Mendrisiotto

Quello di Valera 'è un deposito di inerti'

Cittadini per il territorio e Pro Natura si oppongono alla sistemazione del terreno un tempo occupato da depositi di idrocarburi

28 luglio 2018
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Il progetto di sistemazione del terreno dell’area di Valera un tempo occupata dai depositi di idrocarburi non piace ai Cittadini per il territorio e a Pro Natura. I due enti hanno infatti già inoltrato la loro opposizione al Municipio di Mendrisio, al quale viene chiesto di respingere la domanda di costruzione e quindi non rilasciare la licenza edilizia. La domanda di costruzione, in pubblicazione fino al 30 agosto all’Ufficio tecnico di Mendrisio, indica che si tratta di una sistemazione del terreno con ripristino della quota antecedente la costruzione dei depositi petroliferi. Lavori che saranno svolti grazie all’apporto con materiale idoneo proveniente da scavi e finalizzato a ripristinare la naturale morfologia originale del fondo (cfr. ‘laRegione’ del 23 luglio). Un intervento che verrebbe svolto in un mese con un investimento di 150mila franchi. “Con questa domanda si continua a ribadire la tesi di una sistemazione del terreno quando è evidente che si tratta di un enorme riempimento e di una sostanziale modifica dell’assetto territoriale – si legge nell’opposizione firmata da Ivo Durisch e Grazia Bianchi per i Cittadini e da Christian Bernasconi e Marco Zanetti per Pro Natura –. Contestiamo con forza la relazione architettonica che sostiene di voler ripristinare la morfologia originale”. A supporto di questa tesi, gli opponenti fanno riferimento al sito della Confederazione che permette, tramite un viaggio nel tempo, di visionare le vecchie cartine svizzere. “Già nel 1864 era marcato il dislivello che si vuole riempire con questa domanda di costruzione”.

‘Attività non autorizzata’

Nel corso degli ultimi anni sul sedime interessato “è di fatto continuata una lavorazione non autorizzata di inerti documentata a più riprese da fotografie e segnalata in più occasioni al Municipio di Mendrisio, anche tramite atti parlamentari”. Di fronte a queste segnalazioni, si legge ancora nell’opposizione, “i proprietari hanno a più riprese ribadito che stavano semplicemente provvedendo alla sistemazione del terreno”. Una tesi “da noi contestata visto che negli anni era chiaro che si trattava a tutti gli effetti di un impianto di vagliazione di inerti e che le montagne di materiale continuavano a cambiare”. Un’attività che “metteva anche a repentaglio l’ecosistema del fiume Laveggio che scorre poco distante” dato che “spesso le montagne di inerti venivano addirittura ammucchiate a ridosso del fiume, con travasi di materiale nel fiu- me stesso”. L’incarto depositato in Municipio è “di fatto una domanda di costruzione per un deposito di inerti, che necessiterebbe oltretutto di un esame di impatto ambientale”. La richiesta di Cittadini per il territorio e Pro Natura è chiara e doppia. “Visto l’interesse pubblico della zona, oggi inserita nel Piano d’agglomerato del Mendrisiotto come zona di svago di prossimità, visto che nel Piano direttore non è prevista nessuna discarica in zona, ma un Piano di utilizzazione cantonale per una riconversione a zona di svago e agricola, chiediamo di non rilasciare la licenza di costruzione oggetto di questa opposizione”. Senza dimenticare che “mancano anche i presupposti per un rilascio della licenza in fuori zona giustificata da ubicazione vincolata”. Parallelamente “chiediamo la cessazione immediata della lavorazione di inerti ancora in atto e priva di autorizzazione”.

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