Luganese

Scherrer: 'Marco voleva bene alle persone, e loro gliene volevano'

Così, a margine dell'incontro tra politica e Locarno Festival, un affranto sindaco di Locarno. Nicola Pini, Presidente Gran Consiglio: 'Un politico, e uomo, che ti vedeva'

Marco Borradori (Ti-Press)
11 agosto 2021
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«È un giorno triste per chi vi parla e per tutti noi che nutriamo profondi sentimenti di stima e affetto per un uomo sempre vicino agli eventi del Festival. Ci siamo chiesti, io per primo, se fosse rispettoso mantenere questo evento. Non è stata una decisione facile». Marco Borradori se n’è andato nel pomeriggio in cui la politica avrebbe incontrato il Locarno Film Festival, prologo di una serata in onore del Gran Consiglio del Canton Ticino ridimensionata per forma e contenuti, mantenuto nella sua sola parte istituzionale e introdotto, in quelli che sarebbero stati gli ultimi minuti di vita del sindaco di Lugano, dalle suddette parole pronunciate in apertura d’incontro dall’omologo locarnese, Alain Scherrer. «Marco è un caro amico da sempre», ci dirà più tardi sulla via d’uscita dal PalaCinema. «Mi ha accolto con simpatia sin dall’inizio, ben prima che io entrassi in politica, ben prima che diventassi sindaco. Era fatto così: Marco era uno che voleva bene alle persone, e le persone gliene volevano». Troppo «emotivamente coinvolto» per qualsiasi altra digressione sulla perdita politica oltre che umana.

Guardando alla mera ‘contabilità’ oraria, Marco Borradori si è spento con le ultime parole pronunciate al PalaCinema, quelle di Nicola Pini, Presidente del Gran Consiglio, a chiudere un lungo elenco di «cose che avrei voluto dire» ma impossibili da dire «per la mancanza di qualcuno che era solito essere qui dove siamo oggi, un uomo delle istituzioni, dedito alla cosa pubblica, amante della vita, della gente, dello sport, del territorio e amante del Festival». Un uomo che «con tatto, sorriso, linguaggio e cordialità impressionanti ha affrontato le prove più complesse della vita». Così sul palco; così negli esterni del PalaCinema: «Ci si dimentica spesso – dice Pini a laRegione – che dietro la figura istituzionale ci sono uomini e donne. Questa riunione, per la parte ufficiale, si è tenuta perché lui, amante del Festival, lo avrebbe voluto. Giusto venerdì scorso, io, il sindaco Scherrer e Marco ci siamo trovati qui, e Marco è stato l’ultimo a lasciare il PalaCinema per il suo spirito di attaccamento». Un’ultima parola per il Borradori dai modi garbati: «Era un politico e un uomo che ti vedeva, che ti considerava come persona, e che aveva modi gentili con i quali poter intavolare un discussione pur partendo da posizioni opposte, tenendo e facendo tenere un registro di cordialità all’interno del dibattito che consentiva la possibilità di un dialogo, in funzione di una soluzione spesso condivisa».

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