Luganese

Monteceneri e quelle mascherine imbarazzanti

In Consiglio comunale, il Municipio mantiene il riserbo e risponde parzialmente all'interpellanza Plr: 'Nessun coinvolgimento dell''Amministrazione'

Un centinaio le mascherine ricevute dal Comune di Monteceneri
30 settembre 2020
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Ha fatto parecchio discutere suscitando polemiche a non finire a Monteceneri (e non solo) la notizia dell’intervento della Polizia militare la primavera scorsa per requisire un centinaio di mascherine consegnate al Comune ma sottratte indebitamente all’esercito da un consigliere comunale leghista. Qual è stato il coinvolgimento, il ruolo e il comportamento del Municipio in questa vicenda balzata agli onori della cronaca verso la fine di agosto? In che modo e a quale titolo, l’esecutivo è stato toccato dall’inchiesta avviata dall’esercito svizzero? È stato un membro dell’autorità politica del Comune e/o dell’Amministrazione comunale a richiedere il materiale sanitario al consigliere comunale leghista, oppure quest’ultimo ha agito di sua spontanea volontà? Da parte del Municipio è stata avviata un’indagine interna per verificare quanto accaduto? È stato chiesto dall’esecutivo l’esito dell’inchiesta militare per chiarire perlomeno se l’Amministrazione comunale abbia davvero ricevuto dal consigliere comunale leghista un centinaio di mascherine dell’esercito? È stata interpellata la Sezione degli enti locali per appurare se vi fossero misure da prendere nei confronti del consigliere comunale leghista?

Domande per ora senza risposte

Questa sera, nella seduta di Consiglio comunale, il Municipio ha assicurato di aver reagito con urgenza all’emergenza e per far fronte al pericolo di rimanere senza mascherine rispondendo alle domande formulate nell’articolata interpellanza intitolata ‘Monteceneri e la mascherina, che figura barbina’ presentata del gruppo Plr. Il Municipio è a conoscenza dell’inchiesta militare ma non è coinvolto. Alla maggior parte delle domande l’esecutivo ha evocato l’emergenza evitando le domande più ‘critiche’ rimanendo vago ma ha garantito che non c’è stato nessun coinvolgimento di membri dell’Amministrazione. Dalle risposte appare che il materiale sanitario non sia stato richiesto dall’autorità comunale ma consegnato dal consigliere comunale, dipendente del Comando delle scuole sanitarie 42 di Airolo con la funzione di insegnante specialista in ambito sanitario. L’esecutivo non ha interpellato l’autorità di vigilanza

Via libera al consuntivo 2019 in rosso

La vicenda ha relegato in secondo piano le altre sedici trattande all’ordine del giorno. Alla presidenza dell’Ufficio presidenziale è stata nominata Letizia Ghilardi (Ppd), mentre la seduta si è aperta con la presentazione del Piano finanziario 2019-2028 con lo spauracchio di un moltiplicatore d’imposta aritmetico destinato a balzare al 120% nel prossimo quadriennio a causa del crollo del gettito dovuto alla pandemia e alla riduzione delle imposte alla fonte. Una seduta particolarmente animata, a partire dal verbale dell’ultimo Consiglio comunale che è risultato incompleto con errori clamorosi provocati dal malfunzionamento del sistema di registrazione. Tanto che la maggioranza del legislativo lo ha bocciato quasi all’unanimità. Il problema delle finanze comunali è emerso anche nel consuntivo 2019 che ha chiuso in cifre rosse (300’000 franchi) per la prima volta negli ultimi dieci anni (dall’aggregazione 2010) siccome sono venuti a mancare i riversamenti e le imposte alla fonte, anche perché molti cantieri sono stati chiusi (AlpTransit).

Ok al pozzo di captazione dopo dieci anni

Contestata ma approvata la trattanda relativa alle prove di tracciamento al pozzo di captazione di acqua potabile a Camignolo e il credito di 155’000 franchi, dopo che il Municipio aveva già ritirato tre volte il messaggio. La questione si trascina da un decennio. Diverse critiche sono piovute all’indirizzo dell’esecutivo che non avrebbe dato retta ai vari studi e perizie effettuati per la problematica dell’approvvigionamento idrico a causa della presenza di arsenico nell’acqua. Luce verde dal Consiglio comunale alla variante di Piano regolatore per il comparto della Casa dei Landfogti a Rivera e al credito di 220’000 franchi per realizzare opere di premunizione della caduta massi nella zona Gane a Camignolo. Sempre a Camignolo, anche il credito di 1,1 milioni di franchi per ristrutturare l’ex Casa comunale e riqualificare il comparto è stato preso di mira perché lacunoso visto che manca il regolamento di utilizzo. Tanto che è stato chiesto anche il rinvio al Municipio del messaggio che però è stato accolto con l’emendamento che risolve il ‘pasticcio’. Via libera pure alla convenzione fra Comune e City Carburoil Sa nell’ambito della demolizione dei depositi di idrocarburi a Bironico e a Rivera e il conseguente risanamento del suolo e la riqualifica pianificatoria, società che si assume i costi preliminari della modifica di Pr. Approvato anche il credito di 442’000 franchi per ampliare i posteggi pubblici nel nucleo di Osignano a Sigirino.

 

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