Luganese

Lugano, 35enne annegato: probabilmente non sapeva nuotare

Si tratta di un cittadino etiope residente nel Luganese. Era stato rinvenuto ieri sul fondo della piscina olimpionica

Il luogo della tragedia (Ti-Press)
27 giugno 2021
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Non un malore, ma probabilmente una disgrazia dovuta al fatto che verosimilmente non sapeva nuotare, o non bene a tal punto da muoversi adeguatamente nella piscina olimpionica. Sarebbero questi, secondo nostre informazioni, i motivi alla base dell'annegamento del 35enne etiope residente nel Luganese, deceduto oggi dopo essere stato rinvenuto ieri verso le 17.30 presso il Lido di Lugano sul fondo della piscina olimpionica.

Condizioni apparse gravi da subito

L'uomo – indica la Polizia cantonale in una nota –, dopo essere stato rianimato sul posto, è stato successivamente trasportato in ambulanza all'ospedale dai soccorritori della Croce Verde di Lugano. Sono pure intervenuti agenti della Polizia cantonale e, in supporto, della Polizia della Città di Lugano, che sono rimasti sul posto a lungo per i rilievi del caso. Per prestare sostegno psicologico, come prassi vuole in situazioni delicate come questa, è stato richiesto l'intervento del Care Team. Sempre stando a nostre informazioni, le condizioni del 35enne sono apparse infatti fin da subito gravi, per non dire tragiche.

Una morte che lascia sgomenti

Una morte che, pur dando per buono che il 35enne non fosse effettivamente un buon nuotatore, che lascia sgomenti e la cui dinamica non è nota. Il Lido di Lugano vanta infatti numerosi bagnini, un team che viene regolarmente potenziato durante la stagione estiva. Non si tratta di una zona come ad esempio la Foce del Cassarate o altri luoghi dove talvolta capitano disgrazie e dove infatti le autorità invitano a non fare il bagno: il Lido è un luogo sorvegliato. Ma non solo: in un sabato pomeriggio di fine giugno il principale bagno pubblico di Lugano è mediamente visitato da alcune migliaia di persone. «C'è un'inchiesta aperta, una videosorveglianza che aiuterà a dare delle risposte» ci dice il comandante della Polizia della Città di Lugano, Roberto Torrente, da noi sentito. Bocche cucite da parte delle autorità, della Polcom come della Cantonale, ma la speranza è che fra i numerosi presenti, bagnini a parte, qualcuno abbia cercato di aiutare l'uomo in difficoltà.

Gli annegamenti sono in diminuzione rispetto al passato

Una disgrazia, come fortunatamente le cronache ne registrano poche. «Sempre meno – ci dice Torrente, che è anche ex presidente della Società salvataggio di Lugano –: anni fa c'erano molti più annegamenti. Poi con la prevenzione, l'educazione, i corsi di nuoto, la situazione è veramente migliorata».

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