Luganese

Casinò di Campione, i giudici confermano l’apertura

Discussa l’omologa del concordato preventivo dal Tribunale fallimentare di Como che ha valutato positivamente le parole dei due commissari

Una veduta notturna della casa da gioco di Campione d’Italia
(Ti-Press/Archivio)
21 novembre 2022
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È favorevole al Casinò di Campione d’Italia la decisione sul concordato preventivo, presa oggi dai giudici del Tribunale fallimentare di Como (presidente Paola Parlati, giudice delegato Marco Mancini). Almeno così appare, alla luce della breve discussione, durata una quindicina di minuti, sull’omologa del concordato preventivo proposta dalla Casinò di Campione. I giudici si sono riservati di far conoscere, nei prossimi giorni, la loro decisione. La previsione favorevole si basa sulla relazione dei commissari giudiziali, il professor Alessandro Danovi e l’avvocato Gianluca Minniti, i quali hanno illustrato l’adesione dei creditori alle proposte della società di gestione della casa da gioco, che rappresentano il passaggio determinante per evitare il fallimento del casinò. I commissari hanno posto l’accento sul fatto che gli incassi, relativi ai primi mesi di attività, sono confortanti, superiori alle previsioni e puntellano quanto indica il concordato preventivo. Anche se la strada non può definirsi senza ostacoli, le prospettive dai due commissari giudiziali (affiancati alla Casinò di Campione dai giudici fallimentari) sono state valutate positivamente.

Un parere cementato dagli interventi della società di gestione della casa da gioco, rappresentata dall’Amministratore delegato Marco Ambrosini e dal Comune di Campione, rappresentato dal sindaco Roberto Canesi. Insomma, quanto emerso nell’udienza di oggi pomeriggio, sembra concludere il lungo iter iniziato nell’estate 2018 immediatamente dopo la dichiarazione del fallimento del casinò e dopo importanti pronunciamenti da parte dei giudici dell’Appello di Milano, della Corte di Cassazione e nel giugno dello scorso anno dei giudici civili di Como, ed evitare un nuovo, e ancor più pesante, crac della casa da gioco. Il fallimento del Casinò avrebbe significato mettere a disposizione dei creditori 9,790 milioni di euro a fronte di un debito per oltre 130 milioni di euro. "La riapertura del Casinò di Campione, che storicamente rappresenta la principale attività economica del territorio campionese, consentirebbe verosimilmente la rivitalizzazione del tessuto economico e sociale dell’exclave Campione d’Italia che nel periodo in cui è cessata l’attività della casa da gioco si trovava in grave sofferenza". È quanto hanno scritto i giudici di Como nel decreto del giugno dello scorso anno, consegnando le chiavi per riaprire il casinò, anche perché la società si è impegnata a versare ai creditori, nell’arco di cinque anni, 106 milioni di euro.

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