato perdere questo mestiere’

Lo dicevamo in apertura, in Ticino sono rimasti pochi maestri orafi. Tra loro, in futuro, potrebbe esserci anche Claudia Frigerio? «Mi piacerebbe perché sarebbe un peccato perdere questo mestiere – risponde e conclude –. È vero che si lavora nel lusso e qualcuno potrebbe chiedersi come mai esistono ancora queste professioni. Lavorare con i metalli e la creazione di prodotti belli e artistici servono per nutrire l'anima. Secondo me sarebbe peccato perdere tutti i mestieri artistici».

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