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Viganello, restano grigie le facciate di Casa Alta

Trovato il compromesso, che prevede la rinuncia al tinteggio blu, dopo l’incontro tra Cantone, Città e presidente dell’assemblea dei proprietari

Casa Alta, all’incrocio tra via Taddei e via La Santa
(AR)
7 dicembre 2022
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Un parziale dietrofront da parte dei promotori: si può interpretare così la decisione adottata nei giorni scorsi, di comune accordo, tra la Città di Lugano, il Cantone e i proprietari di Casa Alta di Viganello, che avrebbero voluto tinteggiare di blu le facciate. Tuttavia, la soluzione ha comunque raccolto la soddisfazione del presidente dell’assemblea dei proprietari dell’edificio Gianluigi Caverzasio. Possono quindi ripartire, temperature permettendo, i lavori di rifacimento degli esterni della casa torre più alta del Ticino, con i suoi oltre 110 metri. Un edificio le cui facciate resteranno quindi simili a quelle che siamo abituati a vedere. La licenza edilizia dovrebbe essere imminente, con la firma del Municipio di Lugano in una delle prossime sedute.

Verso un colore più neutro

La soluzione iniziale prevedeva invece il tinteggio di color blu delle facciate, sulla scorta della decisione adottata, a maggioranza, dall’assemblea dei proprietari, quando venne discusso l’argomento degli interventi necessari all’edificio. La proposta iniziale era stata bloccata, dopo la pubblicazione di un nostro articolo e la successiva interpellanza presentata al Municipio di Lugano. Un’interpellanza alla quale, nell’ultima seduta di Consiglio comunale, è stata fornita una risposta generica che comunque preannunciava il raggiungimento di un’intesa. Nei giorni scorsi, le parti hanno trovato un accordo che prevede un colore più neutro per le facciate e la Città ha quindi sbloccato i lavori annunciando ai proprietari l’imminente rilascio della licenza edilizia. Un colore che assomiglia parecchio al beton ‘naturale’, al quale si potrà eventualmente aggiungere una successiva velatura trasparente. Raggiunto da ‘laRegione’, il presidente dell’assemblea dei proprietari si dice soddisfatto del compromesso individuato: «Sia la Città che il Cantone hanno compreso il problema e abbiamo raggiunto una soluzione prudente sul colore delle facciate».

Il problema, per i promotori, era ed è anche legato anche alla tempistica del cantiere e all’abbassamento delle temperature in questo periodo. Casa Alta è da cinque o sei mesi completamente avvolta dai ponteggi e i lavori cominciano a pesare per chi vive nell’edificio. «Speriamo di poter continuare gli interventi, ma dipende dalle temperature che non possono scendere al di sotto dei 5° gradi durante la notte, altrimenti sorgono guai nella corretta aderenza della vernice, creando imperfezioni visibili» spiega Caverzasio, che ammette: «È vero che inizialmente il progetto dava più forza al blu, mentre le strisce gialle erano soltanto un’ipotesi, ma capiamo anche che il risanamento delle facciate dev’essere ben inserito nel contesto paesaggistico».

Sbloccato il fermo del cantiere

Insomma, agli occhi della Città, quello che inizialmente era soltanto un ‘semplice’ risanamento delle facciate, con l’avvio del cantiere, si è rivelato un intervento più complesso, a causa del deterioramento del calcestruzzo, emerso in corso d’opera, in particolare in corrispondenza con le terrazze. La Divisione edilizia privata del Dicastero dello sviluppo territoriale di Lugano, lo ricordiamo, aveva autorizzato solo la realizzazione di una velatura trasparente e incolore delle facciate, non il permesso per il tinteggio di colore blu. Dopodiché, la Città ha sospeso i lavori fino alla soluzione, raggiunta in seguito all’incontro tra le parti, che si è tenuto nei giorni scorsi a Bellinzona e un nuovo sopralluogo al cantiere di Viganello, durante il quale gli istanti hanno mostrato ai funzionari il futuro colore delle facciate.

Parola al regolamento edilizio

La case torri sono di competenza cantonale, per questo motivo è stato coinvolto l’Ufficio della natura e del paesaggio. Vale dunque la pena di ripassare le Linee guida cantonali del regolamento edilizio. Come prescrive l’articolo 15 di tale regolamento, "il tinteggio delle costruzioni deve permetterne un inserimento paesaggistico ordinato e armonioso. Sono pertanto escluse le tinte che si discostano in modo marcato dai colori caratteristici della zona, come pure le tinte troppo vivaci o eccessivamente brillanti, sature e intense. Sono per contro ammessi colori pastello, tenui, nelle cromie dei materiali locali, ossia tonalità fondate sull’impiego delle terre naturali (terre rosse, terre gialle, terre di Siena, terre ombra, terre verdi ecc.) o della pietra (grigi). I colori (facciate, gronda, serramenti, inferriate...) devono essere approvati dal Municipio, che può concedere deroghe per eccezioni motivate da uno specifico concetto architettonico".

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