Mendrisiotto

'Niente pendolari di serie B', è raccolta firme

Trasporti ferroviari: il Basso Mendrisiotto si sente penalizzato. Alla raccolta firme stanno facendo quadrato tutte le forze politiche di Chiasso

Ti-Press
20 febbraio 2018
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Qualche anno fa era il Cisalpino. Oggi il punto sono i treni dei pendolari. Passano gli anni, cambia tipo di convoglio, ma la nota dolente, quella, rimane la stessa. Soprattutto agli occhi dei passeggeri del Basso Mendrisiotto che ogni giorno prendono il Tilo, lasciando l’auto a casa o al ‘park&rail’. Così la regione ha deciso di farsi sentire: per mano di alcuni politici locali si è pronti a lanciare una petizione. Una raccolta firme determinata ad attirare l’attenzione e a ridare forza contrattuale al lembo meridionale del Ticino. I destinatari dell’appello? Le Ffs e Tilo. Detta fuori dai denti, la sensazione è che la stazione di Chiasso – e con essa quella di Balerna – stia perdendo posizioni sulla mappa ferroviaria. In particolare dopo l’innesto della nuova linea transfrontaliera per Varese, che ha spostato il baricentro su Mendrisio. La revisione dell’orario, il dicembre scorso, poi non ha migliorato la situazione. Così le lamentele dei lavoratori-viaggiatori sono arrivate agli orecchi delle forze politiche (di Chiasso in testa), che non intendono rimanere a guardare. Tanto più ora dopo la lettera a cuore aperto di Astuti, l’Associazione ticinese degli utenti del trasporto pubblico, ai Municipi e gli atti parlamentari firmati da alcuni granconsiglieri del distretto all’indirizzo del Consiglio di Stato. Qui, del resto, non è questione di casacca di partito, ma di problemi quotidiani e concreti. Infatti, i promotori della petizione hanno l’obiettivo di coinvolgere pure gli altri Comuni del comprensorio, per estendere i confini di quella che ha tutta l’aria di essere una mobilitazione popolare. Nonostante gli investimenti, cospicui, delle Ferrovie sullo scalo chiassese – oltre 250 milioni, orizzonte 2040-2050 –, la percezione da queste parti infatti è che la politica ‘aziendale’ finisca col penalizzare Chiasso. Se è vero che i collegamenti per la Svizzera interna non rispondono alle aspettative – come evidenziato da Astuti e dai deputati del Ppd già l’ottobre scorso –, il servizio sulla rete Tilo, in particolare fra Chiasso-Balerna e Lugano, risulta essere anche più insoddisfacente. A conti fatti, si ribadisce con la petizione, il tempo medio di percorrenza è aumentato, con cambi di treno a Mendrisio e soste tecniche per sdoppiare o raddoppiare i convogli da e per Varese. Senza trascurare ritardi cumulati e coincidenze perse. Eppure, si fa notare, Chiasso e Balerna vantano un buon traffico medio di passeggeri e infrastrutture d’appoggio (si legga posteggi). L’impressione, però, si dice a chiare lettere, è che Ffs e Tilo stiano “lentamente indebolendo la posizione delle due stazioni, che rappresentano realtà consolidate nel panorama del traffico regionale”. A ciò, si rincara, si aggiunge il fatto che a Chiasso le Ffs “sopprimeranno altri posti di lavoro per trasferirli a Pollegio”: chiusa la cabina di comando si perderanno quindici impieghi. E d’altra parte già oggi la struttura non ovunque è (letteralmente) all’altezza dei suoi utenti: a Balerna, esemplificano i promotori, “il marciapiede al binario 1 non è rialzato e obbliga le persone con difficoltà di deambulazione a salire un gradino di 50 centimetri”.


Chiesta maggiore attenzione
Il Basso Mendrisiotto, insomma, si aspetta un trattamento diverso. Con la raccolta firme si esortano, quindi, Ferrovie e Tilo a “fare di tutto affinché la stazione internazionale di Chiasso continui ad avere il suo ruolo chiave nel traffico regionale e internazionale, mantenendo collegamenti diretti con la Svizzera interna più volte al giorno anche nel prossimo futuro (e anche dopo l’apertura della galleria di base del Ceneri)”; impegnandosi altresì affinché “il traffico pendolare sulla linea Milano-Lugano non venga penalizzato a favore di quello in provenienza da Varese, la cui effettiva capacità è tutta da valutare”. Sin qui, si ricorda infine, si è fatto molto, Ffs e Tilo in testa. Adesso non si vuole, però, che “nel giro di poco tempo gli sforzi intrapresi nel passato siano vanificati da scelte poco chiare che rischiano oggettivamente di peggiorare il servizio”. E qui il pensiero va agli Inter City a sud di Lugano, e alla “vaga promessa di attestarli eventualmente a Mendrisio”.

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