Luganese

Zali sul (doppio) tram: 'Abbiamo fatto un errore'

Il capo del Dipartimento del territorio evidenzia come "sarebbe opportuno avere riforme che permettano di concentrare in alcune fasi i diritti ricorsuali"

Claudio Zali (Ti-Press)
21 luglio 2021
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"Non mi si chiama mai per chiedere del bel tempo". Claudio Zali, il giorno dopo la notizia della bocciatura del bando di concorso per il tram-treno da parte del Tribunale amministrativo cantonale, la prende con filosofia. Anzi, con inaspettato aplomb, quando ci fa sapere che il Consiglio di Stato non ricorrerà al Tribunale federale. Un capo del Dipartimento del territorio, dunque, chiaro e diretto: «Abbiamo fatto oggettivamente un errore».

Facciamo però subito un passo indietro. Come commenta, consigliere, la 'ricorsite', malanno di cui soffrirebbe il Ticino, evocata su queste colonne dal municipale di Lugano Filippo Lombardi?

È fatale visto il dipartimento che dirigo, cioè quello che si occupa di buona parte degli investimenti del Cantone e quindi di concorsi e commesse pubbliche. Oltre alla Sezione della logistica siamo noi il grande cliente da questo punto di vista. Per cui se siamo toccati già normalmente, può immaginare, come anche per la circonvallazione Agno-Bioggio, per opere di grandissima importanza economica, dove gli appetiti sono grandi e che giustificano, se qualcuno viene escluso non vedendosi aggiudicare una commessa, di provarci in Tribunale. Ma in questo caso non è 'ricorsite', qui abbiamo fatto oggettivamente un errore che posso riconoscere e spiegarle senza problemi. 

Eppure vi è uno stuolo di funzionari incaricati di valutare ogni... particolare? Come si spiega quindi l'errore?

Certo non li scrivo io i bandi di concorso, ma me lo spiego come segue. Proprio perché temevamo queste procedure, queste code ricorsuali, abbiamo cercato di fare un bando, che è la legge del concorso, ovvero le regole, in modo di cercare di rendere il più oggettiva possibile l'aggiudicazione, direi quasi numerica. Volevamo 'spossessarci' cioè di quella valutazione soggettiva che viene sempre criticata. È come se vi fossero due studenti che scrivono un componimento: qual è il componimento più bello fra i due? Abbiamo allora cercato di renderlo quasi matematico. Il Tribunale però ci ha detto che così non va bene perché se lo rendiamo 'troppo matematico' finiamo per ottenere la risposta per quella che è l'offerta più vantaggiosa ma non necessariamente la migliore. E quindi ci hanno detto che non possiamo prescindere da questa valutazione soggettiva di qual è l'offerta migliore. E noi? Incassiamo... C'era già successo con la circonvallazione di vederci contestare proprio l'aggiudicazione ma lì poi abbiamo vinto. La nostra scelta di scegliere il consorzio A piuttosto che il consorzio B o C è stata tutelata. Qui volevamo evitare dei ricorsi a valle e per farlo ce lo siamo ritrovato a monte.

Ve l'aspettavate insomma?

Certo il ricorso ce l'hanno fatto gli altri, ma visto che abbiamo cambiato il sistema di bando rispetto ad altri casi era pensabile che potessero arrivare questo genere di critiche, critiche che fra l'altro sono risultate fondate per cui possiamo solo dispiacerci e basta. L'aspetto positivo, cercandone uno, è che il Tribunale si è determinato in tempi molto molto brevi, per una volta; pur essendo oberato ha risolto la questione in circa tre mesi e mezzo, e soprattutto portandoci delle indicazioni utili per fare il prossimo bando. Per cui, come detto, non impugneremo questa sentenza e rifaremo il concorso non appena possibile e quindi credo ad inizio di settembre.

Questo comporta comunque dei ritardi, il ruolino di marcia non ne uscirà stravolto?

In realtà no, perché dei tempi procedurali sono sempre considerati nei calcoli. È chiaro che non si riesce mai a stimarli del tutto. In questo caso non siamo ancora pronti ad iniziare i lavori perché è pendente tutta la procedura di approvazione dei piani, cioè le opposizioni al tracciato, e quindi una volta che abbiamo stabilito chi dovrà fare il progetto questo ritardo verrà assorbito. Per cui avuta l'autorizzazione a costruire non è che resteremo fermi perché non c'è il progetto. Sarà più lunga, purtroppo, l'altra procedura di cui le parlavo.

Quanto lunga?

È difficile stimarlo perché non dipende assolutamente da noi, dipende innanzitutto quanto ci metterà l'Ufficio federale dei trasporti a evadere in prima istanza le opposizioni che rimarranno e che oggi sono una ventina a fronte delle 115 presentate originariamente. Poi dipende da chi e quanti andranno al Tribunale federale e quanto ci metterà quest'ultimo. Per questi motivi sarebbe pura speculazione voler formulare delle tempistiche.

Per questo 'fare-disfare-rifare' bisogna prevedere dei costi ulteriori per la pubblica amministrazione?

Un po' di toner della stampante, un po' di fogli di carta e il tempo dei funzionari, sono tutti soldi che si spendevano lo stesso. No no, non c'è un danno finanziario. Abbiamo avuto dei costi procedurali da pagare, qualche migliaio di franchi, ma su un progetto da 400 milioni...

Tornando ai continui ricorsi, non si sente il capro espiatorio?  

Non la prendo sul personale, però è chiaro che tutte le grandi opere risentono dei tempi procedurali. Probabilmente sarebbe opportuno pensare a una qualche riforma che permetta di concentrare solo in alcune fasi i diritti ricorsuali e che non possano essere ripetuti ad oltranza. Ma se fosse facile trovare una soluzione forse l'avrebbero già trovata... È la nostra scelta, il sistema elvetico prevede una grande democrazia a tutti i livelli e in democrazia vuol dire anche poter ricorrere ripetutamente al tribunale.

Pensando al mondo economico, se ci fosse stato un consigliere liberale radicale a capo del Dipartimento del territorio, crede che sarebbe stato 'colpito' da meno critiche?   

No, non mi vengono neanche questi pensieri! No, non credo sia determinato dall'appartenenza politica, qui si ricorre perché si vuole il mandato. E in questo caso parliamo di un mandato da una dozzina di milioni di franchi. 

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