Luganese

Lugano, ingranata la marcia sul Polo congressuale

Il Municipio informa l’Interpartitica: imminenti i messaggi sull’acquisto dello stabile Rsi di Besso e sul comparto Campo Marzio Nord

Una veduta sul campo Marzio Nord: risale a sei anni fa, ma poco è cambiato, a parte il taglio degli ippocastani lungo viale Castagnola
(Ti-Press/Archivio)
27 settembre 2022
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Ci sono sviluppi imminenti e sostanziali sul Polo turistico-congressuale e sull’acquisto dello stabile Rsi di Besso, con annessa città della musica. Sui due argomenti è stata convocata oggi sul mezzogiorno la commissione Interpartitica nella sala del Consiglio comunale di Lugano. Dopo oltre due ore, all’uscita, bocche cucite: ai partecipanti è stato ordinato di non parlare con i media. Entrambi i temi saranno presentati pubblicamente nei prossimi giorni da parte del Municipio. Nella riunione a porte chiuse, capigruppi in Consiglio comunale e presidenti delle sezioni cittadine di partito sono stati informati sulle procedure avviate e sugli iter che sono già a buon punto.

Conza, padiglioni funzionali ma vetusti

Cominciamo dal Polo turistico e congressuale previsto nel comparto Campo Marzio Nord al posto delle vetuste strutture (sette padiglioni del Conza) che, malgrado i rinnovi regolari, soffrono l’inesorabile trascorrere del tempo. La necessità di disporre di una sede all’avanguardia che dovrebbe prendere il posto del Palazzo dei Congressi è emersa l’estate scorsa nel corso della conferenza internazionale sull’Ucraina. L’esecutivo vorrebbe che il cantiere possa partire qualche anno prima del 2030. Nel frattempo, a giorni nelle commissioni del Consiglio comunale arriverà una richiesta di credito, relativamente contenuta, necessaria per avviare l’iter procedurale legato al Masterplan. Dapprima il legislativo dovrà esprimersi in merito alla variante di Piano regolatore che è stata osteggiata da numerose opposizioni, poi sulla convenzione che verrà sottoscritta con gli investitori privati. Sono queste le premesse che stanno dietro alla convocazione dell’Interpartitica.

I due investitori hanno unito le forze

Il Municipio ha voluto informare e creare un consenso di massima sui punti cardine della prossima conduzione dell’opera e sulle modalità di collaborazione con gli investitori. Sì, perché il futuro Polo turistico e congressuale, come noto, verrà costruito tramite un partenariato pubblico-privato i cui contenuti sono ancora da definire. Il Municipio, lo ricordiamo, lo scorso anno, aveva annullato il concorso, siccome nessuno dei due partecipanti – Implenia Svizzera Sa e Gruppo Halter Ag & Swisscanto, che avrebbero unito le forze – ha rispettato le condizioni poste nel bando. La prima fase del concorso per investitori, risalente al 2012, aveva permesso di identificare sette concorrenti idonei, mentre la seconda fase è stata avviata nel 2018 con due concorrenti. In seguito, l’esecutivo ha deciso di proseguire con il progetto avvalendosi della possibilità di procedere per incarico diretto, come ammesso dalle disposizioni in materia di commesse pubbliche.

Rsi di Besso, perplessità da destra

Proprio come per il Polo turistico-congressuale, anche per l’acquisto dello stabile Rsi di Besso, come anticipato circa un mese fa, il Municipio ha voluto condividere l’idea e creare consenso attorno al progetto, convincendo gli scettici (in particolare Udc e Lega dei ticinesi) in merito alla sostenibilità finanziaria dell’acquisto del bene culturale protetto. C’è infatti già qualche consigliere comunale che ha sollevato critiche, puntando il dito sull’ingente investimento a carico della Città e sul fatto che Lugano si stia muovendo da sola, dopo che il Cantone, alcuni anni fa, ha desistito dal partecipare all’operazione. Un’operazione che riguarda anche altri attori interessati alla creazione di un centro di competenza musicale. Rappresenta tuttavia un impegno economico significativo per le casse di Lugano, quantificato in poco più di 21 milioni di franchi.

Tre mozioni accolte, una ritirata

Contro il parere dell’esecutivo cittadino, nella seduta di lunedì sera il Consiglio comunale di Lugano ha approvato l’ampliamento e la ristrutturazione dell’Osservatorio astronomico Calina, presente a Carona dal 1960. Il Municipio è stato incaricato di licenziare un messaggio con il credito per chiedere il denaro necessario. Luce verde è stata data anche alla mozione che ha chiesto all’esecutivo di allestire uno studio sul problema del littering in Città, sulle sue cause sociali (educazione, bisogni di aggregazione ecc.) e sulle misure adottate in altre città. Il Municipio è stato incaricato di procedere e di sottoporre al legislativo la richiesta di un credito.

Via libera, a larga maggioranza, al ripristino della discarica nel quartiere di Carona, come piazza di raccolta di scarti vegetali. Il Municipio è stato incaricato di preparare un messaggio con la richiesta di credito per l’opera. Ritirata invece la mozione presentata da Giovanni Albertini (Mtl) e Sara Beretta Piccoli (Indipendente) che chiedeva alla Città di realizzare passerelle panoramiche sospese nel vuoto sul monte Brè e sul San Salvatore, denominate ‘Skywalk’.

In merito alla dichiarazione del Legislativo comunale nell’ambito della procedura di consultazione della prospettiva Ferrovia 2050, rispetto a quanto pubblicato ieri, occorre precisare che è stato stralciato il terzo punto, quello relativo al "porre le basi affinché il collegamento e rispettivo trasferimento delle merci sull’asse Bellinzona-Luino-Gallarate avvenga attraverso il cosiddetto progetto ‘Gronda ovest’". La presa di posizione rimane molto critica ed è in linea con quelle adottate nel 1999, 2003 e 2011. Il Consiglio comunale di Lugano chiede al Municipio di intervenire nell’ambito della consultazione sulla prospettiva Ferrovia 2050, facendo sentire la propria voce al Consiglio federale, alla Deputazione ticinese alle camere federali e al Consiglio di Stato allo scopo di "considerare nella prospettiva Ferrovia 2050 il completamento del concetto ‘Croce federale della mobilità’ e quindi di collegamenti nord-sud ed est-ovest da confine a confine". La Città ribadisce inoltre la necessità di "attivare la progettazione del proseguimento a sud di Lugano di AlpTransit, con collegamento alla rete ferroviaria italiana, affinché la realizzazione possa avvenire nel più breve tempo possibile e non oltre il 2050".

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