Luganese

Lugano, chiudono due storici negozi in piazza Cioccaro

Terminano l’attività Neukom Clara Faccini, in città dal 1976 e, dopo 29 anni, anche Kei, mentre la Mobiliare investe oltre 8 milioni nel palazzo

I portici del palazzo in piazza Cioccaro 2
(Ti-Press)
26 agosto 2022
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Due negozi storici di Lugano abbasseranno le serrande. Definitivamente. Entrambi sono nel nucleo cittadino, in piazza Cioccaro 2. Neukom Clara Faccini chiuderà fra qualche giorno, mentre Kei terminerà l’attività nel mese di settembre. Il loro posto, al pianterreno, sotto i portici, verrà occupato da la Mobiliare, proprietaria del palazzo, che sarà oggetto di un’importante ristrutturazione da circa 8 milioni di franchi. L’assicurazione, che ha dato la disdetta a tutti gli inquilini, vuole insediarsi con un innovativo concetto di agenzia, a connotazione pubblica. Durante i lavori di ristrutturazione, gli spazi potrebbero essere affittati a Pop Up Store, o negozi temporanei. Intanto, però la città perde due negozi storici.

‘I vestiti sono come quadri’

Cominciamo dal più ‘recente’. Daniela Kraehenbuehl, designer e titolare della boutique Kei, ci racconta con una certa amarezza la prossima chiusura della boutique aperta nel 1993, dopo l’esperienza avviata in un altro commercio di via Cattedrale, con abiti per bambini, trasformatasi poi in abbigliamento donna. «Col trascorrere del tempo ho trasformato l’arredamento e, dopo ulteriori ricerche, ho deciso di puntare sulla qualità dei prodotti. Nella boutique si trovano solo collezioni di abiti prodotti ancora da veri artigiani, capi singoli tinti a mano; collezioni provenienti dall’Italia prodotte con materiali puri e di prima qualità e colorazione vegetale, dalla Francia, Giappone e Germania. Per scelta, non vendo abbigliamenti né sintetici, né pellicce». La titolare della boutique Kei interpreta la sua attività come responsabilità: «Qui si trovano pezzi d’arte, che sono unici e originali. I vestiti sono come i quadri che valorizzano la bellezza delle donne». La chiusura è prevista a fine settembre ma dal prossimo mese, la boutique non sarà sempre aperta al pubblico. «Quale regalo per le mie affezionatissime clienti ho deciso di fare uno showroom (con apertura su appuntamento), presentando loro in anteprima la collezione primavera estate, con la possibilità di crearsi il proprio assortimento per la prossima stagione».

‘Tanti clienti affezionati, ora dispiaciuti’

Neukom Clara Faccini, si legge sul sito, è presente in centro città dal 1976. Il titolare Roberto Neukom ha deciso di smettere, perché «andrò in pensione dopo 34 anni di attività. Abbiamo circa tremila clienti affezionati ai collaboratori che sono rimasti molto dispiaciuti, anche perché non c’è una grande offerta in questo segmento». L’azienda di famiglia esiste da 59 anni. Fu il papà del titolare, Roberto Neukom senior, che lanciò l’attività in proprio assieme alla moglie Claire, con un negozio di moda per bambini situato sotto i portici in Largo Zorzi a Locarno. La coppia ne aprì un anno dopo un altro nel centro Stazione a Muralto. «Mio padre, prima di avviare il primo commercio era direttore alla Manor di Locarno. Allora, c’erano gli alberghi di lusso sul lungolago locarnese – ricorda Neukom –. A quei tempi, mi dicevano i miei genitori, non c’erano ancora le boutiques e si andava a cena in giacca e cravatta. Io ho deciso di riprendere l’attività di famiglia ma di formazione sono giurista». Nel 1966, la famiglia aprì il negozio di moda femminile a Bellinzona in viale Stazione.

Nel Luganese più lavoro con i ‘locali’

La passione portò Roberto e Claire ad aprire nel 1983 un’ampia superficie di vendita nella casa Maggiorini a Locarno. «Erano altri tempi. C’erano marche prestigiose tipo Valentino, un reparto pellicceria e abiti da sposa e per uomo», ricorda Neukom. Dopo la prima apertura in città nel 1976, nel 1991 venne inaugurato a Lugano il negozio, che il papà dell’attuale titolare dedicò alla moglie Claire. Nel 2014, si trasferì da via Peri 4 a piazza Cioccaro 2. «Nonostante i grossi cambiamenti del mercato, soprattutto negli ultimi tempi, grazie alla bravura degli impiegati, in questi 59 anni abbiamo instaurato una forte e positiva relazione con la clientela. Ora, abbiamo riscontrato un grande dispiacere e una forte delusione, proprio per la grande fiducia che esisteva – osserva Neukom –. D’altra parte, non ho un successore. Ero disposto a restare almeno un anno in più, anche se mi avessero aumentato l’affitto, ma il proprietario ha deciso altrimenti». Qual è il suo bilancio? «Ci sono stati anni ottimi in cui filava tutto liscio, ma anche tempi duri, abbiamo sofferto anche il crollo della lira, prima, poi dell’euro e il drastico calo del turismo». Qual è la differenza tra la piazza luganese e quella locarnese? «A Lugano il negozio era frequentato piuttosto da clienti locali, mentre nel locarnese si lavorava tanto con turisti o con residenti di case secondarie».

Forse pop up store prima dell’agenzia

«Il palazzo ha bisogno di un risanamento totale. Si parla di un investimento complessivo superiore agli 8 milioni di franchi. Il progetto riguarda un immobile nel nucleo storico e deve quindi rispettare una serie di parametri ed è attualmente al vaglio delle autorità. Da parte mia, fa piacere che un’assicurazione Svizzera, fortemente legata al territorio e storicamente presente in Ticino, investa in centro città a Lugano anche a beneficio di artigiani locali. Non è scontato. Con il risanamento è stato deciso di portare le attività dell’assicurazione a pianterreno, con un nuovo concetto di agenzia. Per questo motivo, sono state date le disdette agli inquilini. L’anno prossimo, procedure permettendo, è previsto l’inizio del cantiere». Michele Bertini, agente generale della Mobiliare di Lugano, spiega così i prossimi cambiamenti.

«Gli uffici resteranno ai piani superiori, mentre nei locali a pianterreno concretizzeremo un concetto innovativo di spazi per la clientela e non solo. L’obiettivo è creare un punto d’incontro e di scambio, anche con una connotazione pubblica, quindi non solo in ambito business ma anche rivolto alle aziende per formazioni o riunioni o alle associazioni per incontri o assemblee, insomma un luogo d’incontro. Si valuterà anche una collaborazione con un esercizio pubblico». Insomma, da parte di Mobiliare si cercherà di mantenere piazza Cioccaro movimentata a beneficio anche delle altre attività commerciali presenti. Al posto del negozio Neukom, fino all’inizio dei lavori, oggi previsto a metà del 2023, «stiamo valutando la possibilità di mettere a disposizione gli spazi per Pop Up Store, che sono negozi temporanei, aperti per un periodo breve (giorni o settimane), realtà già attive nelle città oltre Gottardo. Se qualcuno fosse interessato, mi può contattare».

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