Mendrisiotto

A Loverciano la pratica passa dal territorio

L'Istituto Sant'Angelo di Castel San Pietro sta formando 8 apprendisti. I loro impegni professionali nel distretto (e non solo) sono in aumento

Ti-Press/Davide Agosta
4 giugno 2018
|

«Occasioni come questa ci danno la possibilità di fare allenare i ragazzi e formarli nelle professioni che scelgono». L’occasione a cui si riferisce Marilena Pulieri, la responsabile della formazione professionale dell’Istituto Sant’Angelo di Loverciano, a Castel San Pietro, sono le porte aperte che si sono tenute sabato. Dal 1950 l’Istituto Sant’Angelo accoglie minorenni e giovani con disabilità o con problematiche derivanti dal disagio sociale, offrendo loro un’educazione cristiana e una formazione scolastica e professionale. Dopo il ritiro delle suore di Ingenbohl, dal 2008 è affidato alla Fondazione Sant’Angelo presieduta da Egidio Cescato. L’offerta della formazione professionale all’Istituto Sant’Angelo nasce da un’intuizione delle suore di Ingenbohl, che volevano dare alle ragazze in uscita dalla scuola speciale la possibilità di un apprendistato e di un lavoro, nella certezza di favorirne così l’inserimento nella società, l’accrescimento della coscienza del proprio valore e delle proprie capacità, l’arricchimento della propria persona. La struttura offre oggi la formazione in 8 professioni – economia domestica, addetta di cucina, operatore di edifici e infrastrutture, giardiniere, addetto alle attività agricole, operatori di pulizia ordinaria e manutentiva, paesaggismo e vivaismo ed economia domestica Afc triennale – e sta formando 8 apprendisti. «Abbiamo margine per accoglierne altri», aggiunge Marilena Pulieri.

Apertura verso l’esterno

Giornate come quelle di sabato non sono un’eccezione. «Per fare conoscere quello che facciamo, così come la bellezza di Villa Turconi, ci stiamo impegnando anche con eventi per tutti – aggiunge la nostra interlocutrice –. La nostra sede deve essere una risorsa sul territorio ed è un patrimonio architettonico del Mendrisiotto, e come tale va valorizzato». Sono ormai tre anni che Marilena Pulieri si occupa della formazione professionale. Nel novembre scorso è iniziato il progetto degli eventi sul territorio che vedono protagonisti i ragazzi. «Il bilancio non può che essere assolutamente positivo – commenta Marilena Pulieri –. E non parlo a titolo personale ma per i ragazzi. Vedere che rientrano dai corsi interaziendali con abilità manuali e pratiche migliorate ci fa capire che il confrontarli costantemente con il mondo del lavoro e la gente li aiuta. Questa caratteristica va mantenuta, salvaguardata e anche incrementata». Il progetto è partito da zero. «Oggi riusciamo a organizzare eventi anche per 150 persone – spiega ancora la responsabile –. Non siamo ‘event planner’, le nostre risorse sono comunque limitate e quanto ricaviamo viene reinvestito per migliorare. Lavoriamo per offrire un servizio professionale: se ci accorgiamo che un’attività non permette di garantire qualità, non la accettiamo perché le attività devono portare esperienze positive e proficue rispetto alla formazione dei ragazzi». A breve due apprendisti e la loro formatrice saranno impegnati con una cena di beneficenza, durante la quale si occuperanno del servizio in sala. In agenda c’è anche un catering esterno per un evento di scherma che si tiene a Lugano. Se l’attività legata alla ristorazione si sta aprendo verso l’esterno, altre sono già ben avviate. «L’anno scorso il Comune di Castel San Pietro ha affidato ai nostri giardinieri e manutentori la cura ordinaria e straordinaria dei campi da calcio – annota Pulieri –. Quello che ci piacerebbe iniziare è un servizio di lavanderia esterno». L’attività dei ragazzi è anche enogastronomica. Negli spazi attorno alla Villa viene infatti coltivato un vigneto che permette la produzione selezionata del Merlot Villa Turconi, che è possibile acquistare in loco in occasione di eventi. «La Gialdi Vini di Mendrisio, il nostro vinificatore, ci sta aiutando a farlo entrare nelle carte vino di alcuni ristoranti del Mendrisiotto». Vi sono inoltre i prodotti della fattoria. «Abbiamo la carne, la vendita self service delle uova e dei fiori: nella zona del parcheggio abbiamo un giardino con fiori recisi, delle forbici, del filo e la cassa. Ogni fiore ha un costo, chi li vuole li taglia e mette i soldi in cassa. Il progetto funziona e ci siamo accorti che la gente è più generosa di quello che sembra. Guardando al futuro, di progetti nel cassetto non ne mancano. «Ci piacerebbe poter destinare alcuni spazi oggi poco, o solo parzialmente, utilizzati al servizio alberghiero per poter dare la possibilità ai ragazzi di praticare l’accoglienza ospiti e il servizio», conclude Marilena Pulieri.

Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔