Luganese

Bissone, sono due le case ancora inagibili

Il Comune ripristinerà da giovedì la situazione per permettere il rientro. Il geologo cantonale: «Danni stimabili in diverse decine di migliaia di franchi»

Immagine post-tempesta scattata dal drone (Rescue Media)
27 luglio 2021
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«Da giovedì il comune di Bissone ripristinerà la situazione in modo tale che il prima possibile i due nuclei famigliari evacuati possano tornare nelle loro abitazioni», ci spiega il geologo cantonale Andrea Pedrazzini, dopo il sopralluogo effettuato oggi insieme alle autorità comunali di Bissone. Dopo la colata di fango di ieri sera, causata dal maltempo che sta colpendo in particolare il Mendrisiotto, erano state fatte evacuare quattro abitazioni. Oggi sono due le case rimaste evacuate. «Rimarranno inagibili a causa delle brutte previsioni di stasera e di domani mattina e fino a che non avremmo delle condizioni meteorologiche stabili». I pompieri di Melide, da noi sentiti, non sono più sul posto e aspettano nuove disposizioni dal Cantone.

Nel settore colpito non dovrebbero più persistere pericoli, in quanto tutte le persone sono state evacuate. Tuttavia la zona non è completamente stabile e fino a giovedì non salirà nessuno per lavorare e stimare i danni. Un tema su cui Pedrazzini non può sbilanciarsi del tutto. «È troppo presto. Ci sarà parecchio lavoro da fare, ma probabilmente la somma si aggirerà su diverse decine di migliaia di franchi».

Protezioni allo studio

Ma si sarebbe potuto prevenire? A Capolago, ad esempio, recentemente sono state installate delle protezioni alle ove per contenere eventuali colate di fango e di materiali pericolosi come detriti. Anche a Bissone Pedrazzini non esclude un installamento simile: «È una possibilità da vagliare. Ma il sito in questione ha un'altra configurazione geologica. È una situazione diversa, ma che sicuramente andrà valutata». «Una cosa simile era successa solo l'anno scorso e avevamo eseguito dei lavori volti a proteggere proprio la zona che è stata colpita ieri – sottolinea il sindaco Andrea Incerti –. Lavori dai costi ingenti e che servivano per contenere questi smottamenti. Alla luce dei fatti, posso dire che questo lavoro o non è servito a nulla o ha scongiurato danni ancora maggiori». Incerti spiega che verranno prese misure atte a far si che fenomeni come questi non capitino più. «Oggi abbiamo tenuto una riunione che ci ha fatto capire su cosa dobbiamo lavorare in futuro».

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