Luganese

Astano, da vecchia dogana a B&B premiato da Heimatschutz

La sfida della titolare della Guesthouse per far conoscere la ricca offerta turistica del villaggio malcantonese molto ambito oltre Gottardo

Una veduta della Guesthouse (Noah Steiner, Patrimonio svizzero)
9 gennaio 2021
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Ci si arriva immettendosi in una strada senza uscita che diventa un sentiero, oltre il laghetto. Siamo in mezzo alla natura immersi in una zona protetta ai margini del villaggio di Astano. La nostra meta è la Vecchia dogana, storico edificio costruito dalla Confederazione per controllare la frontiera con l'Italia. Un edificio riqualificato e rinato sotto forma di B&B grazie al sostegno economico dell'Ente regionale per lo sviluppo del luganese e soprattutto al coraggio di Elisabetta Lazzaroni e del suo compagno che hanno scommesso sulle potenzialità attrattive di questo luogo sperduto ai confini del Malcantone. La scelta è stata premiata dalla rivista annuale di Heimatschutz (Patrimonio svizzero) che gli ha attribuito il riconoscimento (insieme all'Albergo della Posta). Le uniche due strutture menzionate nel Sottoceneri sono entrambe di Astano.

Il B&B è stato aperto nel luglio 2018. Come e quando è nata l'idea di ristrutturare la vecchia dogana e aprirla al pubblico?

Ho frequentato la Scuola di turismo a Bellinzona, diplomandomi nel primo blocco appena ha aperto l'istituto. Da tempo coltivavo il desiderio di aprire un Bed and Breakfast - risponde Elisabetta Lazzaroni -. La ricerca del posto giusto e dell'edificio ideale è durata anni. Finché tramite conoscenze, abbiamo scoperto questo immobile. I proprietari volevano tornare in Svizzera interna e dopo una trattativa di oltre un anno, ne siamo entrati in possesso. Buona parte dei lavori di ristrutturazione all'interno li abbiamo eseguiti io e il mio compagno. Abbiamo volutamente evitato interventi massicci alla struttura, abbiamo più che altro tolto tanto di ciò che è stato messo negli anni: diversi strati di pavimentazione fino a scoprire il parquet originale in larice ripulito tutto a mano, salvaguardando il vissuto del legno. Togliendo strati di pittura alle pareti, abbiamo ridato la luce a vecchi intonaci con i colori e decorazioni attorno alle finestre.

Cosa ci può raccontare della storia dell'edificio?

In base a quello che siamo riusciti a ricostruire, la vecchia dogana è rimasta in funzione fino agli anni Quaranta. Poi, la Confederazione ha costruito un'altra dogana più a ridosso del confine sempre lungo la stessa strada che oggi finisce in un sentiero che conduce a Dumenza. Questa era una via di passaggio frequentata da persone che transitavano con i carri, una volta era molto curata, aveva i ciottoli in sasso. I doganieri controllavano il confine lungo la montagna, percorsi dai passatori con sigarette e merce di contrabbando. In seguito, la vecchia dogana è rimasta in funzione come luogo di vacanza per ii dipendenti della Confederazione. All'epoca ci abitavano le famiglie dei doganieri. Quando stavamo ristrutturando, un giorno è arrivata una famiglia del Locarnese che ha portato il nonno ultranovantenne perché ci teneva tanto e rivedere il luogo dove aveva vissuto da piccolo per qualche anno.

Da dove provengono e di che 'genere' sono i vostri ospiti?

Abbiamo una clientela di nicchia: tanti svizzero tedeschi che sono più sensibili verso la natura e la biodiversità e non cercano mondanità, feste ed eventi che ci sono nelle città. Da noi non ci sono rumori. Una delle prime clienti provenienti dal canton Berna ha perfino avuto un attacco di panico provocato proprio dal silenzio, non era abituata. A livello culturale è un approccio diverso al tempo libero. Questo è il posto per quelli che vogliono camminare e sentirsi in mezzo alla natura. Negli ultimi anni anche alle nostre latitudini si stanno riscoprendo finalmente le bellezze del nostro territorio. Questo è il nostro punto di forza. Ad Astano l'offerta turistica è ricca: ci sono due camping, l'albergo della Posta e altri 3 B&B e forse ne aprirà un quarto. Non è poco per un piccolo villaggio in fondo al Malcantone. 

Le proposte turistiche del villaggio sono forse sottovalutate dalla promozione turistica?

Probabilmente sì ed è un vero peccato, a livello turistico si potrebbe fare di più. Per noi è diventata quasi una sfida far conoscere il villaggio in Ticino. Con mia grande sorpresa in Ticino, Astano è quasi sconosciuto. A parte il laghetto dove si impara a pescare, è un luogo dimenticato. Io sono attinente di Villa luganese e sono nata e cresciuta a Viganello ma a scuola mai nessuno ci ha parlato di Astano, dove nacque Domenico Trezzini e vissero altri personaggi famosi in tutto il mondo. Il paradosso è che oltre Gottando, invece, il villaggio è molto conosciuto e ambito. Sono tante le seconde case costruite da svizzeri tedeschi, alcune delle quali con architetture interessanti, nel bosco e al bordo del paese edificate negli Cinquanta e Sessanta. 

 

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