Luganese

Lugano, funicolare degli Angioli e spazi pubblici

Zanini Barzaghi: 'L'impianto, gioiello di architettura industriale, potrebbe risorgere". Domani al Lac s'inaugura la mostra sui quattro progetti di rilancio

Quando era in funzione (Immagini Archivio storico Lugano)
12 ottobre 2020
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“I prossimi decenni Lugano se li giocherà nello spazio pubblico. E non intendo i 'giardinetti' ma la possibilità di usufruire delle sue innegabili bellezze e il piacere di viverci'. Parole dell'antropologo Franco La Cecla risalenti al 2008 citate da Cristina Zanini Barzaghi, municipale socialista di Lugano nel suo intervento pubblicato sulla rivista della Società per l'arte nell'ingegneria della quale è vicepresidente e di cui pubblichiamo un ampio estratto. La municipale parla della funicolare degli Angioli in vista dell'inaugurazione, domani alle 18 nella Hall del Lac, dell'esposizione che mostra i quattro progetti di rilancio disegnati dai team interdisciplinari invitati lo scorso anno dal Municipio tramite un mandato di studio in parallelo, con un collegio di esperti provenienti da diverse discipline: architettura, ingegneria, economia e paesaggismo. I risultati sono incoraggianti, con soluzioni diversificate e alta qualità urbanistica, osserva Zanini Barzaghi: "La riattivazione di questo impianto è stata analizzata anche dal punto di vista economico. Nei prossimi passi, oltre al progetto di valorizzazione storica della funicolare come gioiello di architettura industriale, ci sarà quindi un concorso d’architettura e ingegneria che preciserà i dettagli del restauro e definirà il tracciato della nuova passeggiata che dal lago collegherà il parco del Tassino. La funicolare degli Angioli, a oltre cento anni dalla costruzione, potrebbe ora finalmente resuscitare".

Il Lac e l'area a valle danno il là

Nella parte a valle della funicolare, dopo decenni di degrado, con l'inaugurazione del Lac (2015) è partito un "processo di rinnovo generale di tutta l’area. La nuova piazza Luini dialoga con la restaurata chiesa degli Angioli, meta turistica privilegiata per i famosi affreschi di Luini; il convento adiacente e l’ex albergo Palace sono stati risanati conservando il loro carattere storico: un’operazione coordinata fra Città, Cantone e privati con cospicui investimenti pubblici che assegna nuovamente a quest’area urbana il ruolo di catalizzatore che aveva conosciuto in passato". Ma la politica e i luganesi hanno chiesto di dare nuova vita alla funicolare sin dalla dismissione decisa nel 1986, dopo la chiusura dell'Hotel Bristol accanto alla stazione a monte. Per riattivarla, venuto meno lo scopo originario di 'mero' trasporto di persone, continua Zanini Barzaghi, "è stato però necessario trovare una funzione che possa giustificare il cospicuo investimento necessario. Perciò la Città, sollecitata da diversi atti parlamentari, nel 2009, in concomitanza con il cantiere del Lac, ha incaricato uno specialista di studiare diversi scenari per il suo futuro". Nel contempo, "nel 2011 l’impianto venne inserito nel censimento dei beni culturali di interesse cantonale e nell’elenco federale degli impianti di risalita storici degni di conservazione, dando la possibilità di attivare sussidi per il restauro. Negli ultimi anni, con la riqualifica del comparto a valle, sono emerse nuove esigenze. Lo studio comunale sui percorsi pedonali e ciclabili, elaborato nel 2018, indica la necessità di creare una passeggiata dal lungolago verso monte con collegamento alla verde valletta del Tassino e verso la stazione Ffs: un sistema di trasporto per biciclette attraverso la riattivazione della funicolare sarebbe quindi benvenuto. Inoltre, oltre al restauro storico, si intende dare nuovi significati a questa infrastruttura riprendendo un’idea del passato mai realizzata: collegare adeguatamente con una nuova passerella il sovrastante parco del Tassino: un luogo molto suggestivo, caratterizzato dalla torretta rosa ben visibile quando si transita con il treno da Lugano, ma poco frequentato a causa della cesura data dalla linea ferroviaria".

Un po' di storia ultracentenaria

"La piccola funicolare alla porta sud della città vecchia di Lugano collega il lungolago, con via Clemente Maraini, la strada principale che dal quartiere di Loreto porta alla stazione di Lugano. Il tracciato in diagonale definisce in modo netto il limite sud del nucleo storico. Dall'omonima scalinata adiacente si apre un panorama mozzafiato sul lago, sulla città vecchia e sul Lac, con il nuovo centro culturale, la chiesa di Santa Maria degli Angioli e il convento recentemente restaurati. Il tracciato di 142 metri (50 di dislivello) collegò la piazza Luini e il lungolago al sovrastante ex albergo Bristol, rinomata meta turistica dal 1913. Oggi questo impianto con forte impatto urbanistico incuriosisce i più come rudere romantico: in realtà è un gioiello industriale di indubbio interesse ingegneristico. La funicolare era un unicum fra le numerose realizzate all’epoca: il dislivello viene infatti superato come ascensore elettrico con contrappesi che scorrono in verticale per 20 metri nell’edificio della stazione a monte". Venne costruita in tempi di grande sviluppo turistico. "Dopo l’apertura della Galleria ferroviaria del san Gottardo nel 1882, a Lugano ci furono grandi trasformazioni urbanistiche: il lungolago, i grandi alberghi e le quattro funicolari vennero realizzate nei decenni immediatamente successivi. L’impianto a fune fu progettato come accesso al Grand Hotel Bristol, edificato dall’architetto ticinese Paolito Somazzi, in posizione panoramica rialzata, inaugurato nel 1903. Nel 1907 l’ingegnere Mario Maffei chiese una concessione per una ferrovia-funicolare che da via Nassa conduce alla sovrastante via Maraini, da costruire sulla scalinata esistente. La concessione fu però rilevata dalla società di gestione «Società Funicolare degli Angioli», la quale sotto la presidenza dell’architetto Otto Maraini, ne curò la realizzazione. Nel 1911 fu presentato il progetto definitivo e nel 1913 la funicolare fu aperta al pubblico".

Unico impianto a 'sistema' Stigler

L’impianto venne fornito dalla Officine Meccaniche Stigler di Milano a suo tempo assai nota fabbrica di ascensori, che aveva realizzato anche altre funicolari con il cosiddetto “sistema Stigler”, prosegue la municipale: "La funicolare degli Angioli è l’unico impianto di questo tipo conservato fino ai nostri giorni. La funicolare è a un solo binario, senza scambi e con una vettura unica: in realtà, si tratta di un ascensore inclinato con contrappeso e trazione elettrica. Il breve tracciato rettilineo presenta diverse opere d’arte: la parte inferiore della linea è collocata su una costruzione massiccia in blocchi squadrati di pietra naturale, appoggiata sulla preesistente Gradinata degli Angioli realizzata presumibilmente nel 1906; a monte la linea oltrepassa il viottolo del Tassino (oggi via Motta) con un ponte d’acciaio con travi ad anima piena rivettato raggiungendo l’arrivo posto in un edificio a forma di torretta, il quale contiene oltre alla sala macchine, anche la fossa del contrappeso. In origine l’arrivo era collegato direttamente con l’Hotel Bristol tramite una passerella. La stazione a valle è semplicemente aperta su piazza Luini e ubicata a fianco della Chiesa di Santa Maria degli Angioli. Lo chassis della vettura a due assali munito di freno a ganasce, con semplice carrozzeria in metallo e rivestimento interno in legno poteva trasportare fino a 28 passeggeri. I componenti nella stazione a monte sono in gran parte originali e solo leggermente trasformati nel 1978, dopo il passaggio di proprietà alla Città nel 1974".

 

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