Luganese

Aeroporto, l'Mps: 'I sostenitori ora se ne lavano le mani'

Il Movimento per il Socialismo punta il dito contro i difensori dello scalo interrogando il Consiglio di Stato sul ricollocamento dei dipendenti di Lasa

Aeroporto di Agno, l'Mps attacca i sostenitori dello scalo (Foto Ti-Press)
12 maggio 2020
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"Non possiamo ovviamente lasciare che questa triste vicenda si concluda con una gigantesca lavata di mani da parte di tutti gli ex difensori istituzionali di dipendenti di Lasa (Lugano Airport Sa, ndr)". Il Movimento per il Socialismo (Mps) punta il dito contro i sostenitori dell'aeroporto di Lugano, accusandoli di aver usato e dimenticato i dipendenti dello scalo. L'accusa in particolare è rivolta ai due azionisti di Lasa: Municipio di Lugano e Consiglio di Stato.

'Usati, licenziati, dimenticati'

Secondo l'Mps, dopo l'annuncio della liquidazione della società, per le autorità "all'improvviso, l'aeroporto quale fulcro dell'attività economica cantonale e luganese non è più un fatto fondamentale, decisivo. All'improvviso, il grande futuro dell'aeroporto pubblico, decantato durante diversi mesi, è stato cancellato dai radar dell'attualità politica. All'improvviso, la sorte dei 72 dipendenti così a cuore del consigliere di Stato Claudio Zali, licenziati collettivamente a fine febbraio e usati come strumento di ricatto sociale in vista delle votazioni sui due referendum, non è più un problema politico e sociale".

Interrogazione sul ricollocamento

Pertanto, rifacendosi a una precedente mozione di settembre 2019, i tre granconsiglieri – Simona Arigoni Zürcher, Angelica Lepori e Matteo Pronzini – in una lunga interpellanza chiedono lumi al governo riguardo al ricollocamento dei dipendenti di Lasa. In particolare, si domanda se numerosi importanti datori di lavoro siano stati interpellati: dalle amministrazioni cantonali e comunali ai vigili del fuoco, dalle società cantonali e comunali a partecipazione pubblica alle ex regie federali. Inoltre, il Movimento chiede se siano previste misure di sostegno per i datori che dovessero riassumere personale Lasa, in particolare affinché sia loro garantito lo stesso stipendio, e per gli over 58 se sia pensato a una rendita ponte transitoria che garantisca un salario equivalente a quello attuale fino al pensionamento.

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