Luganese

Melide, il comitato 'sì al nucleo' difende la sua riqualifica

Ecco le ragioni evidenziate per approvare l'investimento di 6,9 milioni di franchi. La popolazione al voto il 31 gennaio

Come potrebbe diventare
7 gennaio 2021
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Dopo il lancio del Referendum, sul quale la popolazione di Melide voterà il 31 gennaio, stamane è sceso in campo il comitato "Sì al nucleo" sulla battaglia che divide cittadini e partiti: la riqualifica del nucleo storico di Melide e, in estrema sintesi, l'investimento di 6,9 milioni di franchi.

Enumerate le ragioni per dire sì all'investimento

Nel corso di una conferenza stampa, i favorevoli all'opera di lifting hanno evidenziato, come il progetto "annunciato dai programmi pre-elettorali di questi ultimi vent’anni, potrebbe concretizzarsi a breve, ed è frutto di un lavoro coordinato dal Municipio con il coinvolgimento dei gruppi politici, della popolazione nel corso di quattro incontri pubblici, di due commissioni ad hoc e sostenuto dalla maggioranza assoluta del Consiglio comunale". Perché dire sì all'investimento? I favorevoli hanno evidenziato le seguenti ragioni: perché è in linea con le possibilità finanziarie di un Comune che ha appena potuto permettersi di ridurre al 70% il suo moltiplicatore d’imposta per il 2021; perché valorizza le caratteristiche del centro storico con una pavimentazione in pietra naturale (granito di Iragna e porfido di Cuasso al Monte), con un’illuminazione a basso consumo (Led) basata su lampioni ed elementi interrati e con un arredo architettonico semplice, ma di qualità. E ancora: perché concede agli abitanti del nucleo la possibilità di rinunciare a breve termine o anche solo transitoriamente alla nafta e all’elettrico, allacciandosi alla rete del gas naturale; perché assicura con la posa dei tubi per l’acqua industriale a scopo termico, un’alternativa di grande impatto
ecologico per i proprietari delle case che sapessero coglierla in numero tale da garantirne la sostenibilità.

L'architetto progettista: valorizzazione e rispetto

Durante la conferenza stampa, l’architetto Jean Pierre Antorini, progettista, ha affermato che due sono i sostantivi che descrivono l’approccio di questo intervento architettonico: “valorizzazione” e “rispetto”. Secondo l’architetto l’intervento, “per essere considerato un vero progetto di riqualifica, non può limitarsi alla sistemazione delle sottostrutture, escludendo la pavimentazione. In questo contesto di riqualifica del nucleo, che non prevede l’intervento sugli edifici, questo processo si concretizza valorizzando la pavimentazione con un materiale di qualità. Il progetto è ulteriormente arricchito dall’elemento luce - d’ambiente o d'atmosfera – in grado di trasformare i vicoli del nucleo in forti richiami visivi, dove anche gli angoli bui possono essere significativamente valorizzati”. Per quanto riguarda le finanze, il Comitato 'Sì al nucleo' ribadisce che dei 6,9 milioni previsti per la riqualifica del nucleo, due terzi (4,5 milioni) sono dedicati alla sistemazione, ormai urgente, delle sottostrutture (acqua potabile, acqua piovana e acque luride per un’ottantina di edifici su un’area di 3'000 metri quadrati), mentre gli altri 2,4 milioni di franchi sono destinati alla riqualifica architettonica delle contrade e di due piazze: Piazza D. Fontana e Piazza mons. Vitalini. Tale importo è paragonabile a quello stanziato pochi anni fa per l’impermeabilizzazione dei tetti della palestra e delle scuole.

L'investimento non avrà ripercussioni sul moltiplicatore d'imposta

Come assicurato dal sindaco, “questo investimento non avrà alcuna ripercussione sul moltiplicatore d’imposta, appena ridotto al 70%, di un comune come Melide che può contare su un capitale proprio di 8 milioni di franchi”. Tra i temi criticati – a torto – dai referendisti vi è a mente del comitato 'Sì a nucleo' quello della sostenibilità ambientale, ma attualmente il progetto in votazione è il più rispettoso che si possa immaginare in materia ambientale. La posa del gas – a zero costi per il Comune – permetterebbe di rinunciare da subito ai bruciatori a nafta; la nuova illuminazione ridurrebbe del 90% il consumo di elettricità per il nucleo e le piazze, mentre il risanamento/potenziamento delle canalizzazioni risolverebbe il problema degli scarichi di acqua piovana che oggi si riversa dapprima nelle contrade (siamo rimasti tra i pochi comuni in cui ancora succede) e poi nella canalizzazione dell’acqua lurida. Ciò che da tempo è vietato dalla legge. Un punto forte del progetto - hanno evidenziato i favorevoli all'investimento, è il credito parallelamente approvato dal Consiglio comunale per la posa di una rete di tubi per l’acqua industriale (lacustre) a scopo termico. "Sconfitto il referendum - è convinto il comitato - saremo in grado di verificare se il numero di adesioni necessario per garantire la sostenibilità di questo sistema, potrà essere raggiunto in tempi brevi, ma l’opzione decisamente avanguardistica da un punto di vista ecologico non perde nulla della sua forza".

E se passasse il no?

Bocciando il credito, secondo il comitato 'Sì al nucleo', l’argomento della riqualifica del nucleo tornerebbe sul tavolo del prossimo Municipio che, se continuasse a ritenerlo prioritario, dovrebbe ricominciare da capo un iter – finora già costato oltre 250'000 franchi – che tenga in considerazione gli interessi più disparati e in parte irrealizzabili. "Preoccupante, in questo senso, è anche il fatto che le modifiche al progetto in votazione, così come auspicate dai referendisti, causerebbero una serie di costi superiori a quelli del progetto in votazione". Appuntamento al 31 gennaio. 

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