Luganese

La circonvallazione? ‘Così è poco Bioggio-friendly’

Torna d'attualità la maxi opera viaria: un'interpellanza chiede miglioramenti sul territorio del comune malcantonese. L'anno prossimo in Gran Consiglio

La parte meridionale del progetto della circonvallazione Agno-Bioggio
15 dicembre 2020
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Quella scelta, è una variante poco ‘Bioggio-friendly’. Torna d'attualità la circonvallazione Agno-Bioggio (Cab): durante la seduta di Consiglio comunale di ieri sera è stata infatti presentata un'interpellanza, che in estrema sintesi critica la cosiddetta ‘variante C’, ossia il tragitto scelto l'anno scorso dai tre Comuni coinvolti – oltre ad Agno e Bioggio, Muzzano – e dal Consiglio di Stato. Un progetto di massima ”che non può essere condiviso per diverse ragioni” secondo gli interpellanti, che di fatto riaprono la discussione sulla decennale tematica. E non è un caso che il maxi-progetto da 216 milioni di franchi torni sui tavoli della politica proprio ora: la votazione sul credito approderà in Gran Consiglio nel 2021.

‘Nessun raccordo all'area produttiva di Serocca’

Almeno cinque i punti criticabili individuati dai consiglieri comunali Waldo Lucchini (Sinistra), Melissa Bernasconi e Pietro Poretti (entrambi Ppd):

01) La frazione Mulini non sarà più raggiungibile direttamente dal nucleo di Bioggio, ma si dovrà transitare da Agno e da Piodella di Muzzano;

02) Non è previsto nessun raccordo diretto alla circonvallazione dall'area produttiva di Serocca d'Agno. Un'assenza, che secondo l'atto parlamentare costerà ai nuclei di Agno e Bioggio il transito di circa 3-4'000 veicoli al giorno, riducendo in tal modo gli effetti positivi della Cab stessa;

03) Il passaggio della strada, inevitabilmente trafficata, accanto al fiume Vedeggio, precluderebbe le funzioni di svago svolte finora dall'argine del corso d'acqua;

04) L'interramento della Cab tra l'aeroporto e il Vallone costituirebbe uno sbarramento artificiale: un ’effetto diga‘ che oltre a porre dei rischi aumenterebbe i costi di impermeabilizzazione;

05) Coté finanziario: la Cab sarà finanziata interamente da Cantone (al 52%) e Comuni (48%, tramite la Commissione regionale dei trasporti del Luganese). Il problema? Non potrà far capo al co-finanziamento del fondo federale per i programmi d'agglomerato, non rispondendo ai criteri.

’Interrare anche in territorio di Bioggio’

Considerazioni non inedite, ma che riprendono quanto criticamente già espresso nel 2019 da un gruppo di esperti formato da: Pierino Borella (ingegnere-pianificatore), Benedetto Antonini (architetto e docente di urbanistica al politecnico di Milano), Remigio Ratti (professore di economia regionale e dei trasporti Università di Friborgo), Angelo Rossi (dottore in economia già professore all’istituto di pianificazione territoriale del Politecnico federale di Zurigo) e dal dottore in geografia Gian Paolo Torricelli. Numerose le domande poste all'esecutivo, tutte relative alla risoluzione delle problematiche. Spicca una richiesta ben precisa: interrare, così come ottenuto da Agno per una tratta, una parte del tracciato anche in territorio di Bioggio. Si domanda in particolare se il Municipio è disposto a chiedere al Dipartimento del territorio di approfondire l'alternativa.

L'investimento è passato da 134 a 216 milioni

Un primo investimento da quasi 134 milioni di franchi per l'opera era già stato approvato dal Gran Consiglio nel 2011. Ora il parlamento dovrà però ridiscuterne, visto che il costo è lievitato a 196 milioni, ai quali se ne devono sommare 20 circa per la galleria del Vallone. A luglio intanto il Consiglio di Stato ha dato mandato (14 milioni) per la progettazione definitiva, assegnato al consorzio Mulini e composto da: Studio d'ingegneria Pini Swiss Engineers Sa, Lugano (capofila) e dagli studi AF Toscano Sa, Lombardi Sa Ing. Consulenti, Giorgio Masotti Sa e Marcionelli & Winkeler + Partners Sa.

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