Luganese

Il Municipio di Lugano riceve l’ambasciatore ungherese

Incontro a Palazzo civico con una delegazione magiara. Focus su modello universitario e guerra in Ucraina

Il momento dell’incontro ufffciale
21 marzo 2022
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Incontro a carattere internazionale quest’oggi, lunedì, a Palazzo civico a Lugano. L’ambasciatore di Ungheria in Svizzera József Czukor e il commissario del governo ungherese responsabile del rinnovamento del modello universitario István Stumpf sono stati, infatti, ricevuti dal sindaco Michele Foletti, dal vicesindaco Roberto Badaracco e dai municipali Filippo Lombardi e Tiziano Galeazzi. Al ricevimento erano presenti anche Giacomo Ghezzi, console onorario di Ungheria, Czékus Tibor Bálint, vicecapo missione e Zsolt Cseporán, capo di gabinetto.

Interessati a Usi e Supsi

Tutto, fa sapere la stessa autorità cittadina in una nota, nasce dall’interesse espresso dal commissario del governo Stumpf di approfondire la conoscenza del sistema universitario elvetico. Il sindaco Foletti ha ricordato come "la presenza sul territorio di un istituto universitario di eccellenza e multidisciplinare, che punti sulla ricerca, sia fondamentale per dare il necessario apporto di conoscenze e innovazione utili per lo sviluppo e la competitività del tessuto industriale e aziendale".

In effetti, l’Università della Svizzera italiana – con cinque facoltà e 3’350 studenti provenienti da 99 Paesi diversi – si distingue per il suo carattere internazionale, che consente ai propri studenti di formarsi nella diversità culturale e in uno spirito di apertura. La Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, dal canto suo, con i suoi quattro dipartimenti e le sue tre scuole affiliate, è una delle nove scuole professionali più all’avanguardia in Svizzera. Nel corso della giornata la delegazione ungherese incontrerà alcuni rappresentanti dell’Usi e dell’Accademia di architettura di Mendrisio.

Insieme a favore dei profughi ucraini

Nel corso della riunione l’attenzione non poteva non cadere sulla guerra in Ucraina. Svizzera e Ungheria, di fatto, sono tra i Paesi impegnati ad accogliere le persone in fuga dalle bombe che non hanno risparmiato civili inermi. La Città di Lugano, si ricorda, si è "da subito attivata per sostenere le iniziative di solidarietà promosse dalle associazioni sul territorio e raccogliere la disponibilità di alloggi privati per ospitare i profughi".

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