Luganese

Migranti minorenni ucraini trovano casa ad Astano

Sono giunti nei giorni scorsi, accompagnati da una madre affidataria, nell’ex albergo del paese malcantonese dove sono sostenuti dalla popolazione

L’ex albergo di Astano è la nuova casa dei migranti
(Ti-Press)
21 dicembre 2022
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Dieci bambini di età diverse e una mamma affidataria abitano da qualche giorno all’ex albergo Astano. Sono di nazionalità ucraina e sono giunti nel paese malcantonese, dopo essersi presentati, lunedì, al centro federale per asilanti di Chiasso, dove hanno ottenuto lo statuto di protezione S nel quadro della cosiddetta procedura rapida. L’informazione è stata pubblicata all’albo comunale, dove si precisa che il nucleo familiare è composto da una donna con due figli minori al seguito e altri otto bambini affidati, di età compresa tra i sette e i 18 anni.

Permanenza minima: un anno

Quanto tempo rimarranno nel Comune? Non si sa ancora. Rimarranno ospiti per un periodo indeterminato, ci spiega l’avvocato Paolo Bernasconi, segretario dell’associazione Casa Astano. Forse, fino al termine della guerra. Fino a quando in paese ci saranno le strutture che permetteranno di ospitare una famiglia affidataria di dieci minorenni. Probabilmente, almeno un anno. «Le fondazioni che hanno promosso e sostengono l’iniziativa hanno calcolato una permanenza di un anno, al minimo», osserva l’avvocato. Nel frattempo, i minorenni frequenteranno le scuole dell’obbligo? «Certo, sono tutti in età scolastica – conferma Bernasconi –. Sono già stati presi i contatti in tal senso con il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Intanto, i minorenni stanno continuando a seguire le lezioni online dall’Ucraina, che è ben organizzata dal punto di vista informatico. Da quando è cominciata la guerra, tantissimi ragazzi all’interno o al di fuori del Paese frequentano la scuola in questo modo».

Provengono da Mariupol

Tutte le undici persone provengono da Mariupol, una città dell’Ucraina sudorientale, capoluogo dell’omonimo distretto, devastata dalla guerra in corso. Diversi mesi fa, sono fuggiti dal Paese, transitando dapprima dalla Bielorussia, poi dalla Polonia, in condizioni estremamente difficili. «Noi li abbiamo intercettati tramite i nostri contatti e sono finalmente arrivati nel paese malcantonese – aggiunge l’avvocato –. In Ucraina di orfani ce ne sono parecchie migliaia. Prima che scoppiasse la guerra, Unicef parlava di una cifra dell’ordine di centomila. Si tratta di famiglie disastrate che necessitano di aiuto. La guerra colpisce in particolare donne, bambini e intere istituzioni destinate a minorenni».

Buona l’accoglienza

Come sono stati accolti dalla popolazione residente? Coinvolta nel progetto nell’ambito di una serata pubblica promossa dai promotori, «la popolazione di Astano ha mostrato vicinanza, hanno organizzato nei giorni scorsi una panettonata invitando i nuovi arrivati, che sono pure stati accompagnati in una visita del paese», risponde l’avvocato Bernasconi. Le prime impressioni emerse durante la serata di presentazione sono dunque state confermate. Il progetto aveva suscitato sentimenti positivi da parte della popolazione presente all’incontro pubblico.

Tanti volontari in aiuto

Non solo. C’è una cerchia di persone di nazionalità ucraina che vivono in Ticino (da prima della guerra o che sono giunte durante il conflitto) e si sono messe a disposizione volontariamente per aiutare, per insegnare l’italiano ai nuovi arrivati. Peraltro tutti i lavori di ristrutturazione dell’ex albergo non strettamente specifici e per i quali non c’era bisogno di professionisti (come la sistemazione dei locali e la pittura delle pareti) sono stati eseguiti gratuitamente da volontari ucraini. Questo dimostra il forte altruismo dei connazionali che nel nostro cantone hanno formato una comunità e un grande slancio di solidarietà anche da parte della popolazione di Astano, una parte della quale aiuta i nuovi arrivati pure a sbrigare le faccende quotidiane e a fare la spesa.

Il progetto funziona

In sostanza, il progetto sta funzionando bene, c’è una buona risposta da parte dei residenti. L’obiettivo di promuovere e facilitare l’integrazione degli ospiti non appare così difficile da raggiungere. Al centro delle preoccupazioni dell’associazione Casa Astano ci sono l’accoglienza, il sostegno e l’aiuto ai minori e ai loro accompagnatori in fuga dalle città e dai villaggi bombardati. La necessità di mettere a disposizione una struttura di accoglienza è emersa con lo scoppio della guerra in Ucraina. L’idea di offrire un alloggio sicuro ai minori, accompagnati da almeno un adulto, risale proprio allo scorso febbraio, quando quattro fondazioni (Azione Posti Liberi, SOS Infanzia, Angeli di L.U.C.A. e Casa Veritas) decisero di unire le forze nell’associazione Casa Astano, che ha sede a Lugano, per facilitare i contatti con le autorità e con ogni entità pubblica o privata interessata a sostenere e a contribuire all’iniziativa, anche finanziariamente.

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