Mendrisiotto

'Balerna sostenga i 'suoi' bar e ristoranti'

Due consiglieri comunali del Ppd chiedono al Municipio di dare un segnale e valutare un aiuto a fondo perso per i ritrovi del paese

Per una piccola comunità bar e osterie non sono solo luoghi (Ti-Press)
8 gennaio 2021
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La pandemia che ci continua a stringere d'assedio e le serrate (obbligate) di alcune attività economiche stanno mettendo a dura prova soprattutto le piccole comunità. A Balerna ormai c'è chi teme che il ritrovo di sempre possa anche non più riaprire. E allora serve dare un segnale; dimostrarsi vicini. Per Francesco Doninelli e Christian Cambieri, consiglieri comunali del Ppd, anche i Comuni possono fare la loro parte. Con la consapevolezza di non potersi caricare l'intero fardello sulle spalle.

Ora, però, che bar e ristoranti stanno vivendo il loro secondo 'lockdown' è importante reagire. Quindi Doninelli e Cambieri hanno deciso di rivolgere una richiesta puntuale al Municipio: "sarebbe possibile valutare un sussidio a fondo perso per gli esercenti balernitani?", sollecitano. E in caso di risposta affermativa, "quali sarebbero i tempi di implementazione e l’entità dell’aiuto?". I due esponenti Ppd hanno lanciato, insomma, un sasso nello stagno, in attesa di conoscere la posizione del Cantone dopo il recente annuncio dell'autorità federale che prospetta un prolungamento sino a fine febbraio delle misure anti-Covid.

Gli esercenti, 'i più colpiti'

Del resto, gli esercenti, si ricorda in una interrogazione, sono stati fra le prime categorie a essere "colpite" dalle disposizioni dettate dalla crisi sanitaria. È stato chiesto loro di "adattarsi, reinventarsi e sacrificarsi". E adesso, ribadiscono Doninelli e Cambieri, "si prospetta un ennesimo mese dove tirare la cinghia tra dubbi incertezze e soprattutto la paura, sempre più presente e assillante, di non essere più in grado di riaprire, dovendo licenziare pure il proprio personale".

Luoghi 'di famiglia'

A ciò, richiamano ancora, si aggiunge il ruolo sociale di bar e ristoranti in un paese. "Gli esercizi pubblici - scrivono i due consiglieri -, oltre a una funzione di aggregatori di persone, dal caffè mattutino, passando per il pranzo, aperitivo e cena, hanno da sempre un ruolo sociale molto importante. La socializzazione (non quella virtuale) passa anche e soprattutto da questi luoghi e fanno parte della cultura del nostro paese". In effetti, fanno notare in conclusione, in una realtà piccola spesso questi ritrovi sono legati "non al nome del luogo, ma alla persona che lo gestisce, e questo ben fa capire quanto questi luoghi siano per certi versi 'di famiglia', estensione delle nostre conoscenze più prossime".

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