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Le dogane aperte portano un 'grande aumento' del traffico

Molte persone hanno raggiunto i supermercati italiani. Disti e Federcommercio chiedono di sostenere il commercio locale

Questa mattina a Chiasso (Ti-Press/Elia Bianchi)

Alzate (di nuovo) le barriere doganali anche sul lato svizzero del confine, sulle prime alla frontiera simbolo al sud del Paese (a Chiasso), quella di oggi, lunedì, non ha avuto l'aria di essere una giornata particolare. Le attese (e i timori per taluni)? Che la riconquista del diritto alla libera circolazione coincidesse con la voglia di mettersi subito in fila nel segno del diritto al libero shopping. Per finire, un certo via vai c'è stato. Anzi, l'osservatorio dell'Amministrazione federale delle dogane (Afd) ha segnalato un'evidente crescita dell'andirivieni a cavallo dei valichi, e in tutte le regioni svizzere. Per alcuni vicini di confine è stato, però, anche l'occasione per ritrovarsi, come si fa tra amici. Le autorità comunali di Brusino Arsizio e Porto Ceresio in mattinata hanno voluto suggellare il momento ritrovandosi e scambiandosi, appunto, un dono di buon vicinato

Traffico transfrontaliero, 'grande aumento'

«Da quando sono stati riaperti anche tutti i valichi di confine chiusi – conferma a 'laRegione' la portavoce dell'AFD Donatella Del Vecchio –, oggi (lunedì) l'Amministrazione federale delle dogane ha constatato un aumento del traffico transfrontaliero in tutte le regioni. In effetti, mentre il traffico in entrata e in uscita ai valichi meno frequentati e sugli assi secondari è aumentato solo marginalmente, il traffico transfrontaliero alle dogane più trafficate negli agglomerati urbani di Basilea, Chiasso, Ginevra e nell'area di Sciaffusa e Zurigo ha registrato un forte incremento». Quale possono essere le ragioni? «Questo grande aumento del traffico transfrontaliero – ci spiega – può essere attribuito, da un lato, alla grande necessità/voglia di fare nuovamente acquisti nei Paesi vicini, dall'altro alla necessità di ritirare delle merci immagazzinate per settimane nei centri pacchi. Inoltre, molti viaggiatori hanno attraversato la Svizzera in transito».

I veti ormai sono caduti. «Dopo che la Svizzera ha abolito le restrizioni di Covid alla frontiera nella notte tra il 14 e il 15 giugno – ricorda la portavoce –, tutte le restrizioni per le persone che entrano nel Paese dallo spazio Schengen sono state completamente eliminate. Questo include il divieto del turismo per gli acquisti. In più, l'importazione di merci per uso privato, che sono state acquistate durante un viaggio, è di nuovo possibile».

'Salvaguardiamo i posti di lavoro'

Sono state diverse le persone che, nella giornata di oggi, hanno raggiunto i supermercati situati nella fascia di confine. Indicare delle cifre, spiega a 'laRegione' il presidente della Disti Enzo Lucibello, «è al momento prematuro». Bisognerà aspettare ancora qualche giorno prima di capire se le abitudini dei consumatori ticinesi sono mutate. L'Associazione ticinese grande distribuzione spera che il sostegno al commercio locale dimostrato nei mesi di lockdown possa continuare. «Mi auguro che i nostri collaboratori, grazie al trattamento e alla qualità dimostrati, abbiano fatto venire voglia di fare la spesa in Ticino anche a quelle persone che si recavano regolarmente in Italia», aggiunge Lucibello. La Disti, così come le altre associazioni di settore, è attualmente impegnata nella campagna '#Ripartiamo', a sostegno dell'acquisto locale. «Siamo concentrati a far capire ai clienti la bellezza del fare la spesa in Ticino – conclude Enzo Lucibello –. E soprattutto quanto sia importante in questo momento per salvaguardare posti di lavoro principalmente nel settore non alimentare».

Un appello analogo è stato lanciato dalla presidente di Federcommercio Lorenza Sommaruga. Ai microfoni di 'Radio Ticino', Sommaruga ha invitato a mantenere lo solidarietà mostrato finora e la voglia di far ripartire il Ticino. «Dovesse succedere il contrario, ciò andrà a scapito di tutti. Non solo delle aziende, ma anche dei posti di lavoro». Negli ultimi mesi ci sono clienti che si sono avvicinati ai negozi ticinesi. L'appello ai negozianti è di «essere ancora più concorrenziali e far capire alla gente quanto sia importante avere i commerci vicino a casa e far comprendere che anche da noi si possono trovare ottime merci a prezzi concorrenziali».

Oltreconfine, aspettative soddisfatte

Giovanni Ciceri, presidente della Confcommercio di Como, fa sapere che «i responsabili dei supermercati di Como e degli altri Comuni di frontiera, fra cui quelli del Porlezzese, segnalano un consistente aumento delle vendite. E ciò a seguito del ritorno della clientela ticinese. Mi dicono che per rendersi conto della loro presenza era sufficiente osservare i parcheggi, dove numerose erano le autovetture targate Ticino. Ora aspettiamo il ritorno degli svizzeri per lo shopping nei negozi del centro cittadino». Dal Ceresio la voce di Stefano Meloro, responsabile dell'Associazione commercianti di Lavena Ponte Tresa, conferma come «questa mattina (lunedì) si sono viste code in entrata alla dogana di Ponte Tresa. Un segnale significativo perché il lunedì solitamente è un giorno morto».

 

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