Luganese

Ponte di Spada: dopo la frenata, si riparte nel 2023, forse

L’opera ritarda ma il Cantone potrà procedere con il mandato diretto per l’esecuzione della passerella ciclopedonale tra Lugaggia e Dino

Ecco il rendering dell’opera
(Cantone)
16 dicembre 2022
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L’anno che verrà potrebbe essere quello buono, per il Ponte di spada, un’opera attesa da almeno un trentennio, per collegare Capriasca con Lugano (tra le frazioni di Lugaggia e Dino). Dopo l’annullamento degli appalti perché troppo cari, a causa dell’aumento del costo delle materie prime attorno al 40-50%, rispetto alla spesa prevista e votata dal Gran Consiglio, i lavori per l’esecuzione della passerella ciclo-pedonale potranno essere deliberati direttamente nel pieno rispetto della Legge sulle commesse pubbliche.

Calati i costi dell’acciaio

La procedura di attribuzione sarà quindi più rapida, perché non c’è più l’obbligo legale di allestire un bando di concorso. L’altro aspetto che potrebbe velocizzare l’avvio dei lavori è legato alla diminuzione dei costi, in particolare dell’acciaio, lievitati parecchio la primavera scorsa a causa della guerra in Ucraina. La buona notizia è emersa a margine della seduta di Gran Consiglio di ieri. «Il cantiere dovrebbe finalmente poter partire l’anno prossimo – ci conferma con soddisfazione Fabio Schnellmann, deputato Plr e presidente di Ticino Cycling –. Il Cantone non vuole rinunciare all’opera e dovrebbe riuscire a finanziarla rientrando nel credito votato dal Parlamento cantonale».

Il credito venne votato a fine 2021

Il voto del Gran Consiglio, lo ricordiamo, risale alla fine del 2021, quando venne data luce verde ai 3,9 milioni di franchi, con l’autorizzazione a spenderne 8,725 milioni, per la progettazione e la realizzazione delle passerelle ciclopedonali denominate Spada e Sarone, nel tratto tra Lugaggia e Dino-Sonvico. Il resto del finanziamento – due milioni, rispettivamente 2,825 milioni di franchi – era stato assicurato dalla Confederazione e dalla Commissione regionale dei trasporti del Luganese (Crtl). «Sembrava tutto a posto con i lavori che avrebbero dovuto iniziare a settembre di quest’anno per la felicità di tutti quanti aspettano quest’opera da almeno 30 anni – ricorda Schnellmann –. Purtroppo la guerra in Ucraina, la crisi energetica e altri fattori allora non previsti, hanno fatto lievitare i costi di oltre quasi tre milioni di franchi. Per questo, le offerte pervenute alcuni mesi fa hanno superato il credito previsto e concesso».

Offerte onerose, concorso annullato

Il Consiglio di Stato ha così dovuto annullare il concorso pubblico e ora c’è la facoltà di procedere con un mandato diretto. «Queste circostante hanno innescato una dinamica che potrebbe dare un’accelerata all’opera sempre nel pieno rispetto della Legge sulle commesse pubbliche», conferma il deputato Plr. «Nel frattempo, le materie prime previste nelle opere (acciaio in primis), sembra abbiano subito una diminuzione dei costi e questo lascia ben sperare affinché questo atteso collegamento tra sponda destra e sinistra del Cassarate veda finalmente la luce. L’ottimismo regna quindi sovrano fra tutti coloro, in tutto il Cantone, che sperano che nel 2023 questo sogno diventi realtà».

Una risposta alla crescita di due ruote

L’esecuzione della passerella ciclopedonale dovrebbe fornire una risposta concreta al forte incremento di utenti su due ruote delle infrastrutture ciclopedonali registrato negli ultimi anni. A favorire tale aumento, ha contribuito la pandemia e la crescita di vendita di biciclette elettriche, che hanno fatto però emergere anche i limiti delle infrastrutture ciclopedonali, comunque in fase di ampliamento. Limiti che potranno essere superati quando si concretizzerà la progettazione e l’esecuzione dei tracciati sovra-regionali e delle infrastrutture locali, sulla base dei crediti stanziati dal Gran Consiglio (31 milioni di franchi per la mobilità ciclabile cantonale, di cui 15,5 per la prima tappa dei percorsi ciclabili cantonali e regionali del Luganese).

Il ponte di Spada, lo ricordiamo, consiste in una passerella a campata unica, lunga 150 metri, in carpenteria metallica ad arco con spalle in calcestruzzo, con una larghezza calpestabile di tre metri e 20 centimetri.

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