Mendrisiotto

Sempre più abitazioni sfitte a Mendrisio

Al primo giugno del 2018 nella regione le case vuote superavano il migliaio. Per il Municipio della Città non c'è rischio di bolla immobiliare

21 maggio 2019
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I numeri non mentono. E presi nudi e crudi dicono che a Mendrisio negli ultimi 5 anni (dal 2014 al 2018) le abitazioni vuote sono aumentate, e in modo costante. Del resto, lo scenario locale non è che il riflesso di una tendenza ticinese. Per il Municipio della Città non si è ancora entrati in quella che si definisce una bolla immobiliare. Visto il balzo in avanti dello sfitto, però, l’autorità comunale è comunque decisa a “monitorare attentamente” l’evoluzione della situazione. Se è vero che il fenomeno, fa notare ancora l’esecutivo, ha carattere cantonale e nazionale e non si vedono rischi dietro l’angolo – studi bancari alla mano –, non di meno si resta vigili.

A scattare la fotografia della realtà dell’abitare sul territorio comunale sono i dati dell’Ustat, l’Ufficio federale di statistica. Le stesse cifre su cui si fonda l’analisi del Municipio, sollecitato in tal senso dal gruppo Ppd. La dicono lunga, peraltro, anche le gru e i cantieri tuttora in attività e che annunciano l’arrivo sul mercato di altre centinaia di appartamenti. Nell’arco di un paio di anni la quota di abitazioni vuote è quasi raddoppiata passando dalle 146 del 2016 alle 273 dell’anno scorso. E per case vuote, fa presente l’esecutivo ai consiglieri Vera Bos­shard, Evelyne Battaglia-Richi e Davide Rossi, si intendono tutti gli alloggi (ammobiliati o meno) destinati a essere affittati o venduti; il che include pure le case unifamiliari. D’altro canto, la Città non è la sola a fare i conti con un mercato in cui si continua a costruire, ma che non riesce a ‘piazzare’ gli spazi abitativi. Nella regione del Mendrisiotto sono oltre un migliaio le abitazioni ancora non... abitate. Passando in rassegna i comuni, l’Ustat mette in cima alla classifica dello sfitto (al primo giugno 2018) Chiasso (con 296 case vuote), seguita poco distante da Mendrisio, mentre in terza posizione si trova Morbio Inferiore (con 74) e subito dietro Vacallo (71). Letta al contrario, la statistica segnala, per contro, Breggia come il comune che ha il minor numero di alloggi ancora da affittare (con 12). Certo a questo quadro numerico vanno sommati, in proiezione, i futuri edifici. E su questo versante, come indica anche l’autorità locale, a essere significative sono le licenze edilizie staccate da Mendrisio. Si parla della realizzazione di 20 nuovi stabili plurifamiliari per un totale di 537 appartamenti nel periodo fra il 2016 e il 2018. Solo l’anno scorso erano aperti dei cantieri su 15 terreni, per un potenziale di 341 alloggi.

Agli occhi dei tre consiglieri del Ppd, a questo punto, rimaneva aperto un interrogativo: la concorrenza a colpi di punti di moltiplicatore può spostare inquilini da un paese all’altro del Distretto? Un quesito al quale non era estranea la decisione di Castello – dove le abitazioni vuote, da statistica, sono 25 – di abbassare l’aliquota fiscale al 55 per cento. Il Municipio, qui, rassicura: stando a un sondaggio demoscopico promosso di recente dal Cantone, fa sapere l’esecutivo, tra i criteri che motivano la scelta di cambiare domicilio il moltiplicatore si situa ‘solo’ al sesto posto (su 13 ragioni). A pesare sulla decisione dei cittadini sono semmai, nell’ordine, il costo dell’abitazione, la tranquillità e la qualità del paesaggio e dell’aria che si respira. E in effetti, si corrobora, al momento non si è registrata nessuna fuga verso i comuni vicini. Altro, si rende attenti, è legare la pressione fiscale alla permanenza (o meno) di un’azienda sul proprio territorio. L’autorità cittadina “continua a credere che la determinazione di un moltiplicatore d’imposta comunale concorrenziale rappresenti una condizione importante per l’economia della nostra Città”.

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