Luganese

'Ndrangheta in Svizzera, un arresto a Grancia

L'operazione ‘Imponimento’ ha portato al fermo di due persone. Il secondo arresto nel canton Argovia

L'arresto è avvenuto martedì (archivio Ti-Press)
18 giugno 2021
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«È un carissimo amico, non posso negarlo». Aveva raccontato il 21 luglio dello scorso anno a ‘laRegione’ il 60enne calabrese operaio comunale a Grancia. Un'amicizia, quella con Rocco Anello, capo della cosca 'ndranghetista Anello-Fruci, operativa nelle province di Vibo Valencia e Catanzaro, con base logistica a Filadelfia e ramificazioni all'estero (soprattutto in Svizzera, nei Cantoni Ticino, Argovia e Uri), che rischia di costargli carissimo. Soprattutto se in sede di giudizio sarà confermata l'accusa per la quale, nell'ambito dell'operazione Imponimento, martedì scorso è stato arrestato su richiesta della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, dalle autorità di polizia svizzere che hanno eseguito un ordine di cattura internazionale a fini estradizionali.

Secondo arresto a Spreitenbach

L'uomo è accusato di associazione mafiosa e trasferimenti di valori (somme di denaro ripulito dalla Svizzera alla Calabria), nonché di essere stato il prestanome di Rocco Anello. Per l'accusa, il 60enne si sarebbe fatto intestare un terreno a Filadelfia che il boss 'ndranghetista non poteva intestarsi in quanto raggiunto da provvedimenti amministrativi per via delle numerose condanne assommate nel corso degli anni. Oltre al calabrese residente a Grancia, martedì scorso è stato arrestato un secondo calabrese che dal 2018 risiede a Spreitenbach (Canton Argovia), con l'accusa di associazione mafiosa finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, coinvolto in alcune vicende relative alla coltivazione di marijuana in Calabria e gestite dalla cosca di Filadelfia. L'attività che ha portato ai due arresti dei giorni scorsi è stata coordinata dall'Ufficio federale di giustizia e dalla Polizia federale (Polfed), con il supporto delle polizie cantonali di Ticino e Argovia in stretta collaborazione con Guardia di finanza e polizia di Catanzaro.

I controlli nel luglio dell'anno scorso

Nella notte fra il 20 e il 21 luglio dello scorso anno, nell'ambito dell'operazione Imponimento (160 indagati, una dozzina dei quali residenti in Svizzera) il 60enne operaio comunale di Grancia era stato prelevato dalla Polizia federale che nel corso di una perquisizione domiciliare aveva sequestrato un fucile Anschutz modello 1415-1416 calibro 2, una pistola Ruger 357 con colpi nel cilindro, munizioni per pistola, un silenziatore per fucile e una busta contenente 4'300 euro. Già nel luglio dello scorso anno il nome dell'uomo di Grancia figurava assieme a quello del fratello minore, residente nel Canton Argovia, nel lungo elenco delle persone da arrestare (75). All'inizio dell'anno in sede di rinvio a giudizio la posizione dei due fratelli era stata stralciata. Ma si attendevano novità. Arrivate in giornata, con i due arresti, ai quali a breve potrebbero seguirne altri.

Le indagini in Svizzera

Anche in Svizzera per alcuni aspetti dell'inchiesta Imponimento sono sotto indagine sei persone. Fra loro dovrebbe esserci anche una sorella di Rocco Anello, fermata il 21 luglio scorso a Berna, dove era trovata in possesso di 100mila euro. Per l'accusa la donna curava gli affari del fratello che in Svizzera aveva basi solide, come rivelato dai numerosi pentiti fra cui Gennaro Pulice che ha contribuito a ricostruire le attività della cosca. Rivelazioni confermate da un poliziotto svizzero sotto copertura che era riuscito a entrare in confidenza coi calabresi al soldo di Rocco Anello. Nel frattempo nell'aula bunker di Lamezia Termina continua l'udienza preliminare nei confronti dei 147 imputati, di cui quattro residenti in Svizzera. La sentenza del gup è attesa per venerdì 25 giugno.

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