Mendrisiotto

'Nadia era come una sorella'. L'ultimo sms: 'Ho una sorpresa'

Delitto di Stabio: dall'interrogatorio di Michele Egli, a processo per l'uccisione della cognata, emerge il rapporto d'affetto con la vittima e le diatribe sulla casa

Gli avvocati difensori di Egli – Maria Galliani e Luca Marcellini – mentre entrano a palazzo
15 maggio 2018
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Per Michele Egli, Nadia Arcudi è passata dall’essere unicamente «la sorella di mia moglie» a qualcosa di più. «È diventata sempre più importante per me, la mia migliore amica. La reputavo la mia sorellina e in alcuni momenti della sua vita ho assunto per lei la figura paterna, insegnandole a guidare o aiutandola con le tasse». I rapporti tra Egli e la cognata sono stati al centro della prima parte dell’interrogatorio dell’imputato. Sollecitato dal giudice Amos Pagnamenta, Egli ha raccontato che il rapporto con la vittima si è evoluto col passare degli anni. 

Un rapporto, quello tra i due, caratterizzato da uscite e numerosi regali. «Non amava ricevere complimenti – ha ricordato Egli – ma un paio di volte le ho detto che la amavo come una sorellina perché era più importante di un’amica normale». Egli ha affermato di «essere sicuro» di non essere innamorato della vittima. Ma ha sostenuto che «se avessi conosciuto prima Nadia di mia moglie – che un mese fa ha presentato richiesta di divorzio – magari mi sarei innamorato di lei. Ma non avrei mai voluto cambiare mia moglie con Nadia».

I dissidi familiari sono nati a seguito della decisione della suocera di Egli di vendere la villetta di Stabio. «Ci ha comunicato che pensava di darla a noi, ma quando mia cognata ha detto che la avrebbe voluta anche lei, sono nate le discussioni».  In queste, «ho sempre cercato di essere neutrale, fare da paciere e cercare di non farle arrabbiare più di quanto già fossero». La famiglia Egli ha successivamente deciso di fare un passo indietro nell’acquisto della casa «perché per noi è più importante la famiglia e se avessimo preso noi la casa, ci sarebbero stati litigi tra le sorelle».

Anche il giorno del delitto, il 14 ottobre 2016, la famiglia avrebbe dovuto discutere della casa. Dapprima a pranzo a Stabio, e successivamente a cena. Nel pomeriggio Egli ha comunicato alla cognata che sarebbe passato da lei perché aveva una sorpresa. «Avrei voluto regalarle i biglietti per i Coldplay ma non li ho trovati. Così le ho scritto un 'buono' per dirle che ci saremmo andati e che avremmo comprato i biglietti sul posto». Da una parte, quindi, Egli ha fatto di tutto per evitare la cena tutti insieme ma allo stesso tempo ha fatto di tutto per incontrare la cognata. «Sapevo che un incontro per parlare della casa sarebbe finito male, ma avevo piacere di vedere lei e speravo non si parlasse della casa».

A breve il dibattimento davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio entrerà nel vivo con la ricostruzione dei fatti.

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