Mendrisiotto

Agguato di Busto: una vecchia conoscenza

Il 51enne arrestato venerdì notte con l'accusa di tentato omicidio aveva già colpito anche a Vacallo nell'aprile del 2014

Pizzamiglio (Ti-Press)
22 luglio 2018
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È una vecchia conoscenze della magistratura e della polizia ticinese Maurizio Fattobene, 51enne canturino, pluripregiudicato, arrestato nella notte di venerdì, accusato di tentato omicidio e rapina aggravata, in quanto considerato l'autore, con un complice varesino pure finito in manette, dell'agguato a Busto Arsizio contro il benzinaio Marco Lepri, 39enne, sposato e padre di due bimbe (moglie e figlie erano al mare). Lepri era stato ferito gravemente, in quanto raggiunto da tre proiettili: due alle gambe ed uno, il più devastante, all'addome.

Per gli inquirenti chi ha sparato (Fattobene o il complice arrestato nel pomeriggio di sabato?) era intenzionato ad eliminare il benzinaio, che potrebbe aver riconosciuto uno dei due rapinatori che sono riusciti ad impossessarsi di una borsa contenente 5 mila euro, l'incasso della giornata.

Marco Lepri è ricoverato in in fin di vita, anche se c'è cauto ottimismo dei medici dopo la lunga operazione notturna nell'ospedale di Busto Arsizio. L'assalto banditesco era avvenuto poco distante dall'abitazione del benzinaio. A fare il nome dei complice sarebbe stato lo stesso Fattobene, dopo che gli investigatori gli hanno mostrato le immagine delle telecamere della zona che vedono i due balordi a bordo di uno scooter di proprietà di uno di loro.

Maurizio Fattobene è stato condannato a 8 anni di reclusione con il rito abbrevato dal giudice delle udienze preliminari di Como nell'autunno del 2016, per due rapine: quella del del 27 aprile 2014 all'ufficio cambi della stazione di servizio Bp di Pizzamiglio a Vacallo, e quella di 12 giorni dopo a Como. Con un complice – Aldo Alessi, 49enne, pure lui canturino, processato e condannato con il rito ordinario – Maurizio Fattobene a Vacallo sorprese sette persone - impiegati e clienti - e si impossessò di 8'050 franchi e 5'010 euro, compresi i 3 mila franchi e i 450 euro che i clienti avevano in tasca e nei portafogli.

Impiegati e clienti erano stati minacciati con una pistola semiautomatica. I due banditi erano stati identificati dagli investigatori ticinesi. Fattobene e il complice erano stati arrestati il 9 maggio 2014, dopo aver rapinato la Coop di via Giussani a Como. Durante la fuga in macchina avevano speronato due poliziotti in motocicletta finiti in ospedale. A chiedere il processo a Como erano state le autorità svizzere.

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