Mendrisiotto

Società 'bucalettere' sotto osservazione a Stabio

In Comune si è introdotta una prassi per controllare l’arrivo di ditte sul territorio. E il primo criterio è la presenza fisica in sede

(foto Ti-Press)
15 settembre 2018
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Le chiamano in vari modi. In genere gli appellativi più gettonati sono società ‘ombra’ o aziende ‘bucalettere’. Sono ditte di cui c’è chi paventa il moltiplicarsi, soprattutto dopo il ‘caso Moesano’ rimbalzato sui media. Tant’è che la questione è finita pure davanti al governo federale. A sollevarla è stato il consigliere nazionale Giovanni Merlini (Plr). La risposta di Berna alla sue sollecitazioni è stata lapidaria: la responsabilità di vigilare spetta a ogni Cantone. E i Comuni, che margine di manovra hanno sul loro territorio? Di fatto è lasciato alla loro buona volontà. Obblighi di intervento, in effetti, non ce ne sono per gli enti locali. Nonostante ciò, a Stabio si è deciso di tenere d’occhio la situazione, anche dall’osservatorio comunale. Alle ditte che approdano sul suo suolo, annunciate dall’iscrizione sul Registro di commercio – quindi dalla pubblicazione sul Foglio ufficiale, cantonale e svizzero –, si fa la... ‘radiografia’. Il timore che dietro la facciata di una società domiciliata in... casa si possano nascondere delle attività illecite, negli ultimi tempi sembra essersi fatto strada anche dalle nostre parti. E proprio a Stabio è il consigliere comunale della Lega Sylvan Rusca ad attirare l’attenzione del Municipio. “Nel nostro Comune – motiva in una interrogazione recapitata nei giorni scorsi – sono iscritte a Registro di commercio oltre 500 società”. Ma soprattutto, osserva ancora, “negli ultimi tempi si è notato un aumento di veicoli targati Canton Grigioni e le società iscritte sulle bucalettere sembrano aumentate notevolmente. Alcuni stabili, che all’apparenza sembrerebbero vuoti, contano oltre 30 società”, fa notare Rusca. La domanda che preme al consigliere, a questo punto, è sostanzialmente una: nel comune è tutto in regola? Di conseguenza, l’esecutivo monitora la situazione?

Primo, vigilare

Sul fronte delle aziende a rischio di essere solo una ‘bucalettere’, in effetti, Stabio ha messo a punto (sua sponte) una prassi. Una sorta di ‘modus operandi’ che permette di avere il polso della quotidianità locale. E il punto di partenza è proprio quel Registro di commercio che sancisce l’ufficialità nell’esistenza di una nuova ditta. Da lì, l’iscrizione, ci spiegano dalla Cancelleria, viene valutata da diversi uffici comunali. Gli ambiti su cui ci si concentra sono in particolare tre: le contribuzioni, gli aspetti legati all’edilizia e i contributi Avs. Senza, peraltro, trascurare di interrogarsi se la società o i suoi titolari, per il tipo di attività, risultano essere inseriti nell’Albo dei fiduciari. Se nel corso delle verifiche

Il primo atto è il Registro di commercio

emergono indizi tali da far dubitare che le cose non stiano proprio come le si dipingono sulla carta, allora scattano ulteriori controlli. Il primo criterio che fa testo – così come la prima condizione –, ci ricordano, è la presenza fisica del promotore in sede. Del resto, lo ha scandito anche il Consiglio federale: una impresa deve essere fisicamente raggiungibile per le autorità e i clienti. Infatti, ribadisce il governo, una semplice bucalettere o una casella postale non bastano. Poi toccherà alle autorità preposte, come si chiarisce ancora dalla Cancelleria di Stabio, approfondire le singole fattispecie. A Palazzo comunale, in ogni caso, le parole chiave sono “vigilare” sul campo e “segnalare” a chi di dovere. E la procedura introdotta, grazie anche alle dimensioni del Comune, dà la possibilità, ci fa sapere a sua volta il sindaco Simone Castelletti, «di essere vigili e presenti sul nostro territorio». Insomma, essere ancora a misura di cittadino aiuta.

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