Operazione congiunta svizzero-italiane: una decina di persone di rientro da Paesi a rischio Covid sono state avvertite sull'obbligo di quarantena
Questa mattina presso i valichi di Chiasso Brogeda e Chiasso Strada è stata effettuata un'operazione di controllo, in collaborazione tra la Polizia cantonale, l'Amministrazione federale delle dogane e la Polizia di Frontiera di Como, con l'obiettivo di contrastare la criminalità transfrontaliera e la lotta al lavoro nero. Operazione che ha pure visto la partecipazione degli ispettori dell'Ufficio dell'Ispettorato del Lavoro (UIL), della Commissione Paritetica Cantonale (CPC) e dell'Associazione Interprofessionale di Controllo (AIC).
Inoltre, è stata l'occasione per gli agenti della Polizia cantonale di monitorare i viaggiatori in rientro e in arrivo da nazioni considerate a rischio COVID-19. Sono state individuate una decina di persone, non residenti in Ticino, che sono state rese attente all'obbligo di notifica per la quarantena obbligatoria e alle conseguenze che il mancato annuncio comporta. I dati di questi ultimi viaggiatori saranno inviati alle competenti autorità cantonali.
"L'ottima collaborazione transfrontaliera tra autorità svizzere e italiane – scrive la polizia in una nota –, ha permesso di controllare 104 veicoli e 184 persone".
Durante i controlli è stato arrestato un cittadino marocchino colpito da 3 ricerche di arresto e 2 ricerche di luogo di soggiorno per furti e violazione di domicilio emanate da altri cantoni. Inoltre sono stati fermati un cittadino georgiano per infrazione alla Legge federale sugli stranieri e un cittadino italiano colpito da una ricerca d'arresto per multa commutata, che è stata incassata. A tre cittadini pachistani sprovvisti dei necessari documenti è stato invece impedito il transito in Svizzera.
In base ai dati raccolti, gli ispettori dell'UIL e degli altri enti, approfondiranno gli accertamenti del caso nei prossimi giorni.