Luganese

PoLuMe, secondo i contrari, è un ‘regalo avvelenato’

I gruppi e le associazioni, che si oppongono al progetto, sono delusi degli interventi di gran parte dei deputati sulla mozione Durisch

Un momento della manifestazione dello scorso settembre a Melano
(Ti-Press)
24 novembre 2022
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"Più che risolvere il problema ambientale e viario del Mendrisiotto la maggioranza dei partiti politici sembra interessata ai miliardi che la Confederazione intende investire in Ticino, senza rendersi conto che è un regalo avvelenato". Può riassumersi così la delusione del gruppo ‘No al PoLuMe’, in merito agli interventi della maggioranza dei deputati nella seduta di Gran Consiglio, lunedì, nell’ambito della discussione sulla mozione Durisch, che chiedeva di congelare il progetto. In una nota stampa, la coalizione "che riunisce i gruppi e le associazioni che si oppongono al progetto di terza corsia tra Lugano e Mendrisio" considera il progetto "un elemento di forte concorrenza al trasporto pubblico e vanificherà una parte dei finanziamenti cantonali degli ultimi anni".

Un ‘inutile spreco di soldi e risorse’

Il gruppo No PoLuMe critica i vari interventi della maggioranza dei deputati che hanno evocato i miliardi che la Confederazione "regala" al Ticino, che dovrebbe essere contento di essere al centro dell’attenzione. I contrari ritengono che "all’inizio l’autostrada sarà forse più scorrevole, anche se i colli di bottiglia saranno solo spostati altrove (in particolare alle uscite di Lugano la mattina e di Mendrisio e Chiasso la sera), ma dopo alcuni anni saremo al punto di partenza, perché chi aveva scelto il treno tornerà a usare l’auto e chi, frenato dalle colonne, aveva deciso di limitare gli spostamenti tornerà a spostarsi in auto senza tanti patemi d’animo". Il gruppo esprime pertanto profonda delusione "per la superficialità e leggerezza con cui la maggioranza dei deputati sostiene il progetto PoLuMe e rassicura le cittadine e i cittadini del Mendrisiotto che continuerà a battersi contro questo inutile spreco di soldi e risorse". Non solo. Verrà affinata l’idea di lanciare un referendum federale contro gli ampliamenti autostradali, collaborando con altre regioni toccate da progetti simili, dove anche le istituzioni si esprimono criticamente (Municipio di Berna, Consiglio comunale di San Gallo).

Il potenziamento avrà ‘effetti negativi’

Il gruppo rimane pertanto convinto che "un progetto di questa portata non sia da valutare solo dal profilo dei benefici in termini di soldi per aziende e progettisti: più importanti sono gli effetti negativi che l’aumento di capacità e l’occupazione di altro territorio avranno per la regione. È un regalo avvelenato per un distretto che già soffre a causa della sua posizione sul corridoio nord-sud. Questo approccio, che considera solo le ripercussioni economiche degli investimenti, lo abbiamo già vissuto negli ultimi settant’anni. A fronte delle sfide sociali e ambientali è ora di affrontare i problemi della mobilità con altre visioni: le cittadine e i cittadini che vivono lungo la A2, in particolare a sud di Lugano, hanno bisogno ora di interventi volti a migliorare la loro qualità di vita, non nel 2040!".

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