Mendrisiotto

Chiasso introduce 10 giorni di congedo paternità

La decisione è stata ufficializzata nella revisione parziale del Regolamento organico dei collaboratori che mira a una gestione attiva delle risorse umane

L'ultima revisione generale risale al 1992 (archivio Ti-Press)
29 dicembre 2020
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Chiasso ha messo il sigillo sull'aumento del congedo paternità, da 2 a 10 giorni, per i dipendenti comunali. L'ufficializzazione è arrivata con la revisione parziale del Regolamento organico dei collaboratori (Roc), attualmente all'esame delle commissioni del Consiglio comunale. A chiedere questo adeguamento erano stati Otto Stephani (Us-I Verdi) e Giorgio Fonio (Ppd) con due mozioni presentate nel 2014 e, rispettivamente, 2015. Nel documento, spiega il Municipio, “è stato considerato un miglioramento generale dei congedi pagati, in particolare del congedo di maternità e adozione del congedo di paternità (10 giorni); inoltre è stata parificata al matrimonio, l'unione domestica registrata, sul piano della considerazione del partner”. Detto dei 10 giorni per i neopapà (da utilizzare entro 6 mesi dalla nascita), le neomamme avranno diritto a un congedo pagato per gravidanza e per parto della durata di 18 settimane (invece delle attuali 16). Questi incrementi, sottolinea il Municipio, si adeguano “a una tendenza in atto nei Cantoni e in parecchi Comuni”. Prima di arrivare sui banchi del legislativo, la revisione è stata oggetto di consultazione interna attraverso il coinvolgimento della Commissione del Personale e dei Sindacati, con quali il Municipio ha avuto più sedute conciliative. Il risultato è in seguito stato presentato all'Assemblea dei dipendenti il 17 settembre scorso. L'accettazione è arrivata il 19 ottobre. Il Municipio guidato da Bruno Arrigoni ha innanzitutto voluto introdurre una modifica linguistica. La parola ‘dipendente’ è stata sostituita con ‘collaboratore’ in virtù “di un concetto maggiormente partecipativo”.

Realtà a misura d'uomo

La revisione proposta dal Municipio costituisce “un aggiornamento dal punto di vista della valorizzazione dei collaboratori, nel senso di rafforzare la loro autonomia e la loro assunzione di responsabilità, attraverso una formazione continua su più livelli, in misura tale da snellire l'attività in genere”. Questo perché Chiasso “è una realtà ancora a misura d'uomo, in cui il contatto umano è determinante, ciò che costituisce una prerogativa che si vuole mantenere”. L'ultima revisione generale dell'organizzazione interna del Comune di Chiasso risale al 1992, seguita negli anni da ulteriori modifiche puntuali. “Si tratta ora di configurare il passaggio da un'amministrazione del personale a una gestione attiva delle risorse umane”. Per raggiungere questo obiettivo, continua il Municipio, “si introducono i concetti di condizione per obiettivi e di valutazione delle prestazioni”. Concetti che “consentono di generare un miglioramento continuo che, unitamente a una politica di formazione e a una valorizzazione del singolo, permetterà all'organizzazione di perfezionarsi”. Per questo motivo, così come richiesto a più riprese anche dal legislativo, “il Municipio ritiene che una figura da introdurre in un prossimo futuro sia quella del responsabile delle risorse umane”.

I requisiti per la nomina

Chi può essere assunto alle dipendenze del Comune di Chiasso? L'articolo 5, quello relativo ai requisiti, spiega che i candidati devono avere la cittadinanza svizzera “riservata l'applicazione dell'Accordo sulla libera circolazione delle persone tra la Svizzera e l'Unione europea”. In presenza di altri candidati con requisiti idonei, “il domicilio a Chiasso e la conoscenza delle lingue nazionali, del territorio, della cultura e delle istituzioni possono essere valutati quali titolo preferenziale per la nomina”.

La valutazione sarà annuale

La revisione lascia sostanzialmente intatto il sistema vigente di retribuzione, “contraddistinto dagli aumenti annuali per anzianità di servizio e dei passaggi dalle classi iniziali a quelle mediane e dalle classi mediane a quelle superiori”. Il personale sarà valutato una volta all'anno per “determinare i punti forti e gli aspetti da migliorare”. La norma, prevista nell'ordinamento dei dipendenti dello Stato e da quello di altri Comuni, è per il Municipio “imprescindibile per una valorizzazione delle risorse umane e per valutare l'operato del dipendente e del suo potenziale di crescita, allo scopo perseguito dall'ente pubblico di promuovere la qualità e l'efficienza dell'Amministrazione”. Questa valutazione sarà anche “uno strumento di verifica e di analisi dei risultati raggiunti ed è elemento determinante per le promozioni e per l'eventuale mancata concessione dell'aumento annuo”. Nel messaggio che accompagna il Regolamento, l'esecutivo spiega che a fine 2019 “è stato effettuato un bilancio delle esperienze in corso, per apportare correttivi agli strumenti d'uso”. Nel corso di quest'anno, a causa del Covid-19, “non si è riusciti ad abbinare obiettivi e valutazione. Un esercizio che verrà effettuato nel 2021.

Polizia, vige la legislazione cantonale

Nel febbraio 2016, a seguito dei fatti di cronaca nera avvenuti nella cittadina di confine, Giorgio Fonio aveva presentato una mozione chiedendo di inserire nel regolamento organico dei dipendenti un'indennità di rischio a supporto del lavoro svolto dalla Polizia comunale, sostenendo che “fa specie constatare che in una realtà delicata come quella di Chiasso, una siffatta indennità non sia ancora stata riconosciuta ai nostri agenti”. La revisione del Roc risponde anche a questa mozione. L'articolo 39c specifica infatti che “per la classificazione delle funzioni del personale uniformato del Corpo di Polizia comunale, per gli stipendi e le indennità, vige la legislazione cantonale relativamente ai gradi, alle condizioni di stipendio, alle promozioni e alle indennità”. Questa norma, conclude il Municipio, “esplicita la riserva a favore della legislazione cantonale concernente la collaborazione tra la Polizia cantonale e le Polizie comunali”. 

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