Luganese

I ripari 'definitivi' per la frana del San Salvatore

Varato un maxi progetto di premunizione: 24 milioni di franchi, la metà saranno spesi dalle Ffs

Ti-press
20 marzo 2020
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"È vero che nei tempi passati ci sono già stati degli interventi: questo speriamo che sia l'ultimo. Se è definitivo? Penso di sì nel senso che raggiungeremo quella che viene definita la 'sicurezza accettabile" Secondo il geologo Andrea Pedrazzini, da noi interpellato, potrebbe essere la volta buona per fermare le croniche frane di massi sulla strada cantonale del Capo San Martino, e sulla sottostante linea ferroviaria. È infatti sulla rampa di lancio una grande opera di premunizione, dal costo preventivato in quasi 24 milioni di franchi, per circa la metà sovvenzionato dalle Ferrovie federali, promotrici del progetto e interessate a mettere in sicurezza la propria linea, destinata ad accogliere un crescente traffico di treni grazie ai nuovi trafori di Alptransit.

Il messaggio governativo

Il Consiglio di Stato da parte sua ha licenziato il messaggio all'indirizzo del Gran consiglio, che chiede lo stanziamento di un credito complessivo di 11 milioni 365 mila franchi, di cui un milione e 136mila franchi quale sussidio cantonale e 10 milioni e 228’500  quale sussidio federale. Lo scopo principale è appunto la messa in sicurezza della linea ferroviaria ai piedi del San Salvatore tra Paradiso e Melide (km 184.1 – km 185.7), in territorio dei Comuni di Lugano e Melide. Chiaramente della protezione accresciuta godrà anche la sovrastante strada cantonale che corre quasi parallela ai binari, pochi metri a monte.

Reti distrutte 

Negli anni questa situazione di franosità ha reso la parete  est della montagna tra Paradiso e Melide, una specie di 'Duomo di Milano' costantemente oggetto di lavori di posa e di pulizia delle reti, a volte rivelatasi insufficienti, con la caduta di massi sia sulla strada (dove provocarono un grave incidente) sia sui binari. "Il problema è la velocità molto elevata con cui i massi arrivano sulle reti, siccome vi sono cadute anche da 400 metri - ci spiega ancora Andrea Pedrazzini -. È già successo che delle reti paramassi venissero distrutte perché non erano dimensionate per urti simili. D'altra parte la montagna è molto friabile, composta di dolomia, vulcanite e materiale calcareo".

Il dipartimento del territorio ricorda che questa particolare situazione è stata causa negli anni di diversi eventi di crollo che hanno toccato le vie di transito (linea FFS e strada cantonale) con la conseguente messa in pericolo degli utenti, fortunatamente senza esiti letali. "L’evento più recente con un crollo di roccia di circa 50 mc avvenuto nella zona di progetto risale al 14 settembre 2015, in questa occasione la maggiore parte del materiale si è arrestato naturalmente sulla parte bassa del pendio mentre un masso di 2 mc ha raggiunto la strada cantonale assieme ad altri detriti rocciosi di minore pezzatura per un totale di circa 8 mc. Altro materiale ha oltrepassato la strada cantonale e si è arrestato a ridosso di una rete paramassi posata a protezione della linea ferroviaria. Dopo questo evento, sono stati attuati degli interventi urgenti di messa in sicurezza nell’attesa del presente progetto. Gli interventi di premunizione prevedono la posa di 1'278 m di nuove reti paramassi, il rinforzo di circa 505 m di reti esistenti e la realizzazione di 319 m di nuovi terrapieni di protezione. Inoltre sono previste delle misure “fiancheggiatrici” quali la sorveglianza dell’apertura di fessure e misure geodetiche di speroni e lastre rocciose di dubbia stabilità. Il progetto prevede pure diversi interventi di carattere naturalistico e paesaggistico che avranno lo scopo di minimizzare e compensare gli impatti generati dalle opere. In particolare sono previste delle piantagioni e dei rimboschimenti, come pure delle misure di lotta contro le specie neofite invasive. Si prevede inoltre di eliminare alcuni vecchi manufatti, depositi di materiale o aree ruderali dismesse, migliorando di conseguenza l'aspetto paesaggistico e naturalistico di questo importante comprensorio".

Un quarto dell'opera già realizzata

Circa un quarto dell'intervento previsto è già stato realizzato d'urgenza, nella zona tra Capo San Martino e Paradiso. Sono previste misure di sicurezza pre gli addetti che dovranno mettere in opera i nuovi ripari. "Verranno realizzati dei camminamenti" ci risponde Roland David capo della Sezione forestale. "È un terreno molto ripido, complicato, ci andrà personale già abituato a interventi in luoghi scoscesi". Per maggiore sicurezza, verranno create delle reti paramassi provvisorie, proprio per proteggere i lavoratori.

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