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Elezioni Lugano, Ppd: Beltraminelli non chiude la porta

Rimescola le carte la rinuncia del capogruppo Michel Tricarico, l'ex consigliere di Stato: ‘Non sollecito una candidatura, ma mai dire mai’

L'ex consigliere di Stato Paolo Beltraminelli potrebbe rientrare nella rosa dei candidati Ppd per il Municipio e per il Consiglio comunale di Lugano (Ti-Press/Archivio)
14 gennaio 2021
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Dieci anni dopo l'addio a Palazzo civico per passare a quello delle Orsoline a Bellinzona, a Lugano rispunta il nome di Paolo Beltraminelli. L'ex consigliere di Stato torna in campo per le elezioni comunali del prossimo 18 aprile. Un nome, il suo, sulla bocca di molti già a cavallo fra il 2019 e il 2020 per la tornata della primavera scorsa, poi annullata a causa della pandemia, e che oggi – a seguito della rinuncia del capogruppo del Partito popolare democratico (Ppd) Michel Tricarico – torna sulla scena. Molti, all'interno del Ppd come negli altri partiti, ne sono convinti: ci sarà un ‘Beltraritorno’. La differenza, rispetto a un anno fa, è che il diretto interessato questa volta non esclude la possibilità. Oltre a dirsi disponibile, qualora il partito lo volesse, a una ricandidatura in Consiglio comunale (Cc), la porta resta aperta anche per il Municipio: «Non solleciterò una mia candidatura, però mai dire mai».

Jelmini: ‘Quattro possibili scenari’

Il passo indietro di Tricarico è apparso sull'edizione di ieri del ‘Cdt’. Diversi, in giornata, i messaggi che abbiamo ricevuto a sostegno dell'ex consigliere di Stato, di una sua candidatura, addirittura c'è chi lo dà già per certo. «Stiamo lavorando su quattro diversi scenari, tutti suscitano interesse e vanno ponderati bene – ci spiega Angelo Jelmini, municipale ma in questo caso soprattutto coordinatore della Commissione cerca –. I colloqui sono in corso, sono fiducioso. L'obiettivo resta quello di proporre una lista adeguata al ruolo che il partito ha sempre svolto a Lugano». Un ruolo forse non da capofila, nella città una volta a maggioranza liberale e oggi capitale leghista del cantone, ma istituzionalmente di rilievo e che nel 2011 ha fatto da trampolino di lancio per lo scenario cantonale all'allora capodicastero Territorio, aeroporto, servizi urbani e sport.

Beltraminelli ancora deluso per il 2019

«Mi fanno piacere i messaggi, sono contento, vuol dire che c'è ancora qualcuno che mi vuol bene (ride, ndr) – ci dice Beltraminelli –. Ma ho un po' l'impressione che il partito non voglia più rientrare in Municipio con qualcuno che quest'esperienza l'ha già fatta (sette anni a Lugano e quattro a Pregassona, ndr)». Il dispiacere per la mancata rielezione a beneficio dell'attuale direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, è ancora presente. «Ho fatto della politica un'attività non solo collaterale ma addirittura professionale. Ho fatto tanta attività e ci avrei tenuto a essere ancora in Consiglio di Stato. Ho preso però atto che il partito per primo e poi il popolo votante hanno voluto un cambio». Deluso da come sono andate le cose« ho reso omaggio al vincitore, mica come Trump (ride, ndr), e da lì in poi ho lasciato la politica attiva». Restando però a disposizione del partito: Beltraminelli è membro della Commissione cerca. «Malgrado quello che mi è successo, io ci sono».

E il Cc? ‘Posso pensarci’

Scusi, ma parlando l'impressione che lei la voglia di fare politica ancora ce l'abbia. «Sì, la passione c'è sempre». Appunto, e ora rispetto al 2019 il contesto è cambiato. Un nome forte potrebbe servire a un partito che appare un po' in difficoltà e in un contesto mutevole. All'assemblea del Ppd del 29 gennaio mancano due settimane. Se nel frattempo o la sera stessa dovesse arrivarle la proposta di candidarsi? «Mai dire mai in politica. Non credo, però chiaro che se qualcuno dovesse dire... ma non succederà. Rimango sempre in modo molto discreto a fianco del partito, ma non sollecito una candidatura». Però potrebbero proporgliela... «Ma non succederà (ride, ndr)». Ancor più aperta la posizione verso un rientro in Cc: «Se dovessero avere bisogno e me lo chiedessero, posso pensarci».

‘Grazie a Tricarico’

Il discorso si sposta poi inevitabilmente sulla scelta di Tricarico. Breve, essendo lei anche papabile candidata, il commento della presidente sezionale Benedetta Bianchetti: «Mi dispiace, è una persona che ha dato tanto al partito. È stato un ottimo capogruppo. Quindi è un peccato, ma abbiamo fiducia che la Commissione cerca saprà trovare un sostituto all'altezza». Più approfondito il commento invece di Beltraminelli. «È una persona che qualificava una politica in questo momento un po' confusa a Lugano – osserva –. Tutti vogliono smarcarsi, quando non si è d'accordo si fa casino. Si può far tutto ma il rischio è quello di avvelenare i rapporti. Se tutti fanno opposizione, diventa difficile: se cominciamo ad avere anche il Partito liberale-radicale che va all'opposizione...  Tricarico è un politico che ascolta, equilibrato. Io, si sa, l'ho sempre considerato un possibile buon municipale, che avrebbe potuto sostituire degnamente Jelmini. È una persona che non si è mai tirata indietro quando c'era da lavorare. Alla disponibilità aggiungiamo la competenza, quindi aveva le caratteristiche per ricoprire quel ruolo. Abbiamo lavorato assieme per tanti anni quando sono stati direttore dello studio d'ingegneria dove tuttora Michel lavora e gli sono riconoscente. Quando sono diventato consigliere di Stato nel 2011, un'elezione non scontata, ho dovuto lasciare lo studio in quattro giorni e quindi ancora oggi mi sento di ringraziarlo per la disponibilità allora dimostrata a subentrarmi».

Allo Studio Tunesi un appalto nel Polo sportivo ed eventi

E a proposito dello Studio d'ingegneria Tunesi di Pregassona, diretto da Marco Tunesi e Tricarico, da nostre informazioni questo avrebbe ottenuto un importante appalto all'interno di uno dei più importanti progetti cittadini del prossimo decennio: il Polo sportivo e degli eventi (Pse) di Cornaredo. Come noto, si tratta di una partnership fra pubblico e privato: il messaggio con l'accordo generale fra Città e Gruppo Hrs di Frauenfeld deve ancora passare dal legislativo. Il condizionale quindi è doppiamente d'obbligo, sembrerebbe tuttavia che Hrs abbia conferito proprio allo studio ticinese un significativo appalto.

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