Luganese

Lugano, un corteo per il Molino al sapore di... dialogo

La nuova capodicastero Valenzano Rossi si appella al dialogo, mentre il Molino invia uno scritto dove non chiude la porta, ma partendo dalla piazza

Per parlarsi forse non è troppo tardi (Ti-Press)
25 maggio 2021
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Un corteo annunciato ma senza autorizzazione e due appelli al dialogo che partono da poli opposti. Questi gli ingredienti del thriller in salsa luganese che si sta consumando in questi giorni relativamente all'ex Macello di Lugano. I ruoli sono noti ai più: da un lato il Centro sociale autogestito (Csoa) Il Molino e dall'altro la Città. Da mesi, in piena campagna elettorale e poi ancora con l'inizio della nuova legislatura, va avanti la tensione che dovrebbe – a rigor di logica, ma non necessariamente – sfociare nello sgombero della struttura che nell'arco di alcuni anni dovrebbe diventare il Campus Matrix: un centro con contenuti culturali e di intrattenimento ma che non prevede il coinvolgimento di chi occupa quello spazio da vent'anni.

E proprio per difendere quel luogo e l'ormai relativamente lunga tradizione che vi si è instaurata, il Csoa ha annunciato una manifestazione sabato 29 maggio in piazza della Riforma. “Facciamo appello a tutti i collettivi e a tutte le individualità che condividono e si riconoscono nella pratica dell’autogestione – si legge sul loro sito –, che hanno a cuore il Csoa Il Molino, che intendono sostenerne le lotte e che sono stufi delle menzogne e dei giochi della politica e del potere”. Un corteo ”partecipato, comunicativo, condiviso”, ma non autorizzato almeno per ora. «Sì, abbiamo visto che è stato annunciato, ma al momento non ci è ancora pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione – conferma la nuova capodicastero Sicurezza Karin Valenzano Rossi –, ne discuteremo giovedì in seduta».

E anche il Molino parla di eventuale apertura al dialogo

Autorizzazione o no, di positivo c'è che la lunga lettera del Molino termina in modo apparentemente conciliatorio. ”Un corteo che a piazza Riforma intenda ribadire le necessità dell’autogestione e portare direttamente in piazza le nostre precise richieste per un’eventuale apertura di dialogo sul futuro dell’area dell’ex Macello e dell’autogestione in città…”. Un invito al dialogo pronunciato dalla municipale più volte da quando è entrata in carica e ribadito anche oggi: «Sappiamo che ci sono dei punti fermi (si riferisce al Campus Matrix votato dal Consiglio comunale e alla scissione della convenzione che regolava la permanenza dell'autogestione all'ex Macello da parte del Municipio e la relativa decisione di sgombero, ndr), decisioni dalle quali bisogna partire. Ma per poter definire qualcosa, qualsiasi cosa, di concreto, bisogna parlarsi. Faccio quindi di nuovo un appello al dialogo».

 

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