Mendrisiotto

A Mendrisio pedaggi e multe si pagano… online

La Città si evolve e introduce applicazioni al posto degli spicci. Le contravvenzioni? Intimazione su carta, saldo dal conto bancario

7 febbraio 2019
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Aver scovato un posteggio e ritrovarsi senza spicci per pagarlo: quante volte è capitato? Oggi però si è scoperto il modo di placare anche l’ansia da pedaggio. Anzi, in realtà ci hanno pensato i Comuni, pronti a entrare nell’era digitale; e la gestione dei parcheggi pubblici non fa eccezione. Nel Mendrisiotto il primo a saltare il fosso dell’innovazione su questo fronte è stato Chiasso, seguito ben presto da Mendrisio e, a ruota, da altre amministrazioni (come Morbio Inferiore o Castel San Pietro). Un’applicazione sul cellulare, un codice e il gioco è fatto, facendo a meno dei contanti. I più tecnologici non lesinano gli aggettivi: pratico, semplice e veloce. A suffragare la bontà della scelta, però, a Mendrisio è altresì l’indice di gradimento dell’opzione, varata nel maggio dell’anno scorso. In pochi mesi, infatti, gli utilizzatori si sono moltiplicati. Alla Polizia della Città lo possono testimoniare. Tant’è che ci si sta adoperando per ampliare i servizi digitali. È di questi giorni l’annuncio (rimbalzato dal portale comunale, www.mendrisio.ch) che, oltre al posto auto, si potranno saldare online pure le multe. Sia chiaro carta canta... ancora.

Il primo atto in Città è stato la gestione degli autosili, con l’introduzione di una ‘card’ ad hoc. Oggi la messa in rete del pagamento del parcheggio si estende sul territorio nazionale, coinvolge i piccoli come i grandi centri e ha dato forma a una solida realtà aziendale, che fa capo a una sorta di impresa mantello svizzera. «A Mendrisio – ci spiega Eros Pusterla, responsabile del servizio interno della Polizia comunale – tutto è iniziato appunto nel maggio scorso, con l’attivazione della possibilità di far capo a una applicazione per il pagamento del parchimetro. Verso l’estate abbiamo poi reso operativo un secondo sistema, che ha anche più utilizzi e fa leva sul codice QR. Ma stiamo elaborando pure altri pacchetti di servizi».

Del resto, fra gli automobilisti le nuove abitudini stanno prendendo piede. Come dire: meglio lo smartphone delle monetine. «L’interesse da parte degli utenti è cresciuto in modo esponenziale. Se all’inizio abbiamo registrato circa 400 utilizzi, nello spazio di un mese l’uso è raddoppiato – ci conferma Pusterla –. Di più: nel prosieguo si è ben presto superato il migliaio di impieghi: oggi siamo oltre i 2mila. Insomma, funziona e le persone l’apprezzano».

Usare l’app al posto degli spiccioli ha effetto anche sui furbetti del parchimetro? E i tempi di occupazione sono rispettati? «Chi controlla i parcheggi ha il colpo d’occhio su chi paga e chi no. Da questo punto di vista non è cambiato nulla». Non si sfugge, quindi? «No. Le stesse ditte hanno messo a punto dei sistemi di avviso per le modalità improprie di utilizzo del posteggio. Non a caso queste applicazioni si stanno diffondendo in Ticino. D’altra parte, questo è un comparto nel quale le cose muovono abbastanza velocemente: regolarmente ci arrivano offerte di nuovi prodotti», ci fa sapere Pusterla. Questi strumenti hanno semplificato anche il vostro lavoro? «Per chi d’abitudine si occupa di svuotare i parchimetri c’è meno lavoro sul piano tecnico e della procedura. La comodità ha dei costi, certo, ma ci si ritrova l’incasso dei parcheggi direttamente sul conto bancario». E ora Mendrisio ha previsto anche l’opportunità di pagare online le contravvenzioni. «L’abbiamo appena introdotta. Per lo straniero, soprattutto, è molto più comodo: può provvedere da casa con la carta di credito. L’intimazione, però, resta cartacea». L’innovazione, si sa, ha dei limiti: la caccia al posteggio, quella, resta ancora aperta. Salvo votarsi a una mobilità diversa.

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