Mendrisiotto

I 50 anni dei Cemea: una vita da educatori... attivi

Anno giubilare per i Centri di Esercitazione ai Metodi dell'Educazione Attiva, in prima linea nella formazione di animatori, monitori e docenti

Oltre al gioco, esperienze di vita (Ti-Press)
29 gennaio 2020
|

A contarli quasi non ci si crede. Negli ultimi 50 anni i Cemea, i Centri di Esercitazione ai Metodi dell’Educazione Attiva, hanno consegnato l’‘abc’ a oltre 11mila animatori, monitori, educatori. Nella ‘base operativa’ al numero 37 di via Agostino Maspoli a Mendrisio allineare i numeri che hanno scandito questi decenni restituisce bene il valore del lavoro svolto in nome della formazione. Eppure fanno un certo effetto, come ammette il presidente Fabrizio Plebani. L’esperienza nata nel 1970 – era il 10 maggio – dall’entusiasmo di un gruppo di persone, del resto, in Ticino ha attecchito in modo straordinario. Un moto internazionale ha saputo ‘contaminare’ il piccolo mondo cantonticinese a tal punto da farne oggi un ‘unicum’ nella costellazione dei Cemea. Questa è la sola realtà riconosciuta in modo concreto e tangibile dallo Stato. Il resto lo fa la forza del volontariato, che da sempre muove l’azione di chi crede in una educazione attiva, capace di mettere al centro la persona come individuo. Il giubileo, quindi, non poteva passare sotto silenzio. Per questo movimento di educatori il 2020 sarà, dunque, l’occasione per fare tesoro della memoria delle origini e per guardare al futuro. E di sensibilità da cogliere sul territorio non ne mancano di sicuro.

Correvano gli anni Settanta

Non è un caso, insomma, se tutto è cominciato agli inizi degli anni Settanta, in coincidenza con il varo della Legge sul promovimento e il coordinamento delle colonie di vacanza (del dicembre 1973). Quella stessa legislazione che ha permesso di far crescere i campi di soggiorno per i ragazzi e ha dato dignità all’opera dei Cemea e dei suoi volontari. Lo sa bene Giancarlo Nava, tra i soci fondatori dei Centri. «Allora – ripercorre – ci ispirava quanto realizzato in Italia e in Francia – culla del movimento e della sua ideatrice, Gisèle de Failly, ndr –, che ci ha dato la spinta per creare la terza costola in Svizzera, dopo le delegazioni romande. Ieri come oggi, d’altra parte, crediamo nei principi che ci guidano e li mettiamo in pratica». Chiave di volta quegli stage di base – «dei momenti di vita collettiva che gli educatori vivono in prima persona», come ricorda Plebani – che restano un punto di riferimento e che hanno spianato la strada ad altri progetti.

La forza del volontariato

Negli anni, come fa presente il segretario generale Paolo Bernasconi, accanto alla formazione del personale delle colonie, ci si è dedicati alle figure di riferimento della prima infanzia, con l’introduzione della Legge per le famiglie e l’arrivo degli asili nido privati. «Nel 2004 è stato il Cantone a contattarci: un gruppo di volontari si metteva così a disposizione di professionisti a favore delle famiglie». E ciò prima che il percorso formativo venisse istituzionalizzato. Ancora una volta, ci fanno notare alla sede dei Cemea, «si confermava la prontezza del settore del volontariato nel rispondere ai bisogni del territorio». Allo stesso modo ci si è occupati dei centri extrascolastici, si sono affiancate le famiglie diurne e si sono accesi i riflettori sulle mense scolastiche. Certo lungo il cammino i Centri hanno trovato tanti alleati, nel pubblico e nell’universo associativo. «Da parte nostra – ribadisce il presidente Plebani – siamo sempre a disposizione degli enti territoriali che chiedono un supporto formativo». E qui un mano l’assicura il portale internet (www.cemea.ch).

Otto libretti, un docufilm e la festa

Il portale apre al mondo Cemea, tra servizi, attività e centro di documentazione, e per l’anniversario diverrà pure galleria della memoria per immagini. E a proposito di festeggiamenti, vari saranno i momenti importanti, data clou il 9 maggio a Mendrisio, sede di una grande festa – che conciderà altresì con il trentesimo della Convenzione internazionale sui diritti dei bambini e degli adolescenti – e dell'assemblea del cinquantesimo. Sarà dato alle stampe (edito da Dino&Pulcino di Fiorenza Casanova e illustrato da Paloma Canonica) un cofanetto di otto libretti sui principi cardine del movimento reinterpretati da scrittori, poeti, maestri e alunni e verrà realizzato un documentario a firma di Stefano Ferrari (prodotto dalla Rsi per il programma 'Storie') intitolato 'L'educazione è di ogni momento', che verrà proiettato in anteprima il 23 aprile prossimo.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE