Luganese

Petizione italo-malcantonese per il tram-treno

Coinvolti pure i sindaci di Varese, Luino e Lavena: si chiede di ritirare le opposizioni

Ti-press
13 novembre 2020
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È una petizione lanciata a cavallo del confine quella volta a sostenere una rapida costruzione della rete tram-treno del Luganese, oggi avversata da ricorsi che contestano essenzialmente la soppressione della tratta di collina da Bioggio alla stazione di Lugano. Sulla questione aveva già preso posizione lo scorso luglio la Conferenza dei sindaci del Malcantone. Ora si è costituita una 'squadra' composta  dai sindaci di Varese Davide Galimberti, di Luino Enrico Bianchi, di Lavena Ponte Tresa Massimo Mastromarino e i rappresentati del Comitato della Conferenza dei sindaci del Malcantone Giovanni Cossi (presidente, sindaco di Vernate) e Daniel Buser (membro, sindaco di Ponte Tresa. La petizione che verrà sottoposta alle relative cittadinanze si intitola "Rete Tram-Treno del Luganese e Circonvallazione Agno-Bioggio. SUBITO!". La partecipazione delle autorità italiane conferma, secondo Daniel Buser, "quanto le infrastrutture previste e da decenni in discussione abbiano un importanza non solo regionale ma anche transfrontaliera".

La petizione chiede, citiamo, "a coloro che hanno intercorso opposizioni strumentali atte solo a denigrare o ritardare i suddetti progetti, di volerle ritirare o, quantomeno, a non voler procedere per vie ricorsuali appellandosi a istanze superiori … altresì alla politica comunale, cantonale e federale di procedere il più celermente possibile con i progetti definiti e approvati, affinché si possano dare le dovute risposte a tutta la popolazione del Malcantone che da anni soffre ed è confrontata con una congestione del traffico veicolare ormai divenuta insostenibile". Le opposizioni erano state presentate fra gli altri da tre associazioni territoriali - Associazione traffico e ambiente, Cittadini per il territorio e la Società ticinese per l'arte e la natura (che minacciano di portare la causa davanti al Tribunale federale) oltre a privati cittadini. Dopo la fase di mediazione, ne resterebbero pendenti una trentina.

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