Luganese

Pensione La Santa, in aula rapina due mesi prima del delitto

Un 28enne condannato per aver sottratto i soldi e schiaffeggiato uno dei clienti. La vittima successivamente in carcere per l'omicidio Cantoreggi

La pensione La Santa
(TI-PRESS)
11 maggio 2021
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Stesso luogo e uno dei protagonisti della vicenda comune, ma due episodi completamente separati. Il luogo è la pensione La Santa di Viganello, tristemente assurto agli onori della cronaca per il delitto di Matteo Cantoreggi avvenuto la sera del 17 dicembre 2019, caso che approderà alle Criminali la settimana prossima. Stamane davanti alla Corte delle assise correzionali, un 28enne luganese è stato riconosciuto colpevole di una rapina, avvenuta due mesi e mezzo prima del grave fatto di sangue, il 2 ottobre. E vittima fu un uomo residente nella pensione, lo stesso che poco tempo dopo sarà arrestato perché sospettato di aver preso parte al delitto, e che poi qualche mese più tardi è deceduto, probabilmente per overdose.

Ha cambiato completamente vita

L'imputato comparso in aula stamane alle Assise correzionali, la notte del 2 ottobre 2019 aveva fatto ingresso nella pensione, con un complice (già condannato per gli stessi fatti). Si era intrufolato nella stanza della vittima, sottraendo un sacchetto con effetti personali, indumenti e un porta monete con poche decine di franchi. Di qui è nata una colluttazione fra il terzetto. Il 28enne ha pure colpito la vittima della rapina con uno schiaffo al volto. Quindi la fuga dalla pensione dei due che abbandonarono parte della refurtiva. La stessa notte i due avevano pure danneggiato le inferriate del ristorante annesso alla pensione, sottraendo bottiglie di alcolici. Oggi il 28enne, reo confesso, difeso dall'avvocato Maurizio Pagliuca - commise anche alcuni furti e consumo di marijuana - ha completamente cambiato vita e ha trovato un posto di lavoro che inizierà a breve. Positiva la sua prognosi. Il giudice Marco Villa, esortando l'imputato «a rigare diritto», ha confermato la proposta di pena formulata dalla pp Pamela Pedretti: 14 mesi di detenzione posti al beneficio della sospensione condizionale per un periodo di prova di 3 anni.

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