Luganese

Sanità a Campione d’Italia, congelato il taglio all’assistenza

Approvata la delibera che conferma la sperimentazione di un anno: i campionesi potranno usufruire dei servizi ticinesi ma con l’autorizzazione

Campione d’Italia
(Ti-Press)
27 aprile 2022
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"L’assistenza territoriale domiciliare ai cittadini residenti nel Comune di Campione d’Italia continuerà a essere garantita dai soggetti erogatori incaricati dalla Ats dell’Insubria". È quanto prevede la delibera approvata nel pomeriggio da Regione Lombardia e quanto anticipato nei giorni scorsi da laRegione. La delibera, molto attesa in riva al Ceresio, ha come oggetto la "Determinazione sull’assistenza sanitaria ai residenti nel Comune di Campione d’Italia a seguito del 13° dialogo italo-svizzero sulla cooperazione transfrontaliera e della compartecipazione alla spesa sanitaria". Confermata la sperimentazione di un anno: dal prossimo 1° maggio al 30 aprile 2023. Periodo in cui i campionesi potranno continuare a usufruire di alcuni servizi di strutture, soprattutto ospedaliere, del Canton Ticino che dovranno essere autorizzati da Ats dell’Insubria.

Insomma, il taglio netto dell’assistenza sanitaria ai cittadini di Campione d’Italia, così come aveva deciso Regione Lombardia con una delibera di giunta del 16 novembre 2021, è stato congelato, sino all’esito della sperimentazione che tradotta in parole povere significa valutare i costi alla luce della compartecipazione alla spesa sanitaria da parte dei campionesi. Spesa che negli anni scorsi è deragliata, finita fuori controllo, non più sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale, anche a seguito di molti abusi, dei quali avrebbero beneficiato anche medici italiani, attivi in Ticino. Per beneficiare ai servizi di strutture del Canton Ticino i cittadini dell’enclave dovranno obbligatoriamente aderire alla compartecipazione alla spesa sanitaria che per quanto è dato sapere dovrebbe consistere in una quota annuale fissa e a ticket sanitaria. Quasi certamente in base al reddito.

La compartecipazione alla spesa deriva dal fatto che la delibera regionale prevede che "i maggiori costi dell’assistenza sanitaria ai cittadini di Campione d’Italia eccedenti la disponibilità del Ssn graveranno sul bilancio comunale". Una condizione che si rifà a una legge del 2005 che continuamente disattesa ha aperto una voragine. Ultima annotazione per dire che la Direzione generale Welfare è stata incaricata di individuare, in accordo con il Comune e la LAmal ’’le modalità operative per applicare la compartecipazione alla spesa sanitaria dei cittadini residenti a Campione d’Italia che aderiranno alla sperimentazione".

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