Luganese

Fra i 17 e i 27 milioni per la nuova piscina di Trevano

La notizia è trapelata a margine dell’assemblea dell’Ente regionale di sviluppo del Luganese. Passi in avanti per il Parco regionale del Camoghè.

Una parte del comparto scolastico di Trevano
(Ti-Press)
30 novembre 2022
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Fra i 17,5 e i 27,3 milioni di franchi. A tanto ammonterà l’investimento per la nuova piscina a otto corsie di Trevano. Lo ha rivelato a ‘laRegione’ Franco Voci. Il presidente dell’Ente regionale di sviluppo del Luganese (Ersl) è intervenuto durante l’assemblea, svoltasi il 30 novembre al Centro sportivo di Collina d’Oro. Durante la serata, la nuova struttura, che dovrebbe veder la luce nel 2028, è stato uno dei piatti forti.

Solo a uso scolastico o anche per le società?

La questione è nota: attualmente la città e il suo comprensorio contano su due piscine scolastiche, entrambe di quattro corsie: una al Liceo 1 di Lugano e l’altra a Trevano. A partire dal 2028 ci sarà solo quest’ultima. Fino a quella data si procederà alla costruzione della nuova piscina da otto corsie «per un costo che varia tra i 17,5 milioni a 27,3 milioni», ci spiega Voci. Questa differenza di costo è dovuta all’utilizzo del nuovo impianto sportivo: se verrà usata esclusivamente dalle scuole gli investimenti saranno minori, se invece servirà anche alle società sportive il prezzo lieviterà poiché si costruirebbe una vasca e una struttura più grande adatta a ospitare anche tornei di pallanuoto e gare di nuoto agonistiche.

A questo scopo è stato chiesto all’Ersl, nel suo ruolo di rappresentante degli interessi dei Comuni della regione e come coordinatore e promotore di progetti a valenza sovracomunale, un approfondimento per contenuti extra scolastici sulla base dello studio "Strutture e associazioni sportive nel Luganese". Sulla base di questa richiesta l’Ersl ha quindi incontrato i rappresentanti cantonali e la Federazione di nuoto ticinese per valutare le esigenze delle associazioni sportive e le opportunità per la regione di un eventuale estensione del progetto che vada oltre alla funzione scolastica. A oggi gli approfondimenti sono ancora in corso e le possibilità ancora in valutazione, la decisione verrà presa nella prossima primavera. Una cosa però è già certa, in nessuno dei due casi la struttura sarà resa aperta al pubblico. L’edificio nei pressi del Liceo 1 di Lugano invece verrà demolito non appena la nuova struttura di Trevano sarà agibile. Da quel momento Lugano perderà anche il Museo cantonale di storia naturale, che si trasferirà a Locarno.

Rivoluzione in vista per il comparto scolastico di Trevano

Alla serata è stato ospite anche Giovanni Realini. Il caposezone Logistica del Dipartimento finanze ed economia ha brevemente illustrato la ‘rivoluzione’ alla quale sta andando incontro il comparto scolastico di Trevano. Entro il 2035, infatti, in quella zona ci saranno 256mila metri cubi di edifici nuovi. Verrà costruita una nuova sede per Centro scolastico per le industrie artistiche (Csia), in quanto la sede luganese di via Brentani ha bisogno di nuovi spazi; una nuova scuola media dato che quella attuale essendo stata costruita cinquant’anni fa per un utilizzo temporaneo di dieci anni è ormai troppo vetusta; una nuova sede del Centro professionale sociosanitario (Sspss) e otto palestre che sostituiranno le attuali sei. Nel nuovo progetto c’è anche l’intenzione di collegare tutta l’area al futuro Nuovo Quartiere di Cornaredo e recuperare lo storico parco dell’allora castello di Trevano demolito nel 1961.

Accelerata sul Parco regionale del Camoghè

L’assemblea è stata anche l’occasione per presentare gli sviluppi sul progetto del Parco regionale del Camoghè, che ha avuto un’accelerata nell’ultimo periodo. Come ci spiega Voci «ha ricevuto un primo sì preliminare da Lugano, Capriasca, Ponte Capriasca e Bellinzona per iniziare ad approfondire i possibili scenari, anche con il Cantone». L’Ufficio federale dell’ambiente definisce limiti e criteri paesaggistici da rispettare e l’ipotesi di perimetro del parco si situa attorno all’area del Camoghè, all’interno della più vasta fascia di territorio di ottanta chilometri che va da Gandria al Passo dello Spluga, quasi senza cesure dovute a insediamenti o infrastrutture. È un progetto che richiederà naturalmente del tempo e l’Ersl è a disposizione dei Comuni affinché il dossier possa essere presentato alle autorità superiori, al più tardi tra quattro anni. L’idea è quella di realizzare il primo parco regionale in Ticino, da affiancare ai quindici attualmente in Svizzera.

Una piattaforma per le infrastrutture sportive

Oltre a questi due importanti obiettivi, l’Ersl vuole mettere a disposizione dei Comuni una piattaforma riguardante le piste ciclabili nell’intero distretto. Lugano ha già un progetto simile, ma l’Ersl lo vuole ampliare. Un’altra piattaforma online che sarà realizzata riguarda la gestione delle infrastrutture sportive. Lo scopo è, sull’esempio del Comune di Berna, organizzare al meglio gli spazi e riportare la disponibilità delle varie infrastrutture in tempo reale online.

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